FARE TURISMO A ROMA, LE PROPOSTE AL GOVERNO

Si è concluso  da pochi giorni FareTurismo (13-15 marzo Università Europea di Roma), con la sua 21a edizione, l’unico appuntamento nazionale dedicato alla formazione, al lavoro e alle politiche turistiche, ideato e organizzato dalla Leader srl.

L'edizione 2019 ha registrato ottimi numeri: 3.000 visitatori; 28 espositori nel Salone; 1.200 colloqui di selezione per 50 figure professionali ricercate in tutta Italia e anche all’estero da 25 prestigiose Aziende turistiche; 10 appuntamenti tra conferenze e seminari di orientamento e di aggiornamento professionale; oltre 50 tra Istituti Professionali dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, Tecnici del Turismo e Commerciali con indirizzo turistico con 1.900 studenti e 100 docenti provenienti da 8 regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Puglia, Toscana, Umbria).

Anche quest’anno- le parole del direttore Ugo Picarelli- FareTurismo ha rinnovato l’impegno ad accompagnare i giovani ad esprimere il proprio potenziale indirizzandoli alle nuove opportunità di formazione e di lavoro nel turismo con seminari formativi, conferenze e 1.200 colloqui di selezione con 25 aziende, che ogni anno contribuiscono all’inserimento di tante risorse in questo straordinario mondo. Il turismo e l’enogastronomia possono essere l’opportunità che il nostro Paese deve cogliere per puntare sulla qualità. Il che significa qualità degli alberghi, delle infrastrutture, delle città e cultura dell’ospitalità da parte dei cittadini. È necessario formare i giovani con grande responsabilità per permettere loro di acquisire specifiche competenze: un evento come FareTurismo vuole colmare il gap esistente fra domanda e offerta di lavoro. Spesso la mancanza di informazioni, le valutazioni errate e i preconcetti sono tra le principali barriere che impediscono ai giovani di cercare impiego nell’ospitalità. Questi, uniti alle scarse competenze, soprattutto relazionali e umane, rappresentano una sfida per l’hotellerie. La mancanza di talenti rappresenta un gap per le aziende oltre a contribuire alla disoccupazione giovanile”.

Da questo appuntamento sono scaturite alcune proposte  per il Governo:

  • Spendibilità delle lauree in turismo nei bandi pubblici regionali e nazionali.
  • Incremento degli ITS dedicati al turismo, attualmente ben pochi.
  • Superare i limiti della Scuola Secondaria Superiore, dove gli Istituti Professionali e i Tecnici non riescono a completare la preparazione degli studenti soprattutto per quelli che non prendono l’Università: gli ITS possono essere una naturale prosecuzione in linea con i percorsi didattici, ovvero una specializzazione.
  • Decontribuzione per le aziende che intendano continuare l’attività in bassa stagione e confermare la forza lavoro al termine dei sei mesi dei contratti stagionali.
  • Comitati di indirizzo obbligatori negli Istituti Professionali e nei Corsi di laurea e costituiti dai rappresentanti delle organizzazioni datoriali, dalle aziende di eccellenza del territorio, dagli assessorati di competenza degli enti locali.

www.fareturismo.it


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