Presso l'Accademia nazionale di Danza di Roma, diretta da Margherita Parrilla, continua il Festival “Danza con me”, VI edizione, un viaggio tra gli stili della danza. Dopo l'apertura con il Pas de Deux del maestro Vladimir Derevianko, è la volta,il 10 marzo, alle ore 18,00 del Tip Tap -Modern presso il Teatro Ruskaja dell'Accademia.
Protagonista di questo appuntamento il maestro Luigi Grosso con il tip tap e le sue contaminazioni modern jazz. La performance sarà impreziosita dal contributo degli allievi del VI, VII, VII corso dell’AND che mostreranno il lavoro
svolto insieme con il maestro Grosso e la sua assistente Livia Bettinelli, allieva del II biennio contemporaneo. Ballerino e coreografo, Grosso è insegnante presso la scuola di spettacolo Ials di Roma e direttore artistico dello stage dell’International Dance Theatre & Musical Festival. Ex allievo della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma, nel corso della sua carriera ha approfondito molti generi su base jazz (contemporaneo, afro, latino-americano, carattere) con eccellenti maestri come Jan Cebron e Bob Curtis.
Tra le varie specializzazioni, Grosso si è perfezionato proprio in tip tap. Considerato uno dei generi più amati dal pubblico, il tip tap trae origine in America dai bassi ceti, sviluppandosi attraverso le “sfide” di ballo agli angoli delle strade fra immigrati irlandesi e africani. Con le successive modifiche e la creazione di nuovi passi, ai primi del Novecento, diventò un vero e proprio stile grazie alle performance nei teatri di Broadway e ai memorabili balletti dei
divi di Hollywood, Fred Astaire e Jean Kelly.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
Info: Accademia Nazionale di Danza tel 06 5717621
Latifa Amar (Francesca Trezza), ballerina di danze orientali guidata da una grande Luna che porta tatuata sulla pancia, insegnante e coreografa, e che già è apparsa sulle nostre pagine, è sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni e di nuovi orizzonti della danza. “ La fusion di vari stili porta arricchimento, ne sono sempre stata convinta - è questo il suo pensiero. “Da qui la mia attrazione per le varianti più moderne di Bellydance, la danza gitana e lo stile arabo flamenco fino alla Tribal Fusion”. Ed è proprio la Tribal Fusion la disciplina protagonista del presente di Latifa, che incontriamo al Kakab di Roma (via di Grottarossa 66), ristorante iraniano, dove ogni mercoledì si esibisce in i danza orientale , munita di velo, di spada e di cimbali, con costumi in gran parete disegnati e creati da lei, accompagnata dal percussionista egiziano Ashrat Said. “ La Tribal Fusion - ci racconta - esprime un linguaggio universale, grazie al quale posono ballare con armonia anche un gruppo (tribe) di ballerini che non si conoscono, e lascia grande spazio all’improvvisazione. Richiede una grande preparazione fisica - tra le sue basi lo yoga- c’è un grande lavoro da fare sulla respirazione e consente il massimo dell’espressività personale. I costumi sono molto ricchi e preziosi, tanti i gioielli e gli ornamenti. Questo stile di danza rappresenta un po’ un giro del mondo raccogliendo elementi orientali, indiani e mediterranei, dal flamenco alle danze gitane….”. La Tribal Fusion, insomma è in costante progress per sua natura. E’ nata negli Usa alla fine degli anni 80 come American Tribal Style Belly Dance (ATS), per evolversi ulteriormente e accogliere una miriade di esperienze diverse di danza, dall’hip hop al flamenco alla danza africana, aderendo anche come musica a più generi compresa la musica elettronica, dando luogo a un mix di sonorità etniche molto particolari. Questo stile guarda a maestre come Rachel Brice, che ha fatto conoscere questo stile nel nostro paese, a sua volta allieva di Carolena Nericcio . “ Dopo essermi avvicinata all’ATS - racconta Latifa - ho proseguito il mio cammino avventurandomi nelle diverse varianti della Tribal Fusion, trovando in questo stile qualcosa di molto personale. Naturalmente la base per me è e rimane quella della danza orientale. Seguo una formazione costante, sia in Italia che all’estero. A luglio sarà per la prima volta a Roma Aprile Rose, danzatrice delle Bellydances Suoperstars della Tribal Fusion Troupe Unmata, a ottobre verranno in Italia altre artiste di livello legate a questa danza e sarà molto interessante il confronto”. Accanto ai corsi di classica danza orientale (Bellydance), Latifa tiene anche dei corsi di Tribal Fusion alla scuola Elcubanyto di Roma (via Aquilonia 61). “Questa danza sta riscuotendo un grande interesse, al corso si sono iscritte allieve che già avevano fatto danza orientale con me ma anche neofite, tutte si sono rivelate molto brave”. Solido e professionale il Kow how di Latifa, dieci anni di attività e di studio alle spalle con insegnanti qualificati (tra i suoi punti di riferimento il maestro Saad Ismail, e il grande maestro di lui Mahmoud Reda), stage e corsi di studio all’estero, principalmente in Egitto, Cairo e Alessandria. Latifa ha fatto parte dal 2008 del corpo di ballo di Saad Ismail, l’Ismail Oriental Dance, con cui si è esibita in festival di folklore egiziano ad Alessandria d’Egitto, a Roma, a Helsinki (Finlandia) , in Marocco ecc, ma che ha lasciato recentemente per approdare a nuove esperienze. Vasta anche la sua attività di esibizioni in locali orientali, in Italia e all’estero.Tra i suoi prossimi appuntamenti, sempre numerosi, una serie di seminari più spettacolo a Fiano Romano (Teatro del Respiro, via Venezia 35) il 17 marzo ( Danzare in Palco) dal titolo “ La danza In Visibile”, con la regia di Maria Strova. Dalle 10.00 alle 16.00 sono previsti alcuni seminari tra i quali : Maria Strova (Danza del velo con una sola mano); Anita D’Alessandro ( Assolo di Tamburo); Latifa (L’ABC della Danza Tribale); Julia Haussner (Indian Fusion Bellydance). Per informazioni facebook La Danza InVisibile, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Latifa Amar è su facebook