Super folla, illustre parterre, e super aspettative per la presentazione del Piano Triennale Enit 2019-2021.
Verso “una politica industriale del turismo”. Questo il sommo obiettivo esposto dal Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Sen. Gian Marco Centinaio presentando il Piano a fianco del presidente Enit Giorgio Palmucci, realizzato in sintonia con il Piano Strategico – tre i criteri chiave sostenibilità, innovazione e accessibilità - di cui l’Enit sarà l’esecutore di qualità , ricoperto di nuova veste, ruolo e risorse umane.
Un piano che punta sulla crescita a valore e sulla sostenibilità del turismo, con focus su segmenti e mercati specifici , in pole position azioni dedicate al lusso, al turismo leisure sia active che slow, e alla Meeting Industry. Un nuovo e rafforzato posizionamento del brand Italia “ assolutamente amato e riconosciuto nel mondo”, valorizzando momenti sognificativi in agenda cone il Centenario Enit a novembre, le celebrazioni legate a Leonardo da Vinci, la partecipazione al Giro d’Italia e altri eventi sportivi e fiere internazionali come il Seatrade, il World Routes, la Settimana della cucina. “ Squadra, struttura e metodo", gli elementi vincenti per Giorgio Palmucci. “ Una stretta sinergia tra Ministero, Regioni ed Enit formando una squadra agguerrita- secondo il ministro. "Tre interlocutori si rivolgano agli operatori, alle associazioni di categoria, ai consumatori. Questa la strategia vincente per realizzare quanto ci proponiamo”.
Il Piano, attraverso azioni mirate rivolte alle famiglie, ai millennials, alla generazione zeta, intende raggiungere mercati alto spendenti che sappiano apprezzare il valore della destinazione Italia nella sua varietà ,dalla cultura alle coste, dai siti Unesco alla gastronomia e al made in Italy. La crescita dei turisti deve parallelamente spalmarsi anche nei luoghi meno turistici del nostro paese , decongestionando e destagionalizzando i flussi, inseguendo nicchie particolari come,per esemoio il turismo delle radici / origini, di grande potenzialità, sul quale il Ministero sta già lavorando. E’ necessario investire in protocolli che siano di ausilio alla conoscenza dell’Italia minore come il recente accordo stipulato con Aci e prossimamente con il Touring Club. E avviare tavoli con Ferrovie, Alitalia affinchè tutta l’Italia sia sempre più raggiungibile, e accessibile.
Riassumendo il Pano prevede una maggiore penetrazione di quei segmenti di domanda capaci di portare economia ai territori , la messa a valore di aree non ancora posizionate sui mercati e con potenziale di sviluppo, la maggiore distribuzione nelle diverse stagioni turistiche, la segmentazione del mercato. L’obiettivo di crescita è del 10% annuo, e i mercati focus il domestico , che rappresenta la metà dei flussi, quello di prossimità (Germania, Francia, Regno Unito, il 25,7 delle presenze), i mercati extraeuropei consolidati ( Usa, Canada, Cina, Australia...) e i mercati extraeuropei da sviluppare, soprattutto sud Africa e Medio Oriente.
Attenzione particolare per la Cina- “Italia e Cina sono le due superpotenze turistiche”,ha osservato il ministro annunciando per il 2020 l’ Anno dell’amicizia Italo cinese per il turismo. “ Il turismo cinese è molto importante- ha ribadito il ministro- è alto spendente, la permanenza dei visitatori comincia ad allungarsi e da questo mercato ci arrivano richieste specifiche. Se il 50% del popolo cinese conosce qualcosa dell’Italia , un’altra buona parte la confonde con altri paesi europei. C’è quindi ancora da lavorare molto”.
Nell'agenda Enit l'apertura di due nuovi uffici in Cina, a Shangai e a Guanhzhou, accanto ad altre new entry come MIami e Dubai. Grande lavoro sul prodotto turistico che va dal turismo culturale ai circuiti enogastronomici, turismo religioso, wedding, wellness, shopping. "Ora - commenta il presidente Enit Giorgio Palmucci –il sistema turismo ha finalmente l’attenzione che merita un settore che muove 428,8 milioni di presenze e 41,7 miliardi di euro di spesa dei turisti stranieri in Italia nel 2018. Finalmente si può parlare di programmazione reale e strutturata che non proceda a tentativi senza un coordinamento tra i vari livelli territoriali e gli stakeholder pubblici e privati, ma che sviluppi sinergia, qualità dell’offerta ed efficientamento della filiera turistica in rete. Potenziando la filiera con metodo: incidendo ad esempio sulla stagionalità della domanda, sulla formazione, captando in tempo le richieste del mercato: responsabilità sociale ed ecologica per la valorizzazione delle biodiversità e delle tradizioni ma con un occhio al lusso, alla ricerca di destinazioni meno battute ma con un altissimo confort”.
Intanto l’orizzonte dati è sereno e di conforto al lavoro da sviluppare : in termini di presenze estere, l’Italia, con oltre 216,5[1] milioni di pernottamenti totalizzati nel 2018 (+2,8%), supera la Francia (140,7 mln di notti, +5,4%) e cresce a differenza della Spagna (301 mln di notti, -1,6%) che, pur essendo prima nel confronto europeo, è in flessione rispetto al 2017[2].Le presenze totali negli esercizi ricettivi italiani sfiorano i 429 milioni e aumentano del +2,0% nel 2018 sul 2017. La componente internazionale cresce più di quella italiana (+2,8 vs 1,1%) e rappresenta il 50,5% delle presenze totali. La spesa internazionale in Italia, a quota 41,7 miliardi di euro, aumenta del +6,5% nel 2018 sul 2017.
e.i.