Parsons Dance, energia e positività. Buona la Prima, anzi eccellente

Dal repertorio storico agli inediti ispirati dalla pandemia, Parsons Dance torna a emozionare il pubblico italiano in una imperdibile performance di danza, acrobatica, brio ed eleganza. In scena al Teatro Olimpico fino a domenica 13 novembre per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana.

Buona la prima. Anzi eccellente. David Parsons torna a Roma a entusiasmare il pubblico del Teatro Olimpico fino a domenica 13 novembre con una coreografia carica di energia e positività, acrobatica e comunicativa che ne fanno il suo marchio di fabbrica. Nato a Chicago e cresciuto a Kansas City, direttore artistico e fondatore dal 1987 dell’omonima compagnia di danza di New York dove a 17 anni vinse la borsa di studio come danzatore per l’ Alvin Ailey Dance School, Parsons- tra il 1978 e il 1987- è stato uno dei principali ballerini della compagnia di Paul Taylor dove si è affermato come uno dei migliori danzatori contemporanei. Si è esibito con il New York City Ballet, Berlin Opera e con la “The White Oak Dance Project” di Mikhail Baryshnikov e Mark Morris. Per la Parsons company ha creato più di 80 coreografie: gli sono state commissionate coreografie, tra gli altri, dall’American Ballet Theatre, dal New York City Ballet e dall’Alvin Ailey American Dance Theater. I suoi lavori sono stati eseguiti, tra gli altri, da Paris Opera Ballet , National Ballet of Canada, Joffrey Ballet, Hubbard Street Dance Chicago , Ballet do Theatro Municipal do Rio de Janiero. Ma l’ Italia non è stata da meno: le sue coreografie hanno emozionato il Festival di Spoleto e l’Arena di Verona nell’ “Aida”. È stato definito dal New York Times “uno dei grandi motori della danza moderna” e le sue coreografie hanno proprio il carburante dell’energia pura, del movimento, dell’i ntenso lavoro fisico che si sviluppa nello stile acrobatico che intreccia la raffinata eleganza nei movimenti.

Il debutto romano del suo show, presentato proprio da lui sul palco dello storico teatro della Capitale martedì sera, si è condensato in oltre un’ora di ritmi trascinanti con nove straordinari danzatori – atleti che si esibiscono sempre sorridenti con una assoluta padronanza del corpo che sfida i ritmi sostenuti delle coreografie e con  la partecipazione , per l’occasione,  di Elena D’Amario, già sua prima ballerina in scena con “Finding center” passo a due con Croix Dilenno.

 Gli inediti

Per l’esordio italiano oltre alle storiche coreografie sono state allestite “The road” e “Balance of Power”. “The road” è la storia di un viaggio, dimostrato visivamente dai ballerini che, per la maggior parte del pezzo -su musiche di Cat Stevens- si muovono da un lato all’altro del palco creando un flusso continuo di movimento. “ Ho chiamato la coreografia “The Road” perché va in una sola direzione: da sinistra a destra del palco, quindi il pubblico ha la sensazione di muoversi costantemente su una strada-ha commentato David Parsons. “E quella sensazione è una visione in cui tutti noi possiamo ritrovarci, perché tutti, in questo pianeta, intraprendono una strada, un percorso di vita; dunque, quell’immagine di muoversi costantemente in una direzione senza mai tornare indietro è una metafora per molti di noi”.

L’altro inedito è “Balance of Power” ,un assolo che David Parsons ha creato nel 2020 in collaborazione con il compositore-percussionista italiano, Giancarlo De Trizio, per l’acclamata ballerina della compagnia Zoey Anderson. Il lavoro, meditato durante il periodo del lockdown, è l’ispirazione tratta dall’equilibrio emotivo e fisico intaccato durante la stagione pandemica e vuole essere un monito per tutti a tenerlo sempre saldo non solo nella sfera intima ma anche in società. Esso incastra perfettamente proprio il bilanciamento di potere tra musicista, ballerino e coreografo: si tratta della precisissima corrispondenza tra i suoni delle percussioni, talvolta totalmente impercettibili, e i movimenti plastici della sola ballerina. Un sapiente mix che evidenzia la quasi perfezione del corpo che​ reagisce a stimoli che, come nel “Bolero” di Maurice Ravel, “partono in sordina ed esplodono in un ritmo frenetico e a tutto volume, in un’enorme e selvaggia cacofonia di suono e movimento.” La resistenza e il controllo del ballerino che coordina e accorda i propri movimenti a ciascun suono delle percussioni in equilibrio, Balance appunto, sono certamente elementi -chiave in questo pezzo. L’idea del salto come quella del volo è la firma delle coreografie di Parson: è un elemento affascinante e imprescindibile nei suoi lavori cui non si discosta mai perchè legato come afferma egli stesso, alla sua esperienza di tuffatore, sport che praticava prima di dedicarsi totalmente alla danza.

I Classici

Arma vincente delle coreografie e del repertorio storico del pluripremiato coreografo, il connubio tra luci e movimento grazie all’inseparabile Howel Binkley lighting designer e co-fondatore della Parsons Company. Pubblico estasiato e dall’entusiasmo ai limiti dell’ incontenibilità per l’elettrizzante “Caught”, un celebre assolo del 1982, disegnato su di sé, fusione di arte e tecnologia sulle musiche di Robert Fripp che richiede al ballerino una straordinaria resistenza atletica in una frazione di secondo. Grazie a un gioco di luci stroboscopiche la ballerina in scena si libra a mezz’aria, nel buio della sala, quasi contrastando la forza di gravità per un’illusione ottica: virtuosismi e flash come fermo-immagini che cristallizzano un gesto, un‘espressione corporea o un’emozione lasciando letteralmente a bocca aperta lo spettatore. Questo pezzo è indiscutibilmente tra più acclamati della sua carriera e segno di riconoscimento del lavoro di David Parsons. E ancora la coreografia corale, elegante, divertente e sexy di “Shining star” che coinvolge tutta la compagnia e “The envelope”( su musiche di Gioacchino Rossini ), stravagante racconto di una lettera che torna sempre al mittente nonostante questi cerchi invano di liberarsene. Una performance caratterizzata dalla gioiosità e dal brio che celano uno studio certosino della plasticità del movimento e che coinvolge totalmente gli spettatori: un invito vero e proprio a lasciarsi andare al​ ritmo vibrante della musica pe riaccendere il desiderio insito in ognuno di noi di ballare.

La tournée italiana di Parson Dance terminerà il 18 dicembre a Mestre.

Mary Fasano

È possibile acquistare i biglietti per le date di Roma rivolgendosi alla biglietteria del Teatro Olimpico : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.teatroolimpico.it riana di Parson Dance terminerà il 18 dicmebre a Mestre. È possibile acquistare i biglietti per le date di Roma rivolgendosi alla biglietteria del Teatro Olimpico : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.teatroolimpico.it

Credit foto Max Pucciariello


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