Barcellona celebra Picasso a 50 anni dalla morte

Nel 50° anniversario dalla sua morte, la capitale catalana propone un incontro ‘ravvicinato’ con il genio per eccellenza dell’arte contemporanea, Pablo Ruiz Picasso, nei luoghi che hanno ispirato e dato vita a molte delle sue opere.

Mentre tutta la Spagna commemora il grande pittore con un ampio programma di mostre ed eventi (circa cinquanta), Barcellona fa rivivere l'eredità di Picasso in una delle città più importanti per la sua formazione artistica. Morto l’8 aprile 1973, Picasso è stato sicuramente una delle figure cruciali dell’arte moderna, un genio indiscusso che ha rivoluzionato il movimento artistico del Novecento, dando vita al cubismo e sperimentando altri generi artistici.

Pur essendo originario di Malaga, il viaggio con Picasso non può che iniziare da Barcellona, dove l’artista trascorse la sua adolescenza e si formò e dove, oltre ad una serie di appuntamenti ed esposizioni, è possibile nei prossimi mesi scoprire i luoghi che lo ispirarono e che ne hanno segnato personalità e arte. Sarà come specchiarsi nei suoi capolavori, meravigliarsi, emozionarsi . Potremmo iniziare passeggiando sotto i portici d’en Xifré, dove abitò Picasso, per poi raggiungere la sede dell’ordine degli architetti di Catalogna – vicino alla Cattedrale – per ammirare un graffito sulla facciata del palazzo realizzato dallo scultore e fotografo norvegese Carl Nesjar basandosi su disegni dell’artista, oppure recarsi nel mitico locale Els Quatre Gats (I Quattro Gatti, ndr. ancora oggi ristorante di cucina tipica catalana e mediterranea) dove realizzò la prima esposizione delle sue opere.

Il tour sulle tracce di Picasso non può che concludersi con la visita del Museo Picasso che raccoglie una delle più vaste collezioni delle sue opere ed è uno dei più famosi e visitati musei della città. Non è certo un caso che Pablo Picasso abbia scelto proprio Barcellona per istituire il suo museo: qui visse per nove anni, aprì il suo primo studio, maturò la sua vena artistica e instaurò un rapporto profondo, durato sino alla morte, con la città. E non è un caso che l’artista scelse un luogo peculiare e di per sé affascinante: il museo occupa infatti cinque edifici medievali in Carrer de Montcada, una delle vie più signorili del quartiere Ribera. Aperta nel 1963, la collezione permanente del museo conta oltre 4.000 opere, la maggior parte risalenti agli anni formativi della vita di Picasso, tra cui spiccano alcuni dei suoi lavori più rappresentativi, ‘La prima comunione’ del 1896 e ‘Scienza e carità’ del 1897.

Per chi vuole approfondire, a un centinaio di chilometri da Tarragona, sorge Horta de Sant Joan, piccolo villaggio dell’entroterra catalano, raffigurato molte volte nei quadri dall’artista visibili presso il Centro Picasso tra le oltre 200 opere qui raccolte, dove compaiono alcuni dei luoghi simbolo della cittadina e dove si intravedono le prime sperimentazioni sul cubismo.

EVENTI A BARCELLONA

PICASSO Y LA CERÁMICA ESPAÑOLA

Museu del Disseny, 21.06.2023 – 17.09.2023

Nel 1957 Picasso visitò la mostra sulla ceramica spagnola organizzata dal Palais Miramar di Cannes e, rimanendone colpito, pare avesse affermato “Ma è possibile che l’abbiano fatto prima di me?”. Questa è l’origine della donazione delle 16 opere in ceramica di Picasso al Museo d’Arte di Barcellona, ​​​​oggi custodite al Museu del Disseny, museo di design della città che ospita cinque mostre permanenti con oggetti che raccontano la storia della ceramica spagnola ed esposizioni temporanee.

MIRÓ – PICASSO

Museo Picasso – Fundació Joan Miró, 19.10.2023 – 25.02.2024

Per la prima volta viene organizzata, prodotta e ospitata una mostra in contemporanea nelle rispettive sedi dei due artisti, il Museo Picasso e la Fundació Joan Miró. Una mostra unica in due istituzioni che di per sé sono una chiara manifestazione dell’intenso ed esteso rapporto che Mirò e Picasso ebbero con la città di Barcellona. Il fil rouge che attraversa l’esposizione è sostenuto da due concetti essenziali: l’amicizia che Joan Mirò e Pablo Picasso hanno coltivato per tutta la vita e la loro gratitudine verso la città di Barcellona, che oggi vanta l’eredità dei due artisti nei due musei monografici che portano il loro nome.

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