Un ricordo di Luigi Tenco attraverso un breve racconto inedito, scritto nel 1967, subito dopo l'annuncio della sua morte avvenuta nel corso del Festival di Sanremo, e liberamente ispirato alla sua vicenda. Personaggi, situazioni e fatti non hanno nessun riferimento con la realtà
di Ilaria Mandoli
"I suoi occhi sprizzavano gioia di vivere, egli amava la natura, tutto quello che è verde, come i campi, i prati, le foglie che si arrampicano e ricoprono le facciate di tante case. Aveva un animo generoso, amava la solitudine pur desiderando tanti amici, e il suo primo amore era la madre.
Ma era un ragazzo infelice: avrebbe voluto cambiare il mondo, non lo poteva accettare così nudo, così crudele.