Gli italiani non rinunciano alla settimana bianca, preferiscono i monti del nostro Paese e in molti casi prolungano il piacere dello sci con qualche fine settimana aggiuntivo. Alcuni prediligono tempi più corti, dedicando alla neve intensi fine settimana invernali: sono 11 milioni i concittadini in movimento per le destinazioni montane nel primo trimestre del 2019, con un giro di affari complessivo di oltre 8 miliardi di euro. E’ questa in sintesi la tendenza registrata per il movimento nei week end sulla neve e nelle settimane bianche secondo l’indagine sul “turismo bianco”, realizzata con il supporto dell’istituto ACS Marketing Solutions, e commissionata da Federalberghi. Il dato che emerge rinnova la fiducia nelle performance del comparto.
“Ciò che i numeri ci dicono oggi è che l’Italia per il turismo bianco si conferma in pole position tra le mete favorite dei nostri concittadini. Bello pensare che la montagna sia un prodotto così ambito e riconosciuto da far muovere una così ampia popolazione di turismo interno-le parole del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. “Considerando che la neve in molte località ha retto, la vacanza si è potuta pianificare in tempi anche abbastanza dilatati fino a superare ampiamente la soglia della primavera”. “Penso che non sia un azzardo dire che questa performance rappresenti un buon traino per il periodo di vacanza relativo alle festività pasquali, dal quale peraltro ci distanziano solo poche settimane. Ciò che fa ben sperare è inoltre la fortunata congiuntura dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio”.
“Il turismo non delude mai e va sostenuto: non dimentichiamo che questo Paese ha bisogno di investimenti, ma nella legge di bilancio vedo poche misure che vanno in questa direzione- sottolinea inoltre il presidente della Federalberghi. “Confidiamo che il decreto crescita e gli altri provvedimenti in dirittura di arrivo riservino al nostro settore quei segnali di concreta attenzione che non hanno purtroppo trovato spazio altrove, a partire dal rifinanziamento del credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive".
“Ritengo inoltre che avremo il vento in poppa quando sarà sconfitta la piaga dell’abusivismo-ancora Bocca. "Le piccole e medie imprese del turismo, alle prese con fatturazione elettronica, scontrino digitale, revisore dei conti obbligatorio, etc. sono in attesa di capire se le leggi dello Stato valgono anche per Airbnb e i suoi 400.000 host, che da due anni se ne fanno beffa ed hanno dimenticato di versare al fisco più di 250 milioni di euro.”