....e le stelle hanno brillato, ognuna di luce propria , nella prima della edizione 2020 del Gala di danza Les Etoiles ( 24 gennaio, Auditorium Parco della Musica , Roma), cura di Daniele Cipriani, con repliche 25 gennaio (ore 21) e il 26 gennaio 2020 (ore 17).
Livello altissimo dei danzatori, tutte stelle internazionali provenienti da diversi paesi, Cuba Australia, Olanda, States, Russia ecc, che hanno portato il loro stile e creatività nel Galaà 2020 proponendo quadri di grande interesse, belli esteticamente e tecnicamente delle vere perle. Hanno saputo trasmettere emozione, sorpresa, passione, amore accanto a rigore e perfezione. Nessuna star italiana ma Daniele Cipriani , sollecitato su questo tema, ha spiegato questa realtà : "Quando si fa un casting non riusciamo a trovare tutti i danzatori disponibili . Ma come ho dimostrato molte volte con le mie produzioni sono legatissimo alla danza itaiana e ai suoi rappresentanti”. E “ la danza non ha nazionalità” come è stato sottineato e sul palco la lingua è unica e parla con stili diversi, originalità e senso classico.
Questa edizione del Galà, oltre ad avere numerosi richiami al mondo del cinema, è stata impreziosita da un tocco "fashion": come è noto due dei costumi di scena sono stati realizzati dal maestro Capucci, un debutto in scena anche per lui , destinati a due grandi intrerpreti. Il primo costume , prezioso, dai colori rosso ( e che rosso meraviglioso) e giallo in onore alla Spagna, un pantalone che ricorda il costume da toreador e che si apre come un fiore alla vita del danzatore non poteva che essere per Sergio Bernal , Balletto Nazionale Spagnolo, che ha incendiato la platea con il suo Zapateado, musica Coetus, una prima assoluta, creazione per Les Etoiles, giocando con un manto immenso che ha poi rivelato la creazione del maestro Capucci che con grande entusiasmo ha accettato la proposta di Daniele Cipriani ”un grande amico e grande uomo”.
Per rimanere a Bernal, giovane, deciso e talentuoso, l’artista ha offerto nel primo tempo un’altra prima italiana , The Last Encounter, coreografia Ricardo Cue, musica Alberto Iglesias, quadro di grande eleganza e passione con Miriam Mendoza: un calpestio d’amore che finisce con un distacco, facendo tornare alla memoria la coppia Fred Astaire Ginger Rogers dal sabor iberico. Alto costume prezioso, dai tratti orientali, frutto anche dei lunghi viaggi di Capucci, con copricapo di stile birmano, per il coreano Young Gyu Choi del Balletto Nazionale Olandese nel ruolo dell’Idolo d’Oro, che ha toccato profondamente il pubblico con la sua arte asciutta , sia nell’Idolo d’oro che nell’altra esibizione Le Corsaire , con la “ stella “a sorpresa, come è nella tradizione de Les Etoiles, Ana Sophie Scheller.
Ma l’apertura del Galà è stato appannaggio di Oleg Ivenko, ucraino, star del film su Nureyev The White Crow, sul palco a nome di Nureyev interpetando una breve danza ispirata al folclore armeno. Per tornare poi con Ana Sophia Scheller nel Passo a due Harlequinade mettendo in mostra tutto il suo entusiasmo nella danza. E ancora la coppia Stella Abrera e Robert Fairchild , entrambi provenienti dagli Usa, per la prima volta sul palco insieme , che sono passati da una rigorosa interpretazione in bianco di Apollo, neolassico, a una frizzante interpretazione ,in nero, di Un americano a Parigi, prima italiana a, musica di Gerswin, dal musica di Brodway con grande facilità e maestria.
Grandi applausi ha riscosso la coppia cubana Yanela Pinera e Luis Valle, ed Elisa Badenes e Friedemann Vogel, Scuola di Stoccarda. Questi ultimi hanno portato in scena due stili molto diversi. Di grande effetto il Mono Lisa , modernissimo e coinvolgente, con tratti acrobatici. Spettacolare l’ esibizione della ballerina argentina Marianela Nuñez, ormai simbolo de Les Étoiles per numero di presenze in campo, con l’elegante Vadim Muntagirov. E dal Teatro Bolshoi di Mosca sono arrivati i russi Denis Rodkin e Eleonora Sevenard, lei per la prima volta a Roma , coppia nella vita e sul palco, con Spartacus “ un biglietto da visita del Bolshoi”, e il Passo a Due Lago dei Cigni ( Cigno nero) .
Incontri, dalle punte alle parole
Il Galà è stato preceduto (23 gennaio) da un incontro con le “stelle” presso la Biblioteca Angelica di Roma, condotto da Simonetta Allder, giornalista di danza e ufficio stampa di Cipriani Enterntainment,e dal giornalista di danza Graham Spicer . Occasione in cui i protagonisti del Galà hanno potuto esprimere emozioni e curiosità ,avvicinandosi di più al pubblico. Il giovane Ivenko, interrogato sulla sua partecipazione al film dedicato a Nureyev The White Crow, ha detto con sicurezza che “ lavorare in questo film mi ha insegnato molto, mi ha maturato. C’è un Ivenko prima del film, e un Ivenko dopo il film. E sono davvero contento di partecipare al Galà in coppia con Sophie Scheller. .” .Curiosità su Denis Rodkin e Eleonora Sevenard, una delle coppie attualmente più in vista della grande compagnia moscovita del Bolshoi .La Sevenard è una lontana parente di Mathilde Kschessinska, la ballerina amante dello Zar Nicola II, anche questa immortalata recentemente sul grande schermo nel film Matilda di Alexey Uchitel. “ Da bambina ho indossato alcuni costumi di Mathilde che era magrissima , dovrei ritrovare queste foto- racconta. “ Adesso i costumi li abbiamo dati al Museo dell’Accademia dove è giusto che siano per la gioia di tutti gli appassionati”. Compagni di vita e di coppia Denis ed Eleonora .” Quando balliamo spesso sono nervoso e preoccupato, a volte litghiamo e poi non mi parla più.... .-afferma Rodkin. “ Lui per me è un grande insegnante che mi dà consigli a sulla danza e sulla vita-contraccambia lei.
Con la cubana Yanela Pinera (Queensland Ballet di Brisbane) è stata ricordata la figura di Alicia Alonso recentemente scomparsa, grande simbolo della danza cubana. “ Cuba sta attraversando un momento molto triste, ma tutto il mondo ricorderà sempre questa danzatrice come una grande”. A proposito di Alicia Alonso il 17 luglio 2020 al Palazzo Mauro De André, Ravenna, nell’ambito del Ravenna Festival , si svolgerà il Gran Gala di Danza Hommage à Alicia Alonso, a cura di Daniele Cipriani. Luis Valle ( Ballet Mediterranèe di Nizza) ha spiegato come si combina la verve caraibica con il rigore e discilpina della danza classica. E Robert Fairchild ha raccontato il passaggio dalla danza classica allo stile musical, una esperienza molto importante. Mentre Elisa Badenes e Friedmann Vogel hanno messo l'accento sull stile drammaturgico della loro compagnia di Stoccarda.
Ester Ippolito
Foto Bozzetti Capucci credit Cristiano Castaldi