Il decreto Rilancio ha profondamente deluso le aspettative del turismo organizzato : non prevede nulla di significativo per il settore e distrugge le prospettive di ripresa del comparto, che conta 13.000 imprese tra agenzie di viaggi, tour operator e organizzatori di eventi, 80.000 addetti e un valore di 20 miliardi, a cui si aggiungono 650.000 posti di lavoro e 85 miliardi di volumi creati dall’indotto. Sono a rischio entro giugno oltre mezzo milione di occupati nella filiera.
Il Manifesto per il Turismo Italiano e le imprese del turismo organizzato continuano a battersi affinché il decreto venga modificato e integrato prima che diventi legge. Quattro i punti su cui si chiede di intervenire: l’aumento della capienza del fondo per il turismo organizzato e gli eventi , modifiche agli ammortizzatori sociali e al tax credit vacanze (Bonus Vacanze), credito di imposta per gli affitti senza limiti di fatturato ed esteso anche alle aziende del turismo.
Come atto di protesta è stata lanciata la campagna social con il gruppo Facebook #cosinonriparto, che in un solo giorno ha raggiunto quasi 5.000 iscritti, per manifestare il dissenso del settore. Il gruppo invita tutta la filiera del turismo a postare immagini simboliche di imprenditori, lavoratori, agenti di viaggio che, metaforicamente , “fanno le valigie” dalla propria attività. In poche ore migliaia di persone hanno aderito e postato le loro fotografie su https://www.facebook.com/groups/644996336231895/ .
Intervenire sul DL Rilancio
Se la formulazione del Decreto Rilancio sarà confermata, a partire dal mese di giugno si assisterà inevitabilmente ad una perdita dell’occupazione che potrà arrivare all’80% degli occupati complessivi: oltre mezzo milione di persone. Le misure economiche del Decreto Rilancio attualmente previste per il settore turismo sono assolutamente insufficienti, inefficaci e non consentono alle imprese di superare un periodo di crisi che si protrarrà fino alla fine del 2020 . Le risorse più ingenti sono state allocate su interventi come il Tax credit vacanze ( Bonus vacanze): idea nobile, ma di fatto ininfluente per le imprese. Se è vero che aiuterà alcune famiglie a basso reddito a pagarsi una vacanza, non genererà una domanda aggiuntiva significativa sul turismo, e quindi è da intendersi più come una misura sociale che di sostegno alle imprese. In Europa i governi si sono prontamente attivati per supportare economicamente le imprese turistiche, anche se per molti Paesi il settore non rappresenta una fetta così importante dell'economia nazionale come per l'Italia. Solo in Francia, ad esempio, il Governo ha stanziato per questa crisi economica 18 miliardi di euro per le imprese del turismo , settore che rappresenta l'8% del Pil nazionale rispetto al 13% dell'Italia.
Per evitare una drammatica crisi del turismo e dell’occupazione, i promotori del Manifesto per il Turismo Italiano richiedono al Governo di modificare il Decreto Rilancio, prima che diventi legge, attraverso questi emendamenti: · AMPLIAMENTO DEL FONDO PER IL TURISMO ORGANIZZATO E DEGLI EVENTI: si rende necessario un significativo incremento del fondo attualmente previsto (25 milioni di euro) portandolo ad almeno 750 milioni di euro, eventualmente recuperando la copertura finanziaria dalla riduzione di una parte di quanto attualmente stanziato per il Tax credit vacanze, ovvero 2,4 miliardi di euro; · AMMORTIZZATORI SOCIALI: l’attuale formulazione danneggia il settore. Le 9 settimane aggiuntive di ammortizzatori sociali per il periodo da giugno a ottobre non sono sufficienti per le imprese della filiera del turismo organizzato e degli eventi, che non avranno ricavi ed avranno invece un’attività molto ridotta fino a fine anno. Si richiede quindi l’estensione a 18 settimane aggiuntive e continuative fino al 31 ottobre 2020 . Si richiede altresì che il Governo, a settembre, si impegni a riverificare la situazione in termini di ripresa delle attività, per valutare eventuali misure aggiuntive di sostegno all’occupazione; · TAX CREDIT VACANZE : lo stanziamento di 2,4 miliardi non rappresenta un reale sostegno al settore del turismo in quanto non crea maggiore domanda. La filiera del turismo organizzato beneficerà in modo marginale di questo stimolo, che privilegerà un rapporto diretto tra cliente e struttura alberghiera, non avendo peraltro previsto che tale strumento possa essere impiegato anche per l’acquisto di altri servizi turistici. Si chiedono pertanto due interventi: destinare quota parte di questo stanziamento al Fondo specifico creato per il turismo organizzato; consentirne l’utilizzo anche per l’acquisto di pacchetti turistici e servizi turistici collegati. · CREDITO D’IMPOSTA: deve essere eliminato il limite di 5 milioni di euro relativo al credito di imposta per gli affitti anche per il settore del turismo organizzato e degli eventi, così come già previsto per le strutture alberghiere.
Tutto il turismo italiano sta vivendo una situazione drammatica, ma il turismo organizzato e gli eventi sono le categorie più penalizzate, in quanto hanno un ciclo produttivo che si determina con molto anticipo e, quindi, tutta la produzione 2019, causa emergenza COVID-19, nel 2020 non si è, di fatto, concretizzata ed è stata cancellata. Va evidenziato che la maggior parte degli interventi contenuti nel Dl rilancio riguardano le piccole imprese, mentre il comparto è composto anche da molte medio-grandi imprese che, per le caratteristiche dello specifico modello organizzativo, non potrebbero nemmeno utilizzare la cassa integrazione per tutti i propri dipendenti, dovendo garantire una continuità operativa e non producendo al contempo ricavi.
A QUESTO LINK LE IMMAGINI DELLA CAMPAGNA E DELLE IMPRESE CHE “FANNO LE VALIGIE”: https://drive.google.com/drive/folders/1mPw-kKNYUUG2OQQ5GOXdtnaZZ0lCwR5x
Il Manifesto per il Turismo Italiano #ripartiamodallitalia nasce ad inizio aprile in piena emergenza COVID 19, promosso dalle principali associazioni di categoria, ASTOI Confindustria Viaggi ( rappresenta il 90% del tour operating in Italia), FTO-Confcommercio ( raccoglie il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti e altri segmenti del settore) e importanti operatori del comparto e del turismo organizzato: Alpitour World, Gruppo Gattinoni, Robintur Travel Group, Alidays, Bluserena, Costa Crociere, Futura Vacanze, Giver Viaggi e Crociere, Idee per Viaggiare, Viaggi Del Mappamondo, Naar, Nicolaus-Valtur, Ota Viaggi, Quality Group, TH Resorts, Uvet, Veratour. Tour operator, agenzie di viaggi e organizzatori di eventi hanno lanciato l’appello alle istituzioni, a tutti coloro che vivono di turismo e agli italiani per salvare il turismo, questo motore dell’economia, della società e della cultura del Paese.