Da Parma la richiesta da parte degli albergatori di una continuità del supporto delle istituzioni tra post pandemia e conflitto in Ucraina. Problemi vecchi e problemi emergenti come il caro energia. Bocca: “Il nostro comparto è fertile va coltivato costantemente. Una tavola rotonda sul food & beverage e sulla ristorazione in albergo. Enogastromia brand del made in Italy .La ristorazione in hotel rappresenta un valore aggiunto, molto potente in termini di comunicazione riguardo i territori e l’eccellenza dei prodotti, da offrire sulla tavola agli ospiti.
“Siamo tornati insieme, felicemente in presenza. Rimetteremo a fuoco i nostri obiettivi dopo essere stati letteralmente travolti da due anni di pandemia e trovandoci di fronte oggi ad una nuova colossale difficoltà quale è il conflitto in Ucraina. Abbiamo come sempre messo a disposizione le nostre aziende per poter venire incontro alle necessità dei profughi, mai tradendo la nostra vocazione di attenzione al sociale. Ma è certo che per ricominciare a sentirsi forti abbiamo bisogno di essere accompagnati ancora per un po’ e supportati al massimo dai nostri governanti con ogni strumento utile. Vogliamo dire le nostre priorità? La diminuzione della pressione fiscale, in primis riducendo le tasse sugli immobili che gravano sulle imprese anche quando sono chiuse o semivuote; il sostegno agli investimenti con il potenziamento del credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive; il contrasto all’abusivismo dilagante in tema di locazioni brevi”. Va dritto al punto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, di fronte ai circa 300 albergatori italiani che si sono dati appuntamento a Parma per l’apertura dei lavori della 72a Assemblea Generale della federazione alla presenza del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e del Governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
“Il nostro comparto è fertile – ha dichiarato Bocca - va coltivato costantemente. Non può essere considerato importante solo quando va bene. Perché per andare bene devono esserci condizioni di stabilità garantite. Tutti siamo investiti dai pesantissimi rincari del costo dell’energia .Ma forse vale la pena sottolineare che le nostre sono aziende energivore. Se vogliamo misurare in prospettiva gli effetti di questa situazione di grave emergenza, le impennate del caro energia, dovute anche alle conseguenze del conflitto, hanno letteralmente triplicato i costi. E nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, molte imprese sono a rischio chiusura dovendo affrontare un aumento della bolletta energetica per gas ed elettricità troppo oneroso. Nel nostro ambito, ahinoi, ce ne eravamo già accorti. C’è da auspicare davvero che arrivino aiuti sempre più incisivi per uscire da questo guado .Ma non vogliamo rinunciare al nostro ottimismo.Senza lasciarci trascinare da alcuna deriva, andiamo incontro alla stagione più importante dell’anno contando sulla voglia degli italiani di tornare a viaggiare, voglia che abbiamo già constatato vedendo i risultati del movimento turistico interno a Pasqua e durante il ponte primaverile del 25 aprile. E contiamo anche sulla bellezza dei nostri territori e sulla ripresa del turismo straniero che si profila grazie all’allentamento delle restrizioni che erano dettate dalla necessità sanitaria. Tuttavia continueremo ad usare prudenza e terremo attivi i protocolli di sicurezza nelle nostre aziende, con la prospettiva di vederci impegnati con continuità”.
Enogastronomia e ospitalità
Nello stesso contesto della giornata di lavori nella capitale italiana del gusto, si è svolta poi la tavola rotonda sul tema “Enogastronomia e Turismo testimonial del brand Italia – Dai territori ai prodotti una rete per raccontare l’eccellenza” alla quale hanno preso parte lo chef stellato Carlo Cracco, l’amministratore delegato di Enit, Roberta Garibaldi, e lo stesso presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. A moderare la giornata di lavori, il giornalista de La7, Andrea Pancani.
Quello della ristorazione in hotel rappresenta un valore aggiunto, molto potente in termini di comunicazione riguardo i territori e l’eccellenza dei prodotti, da offrire sulla tavola ai viaggiatori che scelgono di soggiornare in hotel. E’ una freccia in più al proprio arco per l’associazione di categoria che cura in primis l’ospitalità. “Se c’è un settore di fronte al quale si richiede un aggiornamento continuo è proprio quello del food and beverage, soprattutto nel campo della ricettività – ha dichiarato Bocca – Ed è ben augurante ragionare di questi temi nella capitale italiana dell’enogastronomia. Abbiamo chef in Italia che sono dei numeri uno. Con la loro cucina e la loro creatività sostengono indirettamente il turismo italiano ed arrivano a fare destinazione. Strutturare al meglio tutto questo per il nostro turismo sarà come lavorare l’oro”.
"La forza attrattiva del turismo enogastronomico è andata rafforzandosi, soprattutto grazie all’immagine consolidata di eccellenze nell’arte culinaria e alla pluralità di risorse ed attrazioni diffuse, sia nelle città principali che in quelle minori - l'intervento di Roberta Garibaldi, AD Enit -Questa crescita di interesse dei viaggiatori italiani e stranieri genera nuove opportunità, anche per il settore alberghiero, favorisce lo sviluppo di circuiti virtuosi, creando ad esempio nuove connessioni con i produttori, ristoratori e comunità locali" . “Il brand Italia si esporta nel mondo anche grazie all’eccellenza dei prodotti che il nostro Paese possiede in misura direi infinita. La cucina d’autore rappresenta la virtù che si applica alla materia prima – ha dichiarato lo chef stellato di fama internazionale, Carlo Cracco – Ho sempre sostenuto che fare rete nel comparto dell’enogastronomia significa diventare più forti – ha aggiunto - Pensiamo a quanto hanno funzionato in questo senso i modelli europei. Facendo sistema e collegandosi ai vari organismi preposti si può strutturare un’attività come Ambasciatori del Gusto, rendendo la nostra qualità enogastronomica e il nostro sapere un elemento sempre più forte di attrattività anche per il turismo straniero. Negli ultimi tempi, soprattutto dopo la pandemia, si è certamente notato una carenza di forza lavoro sia in sala che in cucina, forse anche una disaffezione a questo lavoro, alla quale bisogna rispondere mettendo al centro di tutto la formazione. È da qui che dobbiamo ripartire, investendo sulle scuole, sull’insegnamento e sulla preparazione professionale di questi ragazzi, cercando di dare loro una possibilità di crescita e nuovi sbocchi professionali”.