Sposarsi in Italia è bello e ricercato e il settore del Destination Wedding ha archiviato il 2023 con un fatturato in crescita del 34%: dai 600 milioni di euro del 2022 agli 803 milioni di euro del 2023. Sempre più coppioe straniere ricercano l'Italia per il giorno più bello. Preferenze, richieste insolite invitati e spesa media. Wedding Week, Green Wedding, Riti simbolici e anniversari. Ville, castelli, agriturismi, sedi insolite ... Il Convention Bureau Italia ha presentato una indagine dettagliata sul settore a Roma alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Sono sempre di più gli sposi che arrivano da più parti del mondo per sposarsi nel Bel paese. Arrivano soprattutto dall’America, con nutriti gruppi di invitati, senza badare troppo a spese: per il sì scelgono soprattutto la Toscana ma sempre di più la Puglia. In crescita le richieste da Australia, Canada, India, Cina, Messico, Singapore ,Indonesia. Prediligono i luoghi insoliti, come le vigne, o le atmosfere da favola, come quelle dei castelli o delle residenze storiche mentre perdono quota i tradizionali alberghi e ristoranti. È questa, in sintesi, la fotografia, scattata dall'Osservatorio del Convention Bureau Italia, dei matrimoni di stranieri celebrati in Italia nel 2023, anno in cui si stima che siano stati celebrati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere cioè il 22,3% in più rispetto al 2022. Sulla base delle prenotazioni già acquisite e della conoscenza del mercato, gli operatori prevedono che nel 2024 il trend venga mantenuto, anche se a ritmi più contenuti: l'aumento stimato per l’anno in corso è dell’8,8%, cioè circa 1.200 eventi in più.
“C'è voglia di Italia in tutto il mondo: sposarsi nella Penisola sta diventando un 'cult', un elemento distintivo che riconosce lo status non soltanto economico ma anche culturale della famiglia- le parole del ministro del Turismo Santanchè- I numeri della ricerca sono molto interessanti e mi fa piacere ricordare in questa sede che nel nostro piano strategico il settore del matrimonio è legato in maniera fortissima al turismo delle radici. Chi viene a sposarsi in Italia è perché ha radici italiane e si sposa in luoghi anche meno conosciuti; non si sposano infatti solo nelle città più famose ma nell'Italia più segreta, nei paesini dove sono nati i genitori o i nonni, per sentire l'aria di casa. Ed infatti il settore nasce in Toscana ma ora e' esteso un po' in tutta la penisola.”
"Il Wedding è un’opportunità di differenziazione dell’offerta turistica, sia in termini di mete che di periodi. L’attenzione al Made in Italy e al turismo è massima da parte del Governo che guarda anche a questo settore con estremo favore perché ancora una volta questo settore dà visibilità agli affascinanti paesaggi, alla ricca tradizione artistica, al cibo e all’ospitalità che, regaleranno a tutti il sogno dell’italian way of life, anche nel giorno più bello- il commento di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del made in Italy.
Le tendenze
La presentazione si tiene nell'ambito di "Italy for Weddings, the Event" in programma a Roma, a Spazio Field e Palazzo Brancaccio, dal 6 all'8 febbraio. Tra le tendenze riscontrate dall'Indagine emerge la crescita degli invitati e la diminuzione delle notti. Alla gran parte dei matrimoni - il 63% rispetto al 41,3% del 2022 - hanno infatti partecipato tra le 51 e le 100 persone. Probabilmente, l’aumento del numero medio di invitati è legato a un ritorno degli incontri e delle occasioni di relazione, dopo le restrizioni del periodo pandemico. È invece diminuita la permanenza media di sposi e ospiti: da 3,2 notti a 2,9. Un dato che gli operatori ritengono legato all’aumento generalizzato dei prezzi per l’inflazione.
Sul fronte costi, la spesa media si assesta sui 59 mila euro, +10% rispetto al 2022. E sono cresciuti i matrimoni con budget elevato: nel 55% dei casi ha superato i 50 mila euro (anche se la fascia da 200 mila a 500 mila euro rappresenta solo lo 0,3%). Gli eventi sotto i 50 mila euro sono calati di 18 punti percentuali rispetto al 2022. La gran parte delle spese, cioè il 35% (il 2% in più rispetto al 2022), è stata destinata a cibo e bevande, il 20% alle location.
Come già accennato, gli Stati Uniti si confermano i più affezionati all’Italia: nel 2023 le coppie Usa sono state quasi il 31%. Anche se oltre a metà del mercato è rappresentato dagli arrivi da Paesi europei: il 57% nel 2022 e il 52% nel 2023. Dopo gli Stati Uniti, nel 2023 ci sono Regno Unito al 19,8% e Germania al 9,6%. Poi Svizzera al 7,8% e Paesi Bassi al 4,1%. A seguire, il primo Paese extraeuropeo, l’Australia col 3,5%. In crescita le richieste delle coppie di altri mercati extraeuropei: come quelli di Canada (3,2%) e India (1,3%).
Nella scelta del luogo del Sì, il centro Italia spadroneggia con il 34,4% e la Toscana risulta la regione vincente. Le regioni del Sud e le Isole hanno intercettato una quota rilevante e crescente di mercato (31,7%, in aumento di 3,8 punti): la destinazione maggiormente richiesta è stata la Puglia. In terza posizione, per volume di eventi organizzati, l’area del Nord Ovest (24,3%, in crescita di 3,2 punti): tra tutte le regioni si è distinta la Lombardia. Infine, con la quota di mercato più bassa (9,6%, in calo di 2,5 punti) si collocano le regioni del Nord Est: quella con il maggior numero di celebrazioni è stata l’Emilia Romagna.
“Famolo strano”: dal matrimonio green a quello social. Anche per il 2024, le tendenze che emergono dalle prenotazioni fanno emergere significative quote per i micro matrimoni, che prevedono pochi invitati in modalità intima, il 22,5%, e per le “fughe d’amore”, con massimo dieci invitati, il 9,6%. I Wedding week che prevedono il prolungamento dei festeggiamenti per più giorni sono stati il 18%, i Green Wedding (con menù, spostamenti, e ornamenti rispettosi dell’ambiente) il 16% e i rinnovi della promessa il 6,3%: sono le coppie che, a distanza di anni, celebrano un secondo matrimonio simbolico.
Tra le curiosità, si distinguono i matrimoni in vigna (11,5%), i social wedding (3,6%) e i matrimoni in costume (1,7%). Quasi la metà dei matrimoni (46,5% nel 2022 e il 44,2% nel 2023) è stata organizzata con l’intervento del Wedding Planner. Anche nel 2023 le ville sono state le preferite (26,1%), seguite dalle residenze storiche (13,3%). Agriturismo e aziende agricole hanno consolidato la loro posizione, rimanendo al terzo posto (10,9%) a pari merito con i castelli, saliti di oltre 3 punti rispetto al 2022.
Il periodo estivo è il preferito per le celebrazioni. Un calo significativo delle richieste è stato segnalato per il mese di agosto (8,8%), a cui è seguito un settembre particolarmente intenso (24,2%). In aumento contenuto i matrimoni celebrati nel periodo ottobre-novembre-dicembre.
Le “migrazioni” matrimoniali degli italiani : nel 2023, si sono rivolte alle imprese della filiera anche 8 mila coppie italiane che hanno celebrato il matrimonio in una regione diversa da quella di residenza: 763 mila arrivi, oltre 1,1 milioni di pernottamenti, per un fatturato di circa 332 milioni di euro. Le cerimonie con rito civile (38,8%) sono state dello stesso ordine di grandezza di quelle con rito religioso (34,8%). In crescita l’interesse delle coppie per i riti simbolici, che in tutto sono stati il 26,4%. La media è stata di 95,6 invitati a cerimonia (90,1 nel 2022), per una permanenza che in media è stata di 1,5 notti. I matrimoni con un numero di invitati da 51 a 100 sono la maggioranza, il 64%, ma sono calati del 17% a vantaggio degli eventi con oltre 100 invitati, che sono stati il 30%. La spesa media è stata di 41.500 euro, in crescita di oltre l’11% rispetto al valore stimato nel 2022.
Da segnalare il fenomeno del turismo di ritorno, per cui gli sposi decidono di tornare in un luogo specifico per celebrare il matrimonio, magari in luoghi che fanno parte delle proprie tradizioni familiari e culturali. Molte coppie scelgono invece di sposarsi in luoghi diversi dalla loro residenza abituale per godere di scenari più suggestivi, come spiagge, montagne, campagne o città storiche. La bellezza del luogo può essere un fattore determinante nella scelta della location. Inoltre, alcune regioni sono conosciute per offrire pacchetti matrimoniali convenienti o speciali sconti per matrimoni. Questo potrebbe influenzare la scelta della location per le coppie che cercano un buon rapporto qualità-prezzo.
“In risposta alla crescente popolarità dell'Italia come destinazione per matrimoni di prestigio, nonché all'importanza sempre maggiore del fenomeno del destination wedding nel contesto turistico internazionale, abbiamo adottato una strategia di promozione mirata e deciso di concentrare i nostri sforzi sull'evento Italy for Weddings, riconosciuto come una piattaforma di eccellenza nel settore-ha concluso Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia- Vogliamo sostenere il il destination Wedding non solo come esperienza nuziale ma anche e soprattutto come componente essenziale del settore turistico nazionale. L'indagine di quest'anno dimostra ancora una volta che ci abbiamo visto lungo ad aprire una divisione dedicata alla fine del 2019 e siamo orgogliosi di averla aperta contestualmente all'osservatorio perché i dati per noi sono fondamentali per muoverci".
La presentazione si è tenuta nell'ambito di "Italy for Weddings, the Event" , a Roma, a Spazio Field e Palazzo Brancaccio, dal 6 all'8 febbraio.