Gala Las Estrellas, una Noche di bellezza 

Il Gala Las Estrellas di Daniele Cipriani (28 e 29 gennaio, Parco della Musica)  ha portato a Roma  il sole e il ritmo della Spagna: flamenco, danza spagnola e scuola Bolera.  Due serate di  bellezza, energia, colore, arte  e creatività. La grinta del flamenco di tradizione, i vari stili, il bagno di contemporaneità, la musica dal vivo, l'incanto del balletto spagnolo....I protagonisti: Sergio Bernal, Jesus Carmona, Patricia Guerrero, Belen Lopez, Ana Morales, Ruben Olmo,  direttore Ballet Nacional de Espana, e la compagnia.  Direzione artistica Daniele Cipriani con la consulenza artistica  di Sergio Bernal e Ricardo Cue.

Il calpestio dei piedi  che risuona nelle orecchie e nel cuore come una musica,  i colori dei manton, degli abiti, il movimento dei  bata de cola,  la gestualità, gli sguardi, i passi, il suono delle nacchere,  la fierezza della tradizione e il bagno di contemporaneità,  l'eleganza, l'energia ed emozione  che dal palco  si trasmettono  al pubblico attento e coinvolto.  Tutto questo è stato Las Estrellas , il grande spettacolo di danza spagnola  - dal flamenco puro al flamenco stilizzato alla escuela  bolera,  quasi un festival - che ha portato nella capitale, 28 e 29 gennaio, Parco della Musica, Sala Santa cecilia il fuoco della Spagna, passione , impegno e virtuosismi.

Con la direzione artistica  di Daniele Cipriani,  il Gala Las  Estrellas  ci ha fatto conoscere artisti unici, pluripremiati,  insieme al fascino  del Ballet Nacional de Espana, ambasciatore nel mondo dell'arte spagnola, colmando una lacuna ...se ricordiamo i lontani festival del Flamenco che accoglieva l'Auditorium.   Sotto fasci di  luce, abbiamo assistito a esibizioni  di eccellenza:  sul palco Bailarines ( ballerini), e Bailaores (ballerini di flamenco), musicisti  e cantanti. Abbiamo ammirato espressioni di forza e di dolore, di grinta e di amore , e di allegria. Come  il  sabor di fiesta che ci hanno  regalato tutti gli artisti   uscendo di scena come  una carovana di gitani  tra colori,  suoni, canti e baile ....

Folgoranti i quadri d'insieme proposti  dal Ballet Nacional de Espana - moderni, eleganti, fluidi, espressivi- diretto da  Ruben Olmo  che  ha avuto più volte l'occasione di sottolineare come il pregio di questo Gala sia  stato  proprio quello di far conoscere l'interezza della danza spagnola, dal flamenco alla danza stilizzata  fino alla scuola  bolera, condividendo  una ricchezza di repertorio. Iconiche tutte le altre esibizioni ,così diverse tra loro, che hanno messo in rilievo le diverse personalità degli artisti , le loro  espressività individuali,  il loro legame cn tradizione e con il contemporaneo.

Alla vigilia  delle due serate è stato organizzato un incontro, presso Palazzo Altemps,  con la  rosa delle estrellas- Sergio Bernal, Jesus Carmona, Patricia Guerrero, Belen Lopez, Ana Morales, Ruben Olmo,  direttore Ballet nazional de Espana-  che hanno raccontato , con la  conduzione della giornalista  Micol Pieretti, lo spirito delle loro esibizioni sul palco, la natura  loro formazione  e il loro " sentire" la danza.  

Ruben Olmo ,direttore  Ballet Nacional de Espana, istituzione  che ha avuto come primo direttore Antonio Gades e in successione nomi storici,  ha tracciato un profilo di questa realtà  dove si lavora  "  salvaguardando la tradizione,  e rispettandola. Ogni pezzo che  che danziamo è un "gioiello" da mettere in scena in modo puro.  Ma questo non vuol dire che non guardiamo al mondo esterno e a alle nuove tendenze. La nostra mission è  mantenere sempre un equilibrio  tra classicismo e avanguardia..  " . Sul palco del Gala  la compagnia  spagnola ha aperto  la serata  con Ritmos, coreografia Alberto Lorca, musica Josè Nieto, prima assoluta  nel 1984, sotto la direzione di  Maria de Avila,  un insieme di  grande eleganza, ritmica, ed  "elementi  di danza stilizzata". La compagnia ha chiuso  il Gala con un ' altra a coreografia di grande effetto, Caracoles, che ha visto la sua prima assoluta nel 2021 a Siviglia,  con splendidi costumi  (bata de Cola), e manton, in un roteare   affascinante. Ruben Olmo si è poi  esibito in un assolo, intenso e intrigante, Taranto,  che ha voluto essere anche un omaggio  a grandi maestri del passato. 

Patricia Guerrero, artista  che ha portato  una estetica nuova nel Flamenco,  ha proposto due quadri. Uno in coppia con l'amica e collega  Ana Morales, un duetto  elegante, di amicizia e di sfida." Sono davvero molto contenta di poter ballare con una collega e amica,  e anche maestra di vita per me- ha detto-   Questa è stata davvero una grande occasione".  In  assolo Patricia Guerrero  ha interpretato  La Sorda Buleria, un pezzo molto speciale  con canto a cappella, molto energico , di grande effetto, un meraviglioso abito rosso,   tratto da un suo spettacolo. " Nella mia formazione- ancora Guerrero -  ho avuto mia madre come guida, ho ballato molto in libertà, e quando sono approdata da Ruben Olmo ho capito di più il valor del movimento". 

Da parte sua Ana Morales, danzatrice e coreografa,  accanto al gradito duetto con Patricia, ha proposto un assolo, Farruca  de Sabicas, " una danza inusuale accompagnata dal ventaglio".  In Ana Morales, come spesso lei stessa ha detto, convive sia  la ballerina di flamenco  mossa da passione, sia la danzatrice professionista.    La  spinta iniziale è stato il fuoco del flamenco, ovvero " ballare  in libertà". Poi l'artista  ha percorso  una strada completa, dai locali all'accademia, studiando a Barcellona.  

"Non ho mai fatto scelte consapevoli tra uno stile e l'altro di danza- ha raccontato Jesus Carmona, uno dei ballerini più brillanti del panorama Flamenco- ho scelto sempre  la libertà, la volontà  di essere me stesso, Jesus. Io mi sento danza".  L'artista  ha portato dunque sul palco la sua essenza in  due coreografie  dal sapore contemporaneo.   Impeto ed emozione  nel  primo pezzo, Como Roca y Agua,  e più  aria di festa  nel  secondo,   Paquera, entrambi accompagnati  da bellissime musiche. 

Grande spettacolo offerto da Sergio Bernal, ormai adottato e amato dal pubblico italiano, con due coreografie molto diverse tra loro: un incanto di danza  con un balletto classico con nacchere, Puerta de Tierra, partner Debora Martinez,  e  Racheo, con Josè Manuel Benitez, una rivisitazione moderna e ritmica  con grandi suggestioni. Una dimostrazione di come questo artista sia eclettico e appassionato  sia volando nel classico che in uno stile più realistico e moderno. Bernal ha avuto una formazione accademica a Madrid, si è avvicinato a vari stili (classico, flamenco folclore...), per sette anni ha fatto parte del Balle Nacional d'Espana, per poi creare  una compagnia propria e intraprendere nuovi cammini. 

Belen Lopez, per  quattro stagioni prima  ballerina Arena di Verona,  ha interpretato un pezzo " intimo", un dialogo doloroso, una brano che richiede molta forza ed espressività: Solea  Pa MI Antonio. " Amo tutte le sfumature del flamenco ma prediligo in particolare  il genere Solea  perchè mi permette di esprimermi a briglia sciolta". Più un pezzo delicato Mi Princesa, con la partecipazione della figlia  Sandra  Jimenez Lopez, una testimonianza  di vita per il futuro del Flamenco. Parlando della sua formazione artistica Belen ha sottolineato i suoi inizi da autodidatta e la grande esperienza di Tablao. " Considero il Tablao una grande scuola: la danza si sviluppo in un ristorante e la forza della danzatrice è  far alzare lo sguardo del pubblico dal piatto.  In questo caso il pubblico è molto vicino, e questo aiuta molto a conoscersi. In teatro la situazione è diversa. Per quanto mi riguarda poi ho avuto occasione di andare al Conservatorio e studiare a Madrid. Quando c'è la volontà si può fare tutto". 

Ester Paparozzi Ippolito

Prossimo appuntamento con i Gala firmati Daniele Cipriani 15/16/17  marzo 2024 con Les Etoiles, Auditorium Parco della Musica

Credit foto Damiano Mongelli 

 

 


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