Il Made in Italy viene da sempre associato a bellezza, tradizione, eleganza, qualità e professionalità, riassume l’identità e la ricchezza del nostro territorio e rappresenta una chiave per il rilancio del turismo italiano. Un tema al centro del convegno "Valorizzare il Made in Italy attraverso il turismo: una strategia per lo sviluppo dei territori", a cura di Federturismo Confindustria e Banca Ifis , svoltosi lo scorso 22 aprile, a Roma presso Palazzo Madama. Presentato il " Rapporto Economia della Bellezza".
L'evento, nato su iniziativa del Sen. Antonio Iannone, si inserisce nell'ambito del programma della Giornata del Made in Italy, promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e ha ricevuto il patrocinio del Ministero del Turismo e di ENIT SpA. Un'occasione per riconoscere valore alla cultura, ai saperi, allo stile tipicamente italiano che connota le produzioni di eccellenza, per sostenere le nostre imprese, i talenti creativi e le tradizioni del nostro Paese e per discutere insieme come l'Italia utilizzi le sue risorse artistiche, turistiche e industriali per creare un ecosistema turistico integrato e attrattivo in un gioco di equilibri tra innovazione e tradizione.
Ai saluti del Sottosegretario per le imprese e il Made In Italy, Fausta Bergamotto e del Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi, all'introduzione dei lavori della Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli e della Vice Presidente di Banca Ifis, Simona Arduini, è seguita la presentazione del "Rapporto Economia della Bellezza 2024" da parte del Direttore del Centro studi di Banca Ifis, Carmelo Carbotti.
Dallo studio è emerso come il valore dell’Economia della Bellezza si sia straordinariamente sviluppato (+19% rispetto al 2022) e lo abbia fatto in misura maggiore rispetto al resto del sistema produttivo italiano. La crescita è stata intensa, in particolare, nei comparti chiave della Bellezza: nel turismo culturale e paesaggistico, così come nel settore delle imprese design-driven. L’Economia della Bellezza ha incrementato il suo peso, arrivando a contribuire con quasi 595 miliardi di euro alla ricchezza dell’Italia, un valore pari, nel 2023, al 29,2% del PIL complessivo del nostro Paese. L’incremento del valore prodotto rispetto al 2022 (+96 miliardi di euro) ha determinato il 74% della crescita dell’intera economia italiana ed è stato generato dai settori “pilastro” dell’Economia della Bellezza: per il 91% dalle imprese design-driven ; per il 20% dal turismo culturale e naturalistico.
Da un sondaggio che ha coinvolto circa 2.500 maggiorenni in Italia e in 5 Paesi esteri, risulta, inoltre, che per il 92% dei rispondenti in Italia e per il 76% all’estero i prodotti Made in Italy sono meritevoli di una maggiore spesa rispetto ai prodotti non caratterizzati dagli elementi propri del settore produttivo della Bellezza.
La Cina si mostra il Paese estero più incline (con il 90% dei rispondenti) alla preferenza per il Made in Italy in quanto portatore di valore e di valori, seguita da Stati Uniti e Regno Unito, a dimostrazione di come elementi quali tipicità, tradizione e cultura rappresentano i driver che guidano la scelta dei consumatori e, come tali, leve fondamentali nel posizionamento sui mercati esteri.
“Il turismo è uno dei settori trainanti la crescita del nostro Paese, è una vera e propria industria. Il Ministero che rappresento - ha sottolineato il Sottosegretario per le Imprese e il Made in Italy, Fausta Bergamotto - lo ha inserito a pieno titolo nella legge sul Made in Italy con l’obiettivo fondamentale della promozione del territorio, delle bellezze naturali e artistiche del nostro Paese prevedendo al riguardo anche specifiche risorse. Il turismo ed il Made in Italy sono settori che si alimentano a vicenda e complementari l’uno all’altro".
"L’importanza strategica che l’eccellenza produttiva italiana riveste per l’economia del Paese è indubitabile con settori che sono il vero fiore all’occhiello del Made in Italy - ha dichiarato la Presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli." Il turismo è in grado di influire positivamente sull’intero sistema produttivo, stimolando l’acquisto di prodotti e servizi, rivelandosi un importante contenitore occupazionale e supportando l’immagine e l’export del Made in Italy, spingendone la crescita, nella misura in cui tanto più è positiva l’esperienza del turista che viaggia e visita il nostro Paese, tanto più ne beneficia la reputazione e l’influenza dell’Italia nel mondo".
I lavori della giornata, moderati da Janina Landau, giornalista di Class CNBC, sono proseguiti con gli interventi sul rapporto tra innovazione e tradizione. Massimo Caputi, Presidente Associazione Marchi storici d'Italia; Roberto Neglia, Responsabile Relazioni Istituzionali di Confindustria Nautica; Alessandra Priante, Presidente ENIT SpA e Pasquale Salzano., Presidente Simest SpA, hanno evidenziato come l'innovazione sia un fattore imprescindibile per le imprese in cui le tecnologie possono ampliare il valore del saper fare rispondendo rapidamente a nuovi trend e alle esigenze del mercato con un rinnovamento continuo. Sul tema dell'importanza delle sinergie per il rilancio economico e culturale dell'Italia nel mondo si sono confrontati: l'On Gianluca Caramanna, X Commissione e Responsabile Turismo di Fratelli D'Italia; Elisabetta Fabri, Ad e Presidente Gruppo StarHotels; il Cons. Amb. Andrea Canepari, Vice Direttore centrale per la Promozione integrata e l'innovazione / Capo Ufficio Diplomazia dei territori e esposizioni internazionali - Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Michele Pignatti Morano, Direttore Museo Ferrari Maranello.
Le conclusioni sono state affidate al Ministro del Turismo, Daniela Santanchè.