Il gruppo argentino Sein Tempu, Claudia Acuna e Bernardo Rotelli, musicisti argentini con origini italiane, hanno trascorso cinque mesi tra Spagna, Marocco, Tunisi e l ' Italia, da nord e sud, strumenti in spalla per scoprire le origini comuni della musica nel bacino del Mediterraneo, alla ricerca di incontri umani e musicali, scambi culturali, sorprese, avventure… I Sein Tempu hanno attraversato il mare “ un simbolo anche interiore del mondo che vorremmo per l`umanità odierna, un universo che si riconosca interculturale ed interdipendente, per poter sopravvivere e non soccombere”.
di Ester Ippolito
“La storia scritta dai vinti non è riuscita a silenziare i tamburi”
Un viaggio lungo cinque mesi (aprile-settembre) da Buenos Aires al Mediterraneo, verso la Spagna, il Marocco, la Tunisia e l ' Italia, da nord e sud, alla ricerca di tanta musica, spunti, condivisione di suoni e di passioni musicali, raccolta sul posto di fonti musicali e ritmi di danza, e affinità sonore che uniscono il grande Mediterraneo. E’stata questa l’impresa di Claudia Acuna e Bernardo Rotelli, rappresentanti del gruppo musicale argentino Sein Tempu Musica Etnica, una musica senza tempo che risale indietro fino al 1492 , raccoglie e testimonia le sonorità musicali delle minoranze e guarda al Mediterraneo come origine della musica di tanti popoli. “ Dal 2007 ci affanniamo a portare avanti lo studio, diffusione ed interpretazione, di una tradizione musicale e poetica che accomuna il bacino del Mediterraneo, nonchè la sfida di avvicinare altri continenti alla musica argentina meno conosciuta, lontano dalla moda del tango - sottolineano i due protagonisti di questa avventura musicale, da Toledo a Granada, Madrid, da Fez a Tunisi…fino al nostro paese, da Ivrea ( dove è cresciuta Claudia) fino alla Sicilia passando per il viterbese..., e che abbiamo incontrato a Roma dove nel teatro Altrevie hanno tenuto due spettacoli, uno a giugno "Argentina Etnica", in compagnia della musicista andina Micaela Chauque, e un altro a settembre dove, in una serata tra melodie sefardite, canti di festa argentine, canti di lavoro , canti politici e pizziche, e la danza di Roberta Parravano, hanno raccontato anche con le immagine lo spirito del loro viaggio. Un viaggio di cui ci raccontano i perché, le emozioni, gli incontri, e il bagaglio musicale che hanno riportato in patria. Oltre a due tamburelli nuovi di zecca.....
B&V- Quali le motivazioni del vostro viaggio ? Quale la spinta ?
Sein Tempu- Il nostro obiettivo- e sogno- era quello di verificare i valori che che noi portiamo avanti con la nostra musica, ovvero che, nonostante la loro diversità, nei popoli Mediterranei che contribuirono anche alla crescita del nostro paese si possano riconoscere, come lo crediamo fortemente , un’ origine comune, una sola e ricca fonte di vita che portó italiani, spagnoli, sirio-libanesi, occitani, greci, turchi ad attraversare l`oceano. Con questo spirito siamo partiti da Buenos Aires per un lungo soggiorno lontano da casa, con vari strumenti alle spalle e sentendo la responsabilità di essere i due musicisti fondatori del progetto SeinTempu Musica Etnica. Abbiamo attraversato anche noi il mare, inteso anche come un mare interiore, simbolo del mondo che vorremmo oggi per l`umanità, un universo che si riconosca interculturale ed interdipendente, per poter sopravvivere e non soccombere. Crediamo che la musica possa compiere questa missione e sentivamo il bisogno di contattare le fonti, ed in particolare sperimentare la cultura Andalusa, il fenomeno Occitano, incontrare il Salento, la Sicilia Araba. E se avessimo trovato canzoni dimenticate dai nostri immigrati, volevamo impararle, e se c`erano preconcetti su di noi volevamo aiutare i nuovi amici ad aprire la loro anima e farci conoscere oltre gli stereotipi.
B&V- Come vi siete organizzati ?
Sein Tempu- Insieme alla poetessa argentina di origine siciliana Silvia Tocco, che ha fatto una parte di viaggio con noi, ci siamo riuniti più volte per realizzare questo progetto e per contattare la gente giusta mesi prima della partenza. Nell`aprile 2014, essendo stati licenziati dai nostri rispettivi impieghi, abbiamo preso al volo questa opportunità e abbiamo acquistato due biglietti Buenos Aires/ Madrid, con la speranza che la liquidazione dell`ex impiego di entrambi - uno dipendente di una ditta francese e l’altra docente di lingue - riuscisse a farci sopravvivere per cinque lunghi mesi in quattro paesi da noi sognati a lungo: Spagna, Marocco, Tunisia e Italia. La nostra moneta é da tempo molto debole rispetto all`euro (14 a 1) e le paure erano tante ma le aspettative davvero forti e positive. Ci avrebbero ospitato per festival e per serate, tra scambi culturali di poesia e musica, amici, parenti, organizzatori, musicisti, ed avremmo cosi concretizzato un contatto a lungo sognato con artisti che conoscevamo soltanto da lontano, quelli che compongono e diffondono la loro cultura in diverse lingue del Mediterraneo, che poi sono anche le nostre.
B&V- La scelta delle destinazioni…
Sein Tempu- Siamo eterni allievi di musica mediterranea, nei ritmi e nelle melodie, ma anche nei testi. Perciò abbiamo scelto i luoghi dove i ritmi che avevamo studiato a Buenos Aires (per esempio con percussionisti della tradizione arabo-magrebina, ma anche dell` Italia Mediterranea), ci avesse fatto parlare lo stesso linguaggio musicale di base e la poetessa Tocco aveva contatti con vari Festival ( Festival del Libro Mediterraneo) tanto in Marocco come a Tunisi. Spagna, Marocco, Tunisia e l`Italia sono stati i paesi che siamo riusciti a visitare, tra viaggi in aereo e nave e treno; avremmo voluto visitare anche l’Algeria, Corsica, Grecia e Turchia, e Israele, a quest’ultimo abbiamo rinunciato all’ultimo non avendo ottenuto conferme concrete per concerti , inoltre il conflitto scatenatosi appunto per la fine di giugno ci ha scoraggiati. Siamo eterni allievi di musica mediterranea, nei ritmi e nelle melodie, ma anche nei testi. Perciò abbiamo scelto i luoghi dove , attraverso i ritmi che avevamo studiato a Buenos Aires (per esempio con percussionisti della tradizione arabo-magrebina, ma anche dell` Italia Mediterranea), potevamo parlare lo stesso linguaggio musicale di base, e la poetessa Tocco aveva contatti con vari Festival ( Festival del Libro Mediterraneo) tanto in Marocco come a Tunisi.
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B&V- Gli incontri, gli scambi musicali, le danze. I ricordi più cari ?
Sein Tempu- La nostra sete di storia e di testi ricchi di storia ha trovato nel poeta di Granada, Pedro Enriquez, un grande maestro e guida. Insieme a lui abbiamo non solo visitato la casa di Federico Garcia Lorca, ma abbiamo anche intrapreso l`avventura di ritrovarci, dopo la nostra sosta a Tangeri, nella citta di Fez, per scoprire insieme se veramente lì esisteva la tomba dell`ultimo re Arabo in Spagna. Boabdil. Effettivamente, a Fez, abbiamo trovato quedta parte di storia dimenticata davanti alle rovine del mausoleo di Boabdil, trascurato e solitario. Ancora con Pedro, gran poeta, maestro ed amico, abbiamo partecipato ad un seminario da lui tenuto da presso l`Instituto Cervantes di quella città. A Tunisi ci aspettava un amico siculo- tunisino molto attivo nel lavoro interculturale, Ramzi Harrabi, insieme a una comitiva di artisti giunti da Siracusa e da Catania. Il nostro amore per la musica sefardita ci ha dato moltissime soddisfazioni con i ritmi e melodie mediorientali in lingua ladina, ovunque andavamo con l`accompagnamento della bandurria di Valenzia (suonata da Claudia), e la darbouka (suonata da Bernardo). Di grande valore l`amicizia con musicisti e danzatori dei diversi luoghi: calabresi, siciliani, salentini, marocchini, tunisini, che hanno sempre ben accolto la nostra musica a cavallo tra i nostri rispettivi continenti. La milonga delle Mondine tradotta da noi in spagnolo ha commosso noi stessi e il pubblico, ci siamo divertiti a far cantare le persone diverse città attraverso ritornelli facili e divertenti nella nostra lingua e al suono delle nostre percussioni. Siamo stati davvero felici nel constatare che la musica fatta con amore è accolta con il dovuto rispetto e ammirazione reciproca. La partecipazione alle danze internazionali del gruppo Abracadanze, insieme a gente albanese, per esempio, è stato un momento di allegria immensa per la generosità e disponibilità dei partecipanti. Al festival Umbra Forest Folk abbiamo potuto condividere una bella tamurriata imparata da noi due anni fa a Buenos Aires! Con il gruppo salentino de I Musici di Patú, del quale fa parte Ursula Matti, la violinista di pizzica che ci ha ospitati per varie settimane, abbiamo scambiato un brano musicale molisano che suoniamo nel festival delle collettività, a conferma che il tamburello e le melodie popolari ancora una volta uniscono i popoli.
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B&V- Viaggio in Italia, dal nord al sud e dal sud al nord …ancora emozioni ?
Sein Tempu- Sono davvero tanti i momenti in musica vissuti in Italia. Una volta in Sicilia, alla Festa Europea della Musica, ci ha avvicinato l` Orchestra di Encelado Superiore, composta da eccellenti musicisti. Su un palco davvero suggestivo, a Lentini, abbiamo suonato insieme a loro brani dall`Andalusia, dal Paraná argentino, ma anche un inno amato molto dagli italiani, quello del Comandante Che Guevara. A Reggio Calabria ci attendeva la presentazione del Premio Internazionale di Poesia Nosside, per il quale abbiamo suonato dal 2009 a Buenos Aires sempre insieme a Silvia Tocco, che aveva vinto una menzione e da allora ne è la delegata in Sudamerica. Essendo un premio che promuove le minoranze linguistiche, ci siamo sentiti come a casa con i canti grecanici, in ladino, galego, eccetera. Con noi si è esibito, invitato come noi dal professore Pasquale Amato, il cantastorie Fulvio Cama, appena tornato a sua volta da un viaggio dalla Turchia. Con il suo bouzouki , l `oud e la chitarra, ha saputo cogliere alla perfezione, aggiungendo la sua arte, i brani che abbiamo proposto durante le due settimane di soggiorno a Catona suoi ospiti. Ci ha portato a suonare al Castello Ruffo di Scilla, uno dei concerti piú magici del viaggio, luogo mitologico, luogo amato profondamente dagli artisti del luogo. Un altro atteso incontro, fatto di mutuo affetto perchè ci scriviamo da anni, è stato quello con Bob Salmieri, il direttore del gruppo Milagro Acustico, che musicalizza ed interpreta in maniera unica, tanto in siciliano come in arabo, i poeti originali della Sicilia araba. Sulle montagne di Cuneo abbiamo poi conosciuto un gruppo di danze occitane, gli Artusin , che ci hanno praticamente fatto l`onore di diventare loro soci, perché la nostra provenienza argentina era tanto cara ai loro ricordi: il primo ballerino delle loro danze ed uno dei fondatori era stato infatti un tal Nino argentino. Nelle Marche un altro amico ci aspettava nella provincia di Pesaro/Urbino, il poeta italiano Gastone Cappelloni, che nel 2013 era venuto a presentare il suo libro da noi a Buenos Aires e da allora, insieme ad una piccola colonia di argentini del suo paese, si era dato da fare per organizzare una serata nella piazza de suo bellissimo paese, Sant`Angelo in Vado, insieme all`eccellente gruppo musicale La Bottega del Rumore Mobile. A Roma, infine, l`associazione Altre Vie di Claudio Bocci, ci ha aperto le porte con una generosità immensa per ben due esibizioni indimenticabili(giugno e settembre) dandoci anche l`opportunità di proiettare le foto del nostro viaggio, alla vigilia della nostra partenza…(nella foto sopra la danzatrice Roberta Parravano, Roma Altre Vie ndr).
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B&V- In Italia avete conosciuto zone nuove, avete avuto incontri a sorpresa ?
Sein Tempu- Non ci aspettavamo di conoscere l`Umbria e la Toscana. Grazie ad un amico di Bettona abbiamo conosciuto Lucilla Galeazzi, un incontro che non avremmo mai sognato di fare, perchè l`ammirazione verso di lei è immensa. E’ stata proprio Lucilla ad offrici , dopo Bettona, un passaggio per Pistoia, dove abbiamo assistito al concerto che il maestro Riccardo Tesi stava portando per l`Italia (Milano la prima tappa) per ricordare i 50 anni da quel Bella Ciao che si presentò nel 1964 a Spoleto. Qui abbiamo conosciuto un’altra cantante che ammiriamo molto, Elena Ledda, e altro incontro inaspettato Nando Citarella, nel ruolo di presentatore del Bella Ciao.
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· B&V- La Puglia e il Salento hanno lasciato una traccia particolare nel vostro cuore ?
Sein Tempu- Sì, Salento e Marocco sono state per noi le tappe più suggestive e significative. A pochi km da Santa Maria di Leuca ci aspettava l’amica e violinista Ursula Matti, che suona la pizzica, con cui abbiamo fatto piccoli concerti in zona , ed una partecipazione al Festival Kantun Winka di Mola di Bari. A Trani, nella sinagoga, abbiamo avuto un`esperienza unica: quella di avere il permesso di cantare nel quartiere ebraico , durante un venerdi di Sabbat, in lingua ladina per la piccola e antica Sinagoga di Scola Nova. Le giudecche e le chiese bizantine sono state sempre destinazioni ricercate da noi perché testimoniano una storia di presenze multiculturali che non vanno perdute, ma anzi, vanno rivalorizzate. L` incontro a Trani con il gruppo La Giostra è stato un altro momento immensamente gradito perche ammiriamo la loro allegra musica medioevale.
B&V- Da questo viaggio avete ricavato un bagaglio umano e musicale. Come arricchirete il vostro repertorio? Proporrete connubi e contaminazioni ?
· Sein Tempu- Sicuramente porteremo ai nostri concerti delle novità e dei ricordi di questo viaggio. Abbiamo già iniziato dai nostri primi appuntamenti musicali al ritorno a Buenos Aiures, una festa privata, un matrimonio di origine mista (italo-spagnolo), il gran Festival Buenos Aires Celebra Italia, gestito dal municipio della Città e dalle associazioni e federazioni italiane, al partecipiamo per la quarta volta, e soprattutto nello spettacolo prodotto da noi "Musica, danza y poesia del Me diterraneo" , in programma a BA al Teatro del Vejo Mercado l'8 novembre scorso. Una novità sarà una danza che interpreterà la nostra ballerina Laura Martinez su una musica in lingua salentina ma ritmo magrebino, ed un`altra canzone in lingua e ritmo arabo, con il suono della chitarra che ci riporta al nostro folklore argentino. La stessa "Milonga de los arrozales" (milonga delle risaie o delle mondine) che in Italia abbiamo cantato nella nostra versione inedita, sarà cantata come sempre in italiano per il nostro pubblico amante di canzoni come Bella Ciao. Un allegro messaggio di connubio tra nord e sud, tra strumenti e ritmi del mondo gitano ma anche della cultura celtica alla quale appartiene la Galizia, sarà una canzone cantata da una cantante di flamenco andaluzo insieme ad un musicista galiziano. Un altro “incontro musicale “ interessante” sarà una canzone con ritmo magrebino e parole in lingua andaluza, che per la prima volta interpreteremo non con il violino o il bouzouki dei nostri amici italiani, ma con il flauto traverso della nostra brava compagna Anaclara, e con la chitarra flamenca del nostro compagno Daniel Marin. Non mancherà una nuova pizzica ascoltata al Concertone della Notte della Taranta, ma anche antichi stornelli e solo percussioni dalla Castiglia spagnola che tutti dovranno accompagnare nel ritornello che gli italiani hanno imparato molto bene : Niña bonita/ sal al balcon/ si tu no sales/ no brilla el sol ! La poetessa "mediterranea" Silvia Tocco , insieme alla sua poesia Lettera ad Ulisse, interpreterà un monologo scritto dal gran poeta di Granada, Federico Garcia Lorca. Il finale vedrà, come in altri spettacoli, la poetessa, la cantante e la ballerina, insieme sulle "tavole" del palco a modo di tablao flamenco per la sevillana de Lebrija che il direttore cinematografico Carlos Saura ha portato al pubblico di tutto il mondo e che per noi rappresenta l`allegria del popolo danzante!
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