"Pina", il film incantatore....

Un film suggestivo, incantatore, espressivo che "illumina" e sintetizza il valore del lavoro della coreografa tedesca Bausch scomparsa il 30 giugno del 2009.  Il suo parlare con il corpo, le emozioni,i suoi quadri di insieme, il suo rapporto con la comunità di artisti al suo seguito. Nei mesi di quarantena il grande pubblico ha potuto ammirare in streaming gratis il film "Pina" di Wim Wenders.

“ Pina Bausch ci ha lasciato una grande eredità. E questo film rappresenta un ringraziamento alla sua persona e artista”. Sono le parole di Aida Vainieri , danzatrice del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch e tra le protagoniste del film “Pina” di Wim Wenders, che nel corso della quarantena ( 8 maggio), lontani da teatri e cinema,  è stato reso visibile al grande pubblico  in   streaming in forma gratuita, grazie a Bim, Romaeuropa e Mymovies.  Il film è stato preceduto da un incontro dibattito sul film e arte di Pina Bausch condotto da   Matteo Antonaci ,ufficio stampa Romaeuropa,  Gaia Clotilde  Chernetich , autrice e studiosa di danza e teatro, Monique Veaute, Presidente Romaeuropa, Francesca Pennini, danzatrice coreografa della compagnia Collettivo Cinetico,      Marzia Gandolfi , critica cinematografica , e  appunto  Aida Vainieri, danzatrice della compagnia della Bausch.

"Pina" è un  film suggestivo, espressivo e illuminante  che sintetizza il valore del lavoro della Bausch, il suo parlare con il corpo, il suo rapporto con la comunità di artisti al suo seguito, che a volte la comprendevano nell’immediato, a volte dovevano percorrere un cammino proprio per incontrare il suo spirito artistico. Pina Bausch è stata artefice con il teatro danza di una svolta importante nel mondo coreutico perchè  “i suoi artisti non danzavano soltanto, parlavano, cantavano, a volte piangevano o ridevano anche”. Da Wuppertal è partita una rivoluzione, il Tanztheater si è affermato come un fenomeno artistico a sé, che ha influenzato sia il teatro che il balletto classico, oltre a tanti coreografi internazionali. Le opere create da Pina Bausch nei suoi 36 anni nella base di Wuppertal offrono un ritratto lucido e spietato della realtà, ma al tempo stesso incoraggiano ognuno di noi a perseguire i suoi sogni e i suoi desideri. (fonte www.pina-bausch.de).

Acquista un grande valore anche la genesi di questo film, studiato per molti anni da Wim Wenders e dalla stessa artista- legati da un profondo sentimento di amicizia- la cui ideazione fu interrotta bruscamente dalla improvvisa morte della Bausch, e ripresa anni più tardi dal regista. Nel 1985 Wim Wenders vide per la prima volta "Café Müller", nel quale la coreografa tedesca danzava per 40 minuti insieme ai suoi ballerini sulla musica di Henry Purcell. Da qui nacque un'amicizia lunga vent'anni e il progetto di un film da realizzare insieme, rimasto per anni un abbozzo, e che cominciò a concretizzarsi nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare ('Café Müller', 'Le Sacre du Printemps', 'Vollmond' and 'Kontakthof') e la scelta della tecnica 3D che, secondo il regista, era lo strumento che poteva davvero rendere la forza della danza della Bausch. A questo proposito va sottolineato che il film Pina non è solo uno dei primi film europei in 3D, ma è anche il primo film d’autore in 3D.

Ma tutto si interruppe nel 2009, il 30 giugno,  con la morte per cancro inaspettata della stessa Bausch. Dopo la morte dell’artista, Wim Wenders attraversò un periodo di grande dolore e riflessione, che lo portò ad abbandonare l’idea del film. Ma poi, incoraggiato da molti appelli internazionali, dal consenso della famiglia e dalla richiesta dello staff e dei danzatori, riprese in mano il progetto ripensandolo e trasformandolo da un film su e con Pina Bausch in un film per Pina Bausch. Il film, uscito nel 2011,  fu quindi realizzato utilizzando le coreografie che avevano scelto insieme – “Café Müller”, “Le Sacre duprintemps”, “Vollmond” e “Kontakthof” – insieme a immagini e file audio della sua vita privata, e a riprese in 3D di alcuni membri della compagnia che nella primavera del 2010 hanno danzato ricordi personali dell’artista scomparsa, riportando in vita la sua natura meticolosa, la sua passione e tensione spirituale.

Il film si presenta come un viaggio di grande impatto visivo- immagini, quadri complessi, espressività, colori,elementi naturali- seguendo gli artisti della leggendaria compagnia sulla scena e fuori, nella città di Wuppertal, il luogo che per 35 anni è stato la casa e il cuore della creatività di Pina Bausch. Per ottenere un particolare effetto, Wenders ha fatto ricorso al metodo “domande e risposte” che la stessa Bausch usava per creare i suoi lavori: poneva delle domande ai danzatori, che rispondevano non a parole ma con danze improvvisate o con il linguaggio del corpo. Danzavano sentimenti intimi ed esperienze personali che la Bausch usava come punto di partenza per elaborare le sue coreografie, in lunghe sedute di prove. Seguendo questo metodo, Wenders ha invitato i danzatori a esprimere i loro ricordi di Pina Bausch in assoli che ha poi filmato in luoghi diversi, nella campagna del Bergisches Land, in uno stabilimento industriale, sotto la ferrovia sospesa di Wuppertal....

Solo attraverso il Tanztheater di Pina ho imparato ad apprezzare movimenti, gesti, pose, comportamenti, il linguaggio del corpo, e a rispettarli. Ogni volta che vedo una sua coreografia, anche per la centesima volta, resto come folgorato e ri-imparo che la cosa più ovvia e più semplice è anche la più commovente: custodiamo un tesoro nel nostro corpo! La capacità di esprimerci senza parole”. Queste le parole di Wim Wenders tratte dal suo intervento al Premio Goethe 2008 assegnato dalla città di Francoforte a Pina Bausch.

PINA BAUSCH – Philippine Bausch nasce a Solingen il 27 luglio 1940, ed è stata una coreografa, ballerina e insegnante tedesca. Coreografa e danzatrice, inizia la carriera artistica da adolescente, esibendosi in piccoli ruoli di attrice nel teatro della sua città, sino a diventare tra le più importanti e note coreografe mondiali. La Bausch ha diretto dal 1973 il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Muore il 30 giugno 2009.

 


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