Tavolo al Ministero del Turismo per l'effetto Coronavirus. Le prime misure di sostegno. Associazioni all'attacco

Ministero del Turismo e associazioni del settore oggi 28 febbraio intorno  a un tavolo di crisi per valutre e decidere interventi necessari per difendere la categoria dagli effetti del Coronavirus. Le misure annunciate dal ministro Franceschini e le richieste del settore: deroghe normative sui rimborsi, intervento Governo sui paesi esteri, dilazione dei pagamenti per la filiera turistica.

 

Il ministro Franceschini sottoporrà nell'immediato al Consiglio dei Ministri le prime misure a sostegno del turismo: fra queste interventi dedicato alle zone rosse, misure di supporto (dilazione nei pagamenti tasse, mututi ecc) relativamente al territorio nazionale e il lancio di una campagna promozionle straordinaria mirata a risollevare le sorti della immagine Italia minata dalle notizie del Coronavirus. “Apprezziamo le intenzioni del ministro Franceschini di portare al prossimo Consiglio dei Ministri alcune proposte di sostegno per il settore dell'intermediazione dei viaggi e del turismo organizzato.” Così AIDIT, ASTOI, Assoviaggi e FTO a margine del tavolo di confronto di oggi.   Le quattro associazioni di categoria, rappresentative di Agenzie di Viaggi e Tour Operator unitariamente, hanno richiesto una serie di misure straordinarie ed urgenti a sostegno del comparto: estensione alla filiera, senza limitazione territoriale, delle dilazioni dei pagamenti di imposte e contributi, forme di estensione e di accesso agevolato agli ammortizzatori sociali e differimento del pagamento delle rate dei mutui; per quanto riguarda i rimborsi integrali che Adv e TO sarebbero tenuti a corrispondere ai clienti in virtù del Codice del Turismo, si chiede che, in ragione della fase emergenziale e vista la difficoltà - in alcuni casi impossibilità - di recuperare le somme già versate da TO e Agenzie ai fornitori turistici, si adotti un provvedimento normativo in deroga, che consenta di sospendere i termini dei rimborsi e conceda la restituzione delle sole somme ricevute dai fornitori.

Per quanto concerne le somme residue, le Associazioni chiedono di istituire un Fondo a beneficio dei consumatori richiedenti o, in alternativa, misure compensative come un credito di imposta o similari, immediatamente utilizzabili dagli stessi clienti. Per quanto riguarda invece gli operatori con modelli produttivi specifici, che hanno cioè contrattualizzato in blocco con i fornitori l’acquisto di stanze o posti volo, si chiede la possibilità di adottare un provvedimento normativo che consenta di gestire i rimborsi tramite congelamento degli importi e concessione di un buono di pari valore da utilizzarsi entro la fine del 2020.

Con riferimento alle molteplici misure restrittive e di contenimento che i Paesi esteri stanno adottando, a volte in modo schizofrenico, nei confronti dei cittadini italiani, essendo opportunamente presente al tavolo anche il Maeci, è stato chiesto di attivare una rete di coordinamento e di puntuale informazione circa la reale situazione nei confronti di tali Paesi. E’ stato inoltre ribadito che i Tour Operator non possono farsi carico, come già hanno fatto in passato (crisi Egitto) di costi straordinari di rimpatrio, generati tra l’altro anche dall’eccessivo allarmismo provocato e amplificato dai media. Se lo Stato italiano non è in grado di intervenire per rimpatriare i connazionali, si chiede che intervenga almeno su quei Paesi esteri che adottano misure improvvise e repentine (es respingimento o quarantena senza preavviso), facendo gravare sugli stessi gli oneri conseguenti. 

 

"Il ministro Franceschini  ha  ben compreso quale è la posizione delle agenzie di viaggio in questo momento soprattutto sul problema delle gite di istruzione per cui c’è necessità di intervenire sui fornitori stranieri per avere a nostra volta i rimborsi ".Queste le parole del presidente Fiavet nazionale Ivana  Jelinic  all 'uscita   della riunione straordinaria al Mibact, sottolineando come la grave fase di emergenzae la necessotà per l'economia del settore di   di un sostegno urgente, e a seguire una fase di rilancio incentrata sulla comunicazione per far ripartire il settore. “E’ passato comunque il concetto che il problema non è circoscritto alla zona rossa ma riguarda tutte le imprese italiane- ancora  la presidente.

Il documento consegnato al Ministro Franceschini a sostegno dei lavoratori e delle imprese del turismo è stato siglato da Fiavet, Federalberghi, Faita, Fipe, con la partecipazione di Confcommercio e Filcams ‐ Cgil, Fisascat- Cisl e Uiltucs in rappresentanza di 200.000 imprese che offrono lavoro a 1,5 milioni di persone per un valore aggiunto delle attività turistiche pari a circa 90 miliardi di euro. Le richieste sono orientate ad ottenere ammortizzatori sociali e altre forme di sostegno al reddito previste dalle normative vigenti e dalle disposizione che regolano l’accesso al fondo di integrazione salariale e alla cassa integrazione, anche per i lavoratori stagionali. Le imprese e i lavoratori individuano nel fenomeno Covid-19 una causale specifica riconducibile allo stato di crisi. Tra le richiesta anche la sospensione temporanea del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, delle imposte dirette e indirette e di altri tributi e imposte locali, la sospensione dei mutui, la concessione di indennizzi per le imprese che abbiano subito un fermo totale della propria attività. 


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