Un viaggio continuo nella danza e nella sperimentazione fino all'incontro con la Tribal Bellydance: non solo uno stile di ballo ma anche una filosofia di vita peer la danzatrice milanese. "Ho imparato a non essere competitiva, a cercare una forma di comunione anche con persone molto diverse da me..."
di Ester Ippolito
“La danza non ha confini per chi ha voglia di apprendere e mettersi in gioco; ci sono sempre nuovi orizzonti alla nostra portata....” E’ un pensiero della danzatrice Cinzia Di Ciocco, che rappresenta luminosamente il suo iter umano, artistico e culturale, il suo lungo viaggio nel mondo della danza iniziato da piccola, arricchitosi costantemente nell’approccio a più stili, fino alla scoperta delle danze etniche, flamenco e bellydance e all’ultima svolta in ordine di tempo, la Tribal Bellydance che, come sottolinea Di Cioccio, “è molto più di una danza, può diventare una filosofia di vita”.
Danzare e viaggiare per saperne di più
“Sono originaria di una famiglia di artisti (padre e nonno paterno musicisti, sorella attrice, seconda moglie di mio padre coreografa) e danzo dall’età di sette anni. Come tutte le bambine ho iniziato con la danza classica e verso l’adolescenza mi sono interessata al modern-jazz . Sin dalla scuola media passavo tutti i pomeriggi con la mia amica del cuore o con mia sorella minore guardando film di danza (da Flashdance a Footloose, da Staying Alive a Dirty Dancing) o musical (A Chorus Line, The Rocky horror Picture Show, Jesus Christ Superstars per citarne alcuni) e cercando di imparare le sequenze danzate - si racconta Cinzia Di Cioccio, insegnante professionista riconosciuta CSEN/CONI, fondatrice della Compagnia Les Soeurs Tribales, danzatrice della Gypsy Caravan Dance Company International e insegnante Certificata Gypsy Caravan, responsabile Nazionale CSEN del settore Tribal Bellydance (nella foto con le Gypsy Caravan in California nel 2010).
E continua: “A 19 anni ho fatto la mia prima esperienza televisiva a Mediaset in una trasmissione con Gianfranco d’Angelo. Dopo questa esperienza mi sono fermata per un po’ perché sono andata a vivere all’estero per motivi di studio (Parigi, Lettere alla Sorbona). Al mio rientro in Italia mi sono avvicinata alla recitazione (Centro Teatro Attivo di Milano) e ho scoperto le danze etniche con il Flamenco e la Danza Orientale (danza del ventre). La voglia di saperne di più sulla danza orientale mi ha spinta a viaggiare in Turchia ed Egitto. Avevo soprattutto voglia di vedere ballerine autoctone all’opera perché credevo che fossero la migliore incarnazione di questa danza. Esperienze molto belle che mi hanno fatto capire che per imparare la danza orientale è importante studiare, allenarsi e integrare con altre discipline per poter danzare al meglio, non basta essere nata 'sul posto'. Lo dimostra il fatto che oggigiorno le professioniste più accreditate di questa disciplina sono occidentali con un forte background di danza classica, moderna ecc, oltre ad essere delle profonde conoscitrici della danza orientale in tutte le sue forme”. La Bellydance, dunque, parte importante della vita artistica di Cinzia Di Cioccio che, dalla fine degli anni ’90 fino al 2004 vi si è dedicata esclusivamente. “Lavoravo moltissimo nei locali arabi dove ero una professionista molto apprezzata dalle famiglie arabe che mi chiamavano per celebrare eventi importanti (fidanzamenti, matrimoni, nascite). Oltre a lavorare come solista, lavoravo anche con alcune mie colleghe con le quali avevamo formato un gruppo con cui proponevamo spettacoli in vari locali milanesi o per eventi”.
La svolta Tribal Bellydance
Proprio perché la danza non ha confini, per Cinzia nel 2004 è arrivata la svolta Tribal, un qualcosa che ha cambiato anche umanamente la danzatrice. “Innanzitutto - afferma Cinzia (nella foto e seguente con le colleghe de Le Soeurs Tribales, Inghilterra) - vorrei spiegare che cosa è la Tribal Bellydance: è una danza di matrice etnica, nata negli Stati Uniti alla fine degli anni ’80, che unisce movimenti di danza orientale, danza indiana, flamenco, danze del Nord Africa, danze meditative, di trance e danza contemporanea. La Tribal Bellydance si esegue sempre in gruppo o Tribe ed è basata su un format strutturato di passi e combinazioni che vengono messi insieme nell’improvvisazione. E’ una danza rivolta a tutte le donne, indipendentemente da età, taglia e background culturale. In una tribe ogni danzatrice è importante, fa parte di un tutto e comunica con le altre grazie ad un segreto linguaggio del corpo”.
“La scoperta della Tribal Bellydance - ancora Di Cioccio- è avvenuta nel 2004 quando una compagnia americana di nome Bellydance Superstars, composta da danzatrici professioniste eccezionali, ancora sconosciute in Italia, fece un tour europeo, con tappa anche a Milano. Lo spettacolo delle BDSS era una cosa mai vista fino ad allora: super strutturato, con costumi stupendi, e per la prima volta la danza orientale si affiancava ad altre danze etniche come la Danza Polinesiana e la Tribal Fusion Bellydance. Con il senno di poi posso dire che lo spettacolo era “un’americanata”, molto commerciale ma con il grande pregio di aver sdoganato la danza orientale e le danze etniche presso il grande pubblico. Lo dimostra il fatto che pochi anni dopo le BDSS sono tornate in Italia e hanno fatto il pienone in tutti i teatri! In quel fatidico settembre 2004 andai ogni sera a vedere lo show (erano tre date al Teatro Smeraldo di Milano). Il secondo giorno presi coraggio e andai nel backstage perché volevo organizzare due mini stage con due delle danzatrici: Jillina, la direttrice artistica e coreografa della compagnia, oggi la più famosa professionista mondiale di danza orientale, e Rachel Brice, la direttrice artistica e coreografa delle danzatrici Tribal, oggi l’icona mondiale della Tribal Fusion. Il giorno dopo eravamo in una ventina a seguire i seminari di Jillina e Rachel Brice. Dopo questo primo “assaggio” di Tribal Bellydance, rimasi folgorata e decisi di approfondire lo studio”.
L'incontro con Paulette Rees-Denis
E di nuovo la voglia di sperimentare, vedere e sapere di più porta Cinzia in viaggio.
“I primi viaggi in nome della Tribal Bellydance li feci in Germania per andare a studiare con delle insegnanti americane. Nel 2005, proprio in occasione di uno di questi viaggi, incontrai Paulette Rees-Denis, fondatrice della Compagnia Gypsy Caravan, storica compagnia americana di Tribal Bellydance. Questo incontro è stato molto significativo perché da lì ho iniziato il percorso “accademico” e artistico che ha fatto di me ciò che sono oggi. Nel 2006 sono andata a studiare a San Francisco, patria della nascita della American Tribal Style (ATS).Nel 2009 e nel 2010 sono andata a studiare a Portland, dove la mia maestra Paulette Rees-Denis aveva la sua sede. Con l’occasione siamo andate anche in California per partecipare al festival mondiale di Tribal Bellydance, il Tribal Fest”. E i viaggi continuano, in Italia, Europa, USA e Asia, per gli impegni con le Compagnie Les Soeurs Tribales, Gypsy Caravan e per il ruolo di Cinzia come solista. “A gennaio 2012 sono stata ospite di un festival di danza a Jakarta e ho tenuto dei seminari a Bali. E poi tanti stage organizzati con le migliori artiste internazionali di Tribal Bellydance, Danza Orientale e altro: Paulette Rees-Denis & Gypsy Caravan Dance Company International, Mana Tahiti Tatau, Unmata, The Uzume, Urban Tribal, Anasma, Sadie Marquardt, Bozenka, Kami Liddle, Jillina, Darshan, Wendy Allen e Rachel Brice. E tanti spettacoli per la promozione e la diffusione delle danze etniche: Ecletnika (febbraio e marzo 2012) , Vertigo Tribal (2011) Avanti, Danziamo! (2010), Devota (2007/2008), Oriental Fusion (2006/2007) e le rassegne Etnosfera 2007 e 2008, Rassegne Internazionali di Danze Etniche di Espressione Contemporanea con la partecipazione di danzatori e musicisti provenienti da USA, Egitto, Belgio, Portogallo, Italia, Gran Bretagna, Spagna”.
Una lezione di vita
Tribal Bellydance come filosofia di vita. E’ questa la parte importante del messaggio che Cinzia lancia in alcune sue riflessioni. “Per esperienza diretta posso affermare che questa danza offre a chi la pratica una visione del mondo più ampia e consapevole per vivere serenamente le relazioni e la quotidianità. Spesso ripenso ad una frase che mi sono sentita dire spesso dalla mia insegnante Paulette Rees-Denis: “I wish to help you to be the best dancer you can be” ( E’ mio desiderio aiutarti a diventare la migliore danzatrice che tu possa essere). Questa è la sua missione. Io aggiungerei che, oltre a fare di me una danzatrice migliore, Paulette ha contribuito a fare di me una persona migliore… Paulette mi ha insegnato ad avere fiducia in me stessa, a guardare avanti, ad essere creativa e a sviluppare le mie potenzialità. Attraverso il suo programma intensivo di certificazione in Tribal Bellydance Collective Soul (nome non scelto a caso perché significa Anima Collettiva) sono cresciuta tecnicamente come danzatrice e performer e umanamente come persona. Ho imparato a non essere competitiva, a cercare una forma di comunione anche con persone molto diverse da me, a sviluppare relazioni attraverso il corpo e lo spirito…La Tribal Bellydance, come mi è stata trasmessa da Paulette, è esattamente questo: fare parte di un tutto dove ogni singola particella ha una sua importanza perché contribuisce all’armonia del Tutto, ovvero della Tribe. Nel momento in cui danziamo e improvvisiamo insieme io dimentico chi sono, entro in una specie di trance; il mio essere è in piena, assoluta e gioiosa armonia con la Tribe, con le persone con cui sto danzando in quel preciso momento e quello spazio”.
Les Soeurs Tribales : una compagnia e una scuola
La Compagnia Les Soeurs Tribales è nata nel 2005 e continua le sue attività artistiche e didattiche per la promozione della Tribal Bellydance e delle sue contaminazioni come il Modern Urban Fusion.
L’Atélier Danze Etniche Les Soeurs Tribales è stato attivo a Milano dal 2005 al 2011. Dal settembre 2011 per motivi organizzativi tutte le attività sono state spostate presso lo spazio Formainarte in Via Villoresi 26, Milano, dove è stata creata un’area etnica sempre diretta da Cinzia di Ciocco. Si possono seguire corsi di Danza Polinesiana e Hawaiana, Tribal Bellydance, Tribal Fusion, Flamenco, Danza Orientale, Oriental Fusion (danza orientale rivisitata con la fusione di elementi tango, danze gypsy, danze dell’Estremo Oriente). Dalla prossima stagione saranno proposti anche corsi di benessere dal sapore etnico come il Dance Flow e Bellydance & Tone “due programmi molto diversi e complementari di esercizi - spiega Cinzia- che fondono elementi di danza orientale e yoga, perfetti per il potenziamento, l’allungamento muscolare e la mobilità articolare. Bellydance & Tone è un programma dinamico e divertente, mentre il Dance Flow è più rilassante e armonizzante. I programmi possono essere insegnati separatamente o combinati in un’unica lezione. Con entrambi sarà possibile mantenersi in forma e migliorare umore e percezione di sé”.
“La nostra missione – ancora Cinzia - è fare conoscere le danze etniche, con particolare riguardo alla Tribal Bellydance. Tutte queste danze tendono a valorizzare il corpo femminile. Molte donne hanno bisogno di volersi bene e di vedere il proprio corpo con altri occhi: nelle danze etniche non è richiesta una fisicità perfetta e questo aiuta a essere più indulgenti. In alcuni casi (come la Tribal bellydance o la Polinesiana) si tratta di danze di gruppo che sviluppano l’aggregazione e la comunicazione tra le persone. E’ possibile seguire corsi a tutti i livelli da principiante a professionale senza dimenticare che l’obiettivo primario dei nostri corsi e fare stare bene le persone. Quando le allieve escono da lezione con il sorriso pensiamo sempre di aver fatto un buon lavoro. E questo è l’obiettivo più importante per un maestro”.
Ricco il programma delle attività dei prossimi mesi: per il mese di luglio corsi estivi e seminari per chi ha ancora voglia di ballare, in attesa della ripresa dei corsi a metà settembre dopo la pausa estiva. “Con la compagnia saremo a Londra a fine settembre , mentre a dicembre saremo a Jakarta e Bali (Indonesia). Nel marzo 2013 ospiteremo nuovamente Gypsy Caravan e riproporremo la versione 2013 dello spettacolo di danze Etniche Ecletnika - conclude Di Cioccio.
Credits foto: foto di apertura con ventaglio di Mario Teli; foto con sfondo rocce di Eduard Vorobiev; foto Cinzia con Paulette Rees-Denis nel 2011 a Milano di Pippo Failla
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