Viaggi, danza, culture diverse e voglia di sperimentare: sono i driver del percorso artistico di Silvia Argurio, coreografa, ballerina e insegnante, membro del Consiglio Internazionale della Danza dell’UNESCO (C.I.D.), attuale presidente dell’associazione culturale L’Arco di Artemide. Le danze persiane nel cuore ….
di Ester Ippolito
Un viaggio importante già realizzato - l’India- e un altro da fare, in fase di progettazione: l’Iran, l’antica Persia, con la sua leggendaria cultura. Due momenti importanti e di ispirazione per la ricca carriera artistica di Silvia Argurio, coreografa, ballerina e insegnante, e membro del Consiglio Internazionale della Danza dell’UNESCO (C.I.D.), attuale presidente dell’associazione culturale L’Arco di Artemide, che si dedica alla promozione e diffusione della cultura in ambito coreutico, musicale e didattico attraverso eventi, corsi, workshop, visite guidate e spettacoli. Silvia Argurio, laureata in Studi Italiani più studi musicali di alto livello (Lirica al Conservatorio dell’Aquila), e appassionata di fotografia, gestisce con passione un vasto repertorio di esperienze di ballo che la portano a vivere molte culture diverse. Ma in pole position nel suo cuore ci sono le danze persiane, quello stile gentile e prezioso che trae origine dalle arti della poesia, della musica, miniatura e della calligrafia persiane, detto anche “ danza di corte”, che sopravvive a fatica solo grazie all’amore e all’impegno di numerosi docenti che risiedono all’estero (forte la comunità in Usa) e che portano avanti questa mission di ricerca, conservazione e sviluppo, e grazie a quei pochissimi maestri che riescono ad operare in Iran. Fra questi Farzaneh Kaboli, venuta in Italia a marzo con il gruppo di ballo e il gruppo musicale Sepehr Ensemble, per una serie di spettacoli in varie città, sostenuta dalla Casa della Cultura Iraniana di Venezia. Nella sua tappa a Roma è stata supportata anche dall’organizzazione dell’associazione L’Arco di Artemide che propone, sotto la guida dell’Argurio, stage e corsi di questa arte. In programma per sabato 26 maggio un seminario
di danza persiana (durata 3 ore) “La danza degli occhi , il respiro delle mani” che introduce al port de bras persiano e alla “danza degli occhi”: mani eleganti, isolamento delle spalle, capacità di abbinare lo sguardo al movimento e il movimento alla respirazione. " Le allieve - spiega Argurio- apprenderanno un brano solista di danza a terra ispirato ai vorticosi arabeschi e alle fluide geometrie della danza persiana".
Danza persiana, misteriosa e preziosa
La danza persiana per molti secoli non si è potuta esprimere in patria per complessi motivi socio culturali, ma gode di un repertorio ricchissimo comprendente balli classici, folklorici e di intrattenimento. "Tra le sue caratteristiche la grazia dei movimenti delle mani e della braccia, la flessibilità del busto, e soprattutto la mimica espressiva degli occhi e del volto, attraverso la quale la danzatrice esprime e trasmette le sue emozioni al pubblico. Importante anche l’aspetto teatrale che prende vita nella pantomima con la rappresentazione di momenti quotidiani come il trucco, la vestizione, l’andare alla fonte. Mi sono avvicinata alla danza persiana un po’ per caso nel 2006, spinta dalla mia voglia di provare cose nuove, di sperimentare - racconta ancora Silvia Argurio, la cui formazione prende il via con la danza classica e la ginnastica artistica fin dalla tenera età. “Ho frequentato il mio primo corso di danza persiana presso il CUS di Roma, approfondendo poi questo stile con la scuola di R. C. Friend, S. Khorsandi e Medea Mahdavi”.
"Dopo un magico viaggio in India, dal quale sono rimasta molto colpita, mi sono avvicinata allo studio delle danze indiane Bharatanatyam con Annalisa Migliorini, ho partecipato ai seminari in India e in Italia con le maestre Malathi Thotadri (Bharatanatyam e musica carnatica presso la Kalsagara Academy of Fine Arts di Madras) e Usha Raghavan, proseguendo con le lezioni di Bharatanatyam della maestra Tiziana Leucci - continua. "La danza indiana è fondamentale come base anche per la danza classica persiana, sia per la preparazione fisica molto affine sia per le influenze storiche assorbite e che i due stili mostrano apertamente".
Un viaggio continuo
Ma il viaggio culturale di Silvia non si ferma perchè dal 2007 le si svelano i segreti delle danze di corte ottomane turco-romane turkish-oriental (stile di Nesrim Topkapi), e lo stile orientale contemporaneo, integrando questa preparazione con lo studio della ritmica araba e turca, e approfondendo il Kathak con la maestra Rosella Fanelli (“Ta ki te dha”, Kathak, performance Teatro Viganò). Quella voglia di sperimentare che fa parte della sua personalità non perde la sua forza e Silvia dal 2009 studia danza contemporanea e yoga con la danzatrice e coreografa Benedetta Capanna, tango argentino con Emilia Cerutti, senza trascurare l’energia del flamenco sotto la guida della danzatrice e coreografa Cristina Benitez. Orizzonti, dunque variegati, vasti e complessi e un’apertura sicuramente interculturale che guida i suoi passi.” L’interculturalità è uno dei principi base dell’associazione L’Arco di Artemide, una giovanissima realtà nella quale ho dato vita insieme a dei colleghi, e in cui credo molto. L’interculturalità è un concetto importante - sottolinea l’Argurio – che ci aiuta ad acquistare ulteriore consapevolezza della nostra identità e delle nostre radici. Secondo me è importante avvicinarsi alle varie culture e alle differenze senza mai dimenticare chi siamo, e portando di conseguenza nelle performance di danza anche la nostra interpretazione interiore e personale ”.
Articolo correlato (Protagonisti)
Il fascino discreto della danza persiana
Video Argurio correlato (Danze nel Mondo)
L’associazione L’Arco di Artemide è nata nel 2011 dalla collaborazione di Emanuela Sarracino, archeologa, Silvia Argurio, laureata in Studi Italiani e danzatrice, e del maestro Riccardo Medile. L’Associazione si dedica promozione e alla diffusione delle materie artistiche ed umanistiche con particolare riguardo ad archeologia, danza, letteratura e musica, proponendosi come luogo di incontro e aggregazione nel nome di interessi culturali.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.