Negli spazi di Danzainfiera a Firenze (21-24 febbraio) la Compagnia Nazionale Danza Storica guidata dal suo fondatore Nino Graziano Luca con valzer, quadriglie e mazurche .
Eleganza, abiti d’epoca, crinoline, scolli audaci,colori pastello e frac impeccabili, melodie tra le più romantiche da Strauss a Verdi, da Ziehrer a Delibes, da Ciajkovsky a Bellini e Puccini....valzer, quadriglie e mazurche ...questo lo scenario che ha preso vita negli spazi di Danzainfiera a Firenze (21-24 febbraio) dove la Compagnia Nazionale Danza Storica, guidata dal suo leader e fondatore Nino Graziano Luca , ha festeggiato i suoi trent'anni di attività, ammaliando il pubblico che è stato anche coinvolto in quadriglie e mazurche. E Nino Graziano Luca, per l’occasione, ha anche ballato un valzer con l'etoile internazionale Lucia Lacarra. (foto sotto)
Due gli appuntamenti riservati in fiera al gruppo di Danza Storica: la mattina del sabato 24 febbraio danze e festeggiamenti e nel pomeriggio la presentazione in anteprima della versione in inglese del libro di Nino Graziano Luca sui Gran Balli dell’800 intitolato The Grand Balls of the 19th Century. Nino Graziano Luca è infatti autore del libro Gran Balli dell’800. Da Via Col Vento al Gattopardo, Armando Curcio Editore, nel quale propone il risultato dei suoi molteplici anni di studio in tutta Europa sul tema della Moda, Danza, Bon Ton tra il tardo ‘700 e gli inizi del ‘900. Attraverso questa opera, resa oggi internazionale, si fa luce sulla funzione sociale del ballo definita “una magica parola”, sulle regole cui si attenevano signore e gentiluomini in occasione di feste, sulle modalità di organizzazione di una festa da ballo, curiosità, gli abiti , la nascita di quadriglie e contraddanze, la figura del caller, colui che dà i comandi che oggi assume anche il ruolo di story teller, storie anche divertenti che non intaccano la scientificità dell’opera che parlando di ballo “ ci parla anche del bello”.
"Nell'800 il ballo era al centro della vita sociale ed era anche e soprattutto una questione di status. Fino al 1839- le parole dell’autore- il ballo era prevalentemente aristocratico. Poi si aprì anche ai borghesi, con un partecipazione sempre più ampia. Mentre inizialmente i balli si svolgevano nei palazzi nobiliari, l'aumento della componente borghese portò alla costruzione di edifici ad hoc. In Italia, invece, le danze si tenevano nei teatri, dove veniva modificata la struttura della platea, in modo da avere più spazio".
La Compagnia Nazionale Danza Storica è nata da un piccolo gruppo di appassionati e conta oggi centinaia di membri in tutta Italia. Tante le manifestazioni di livello cui partecipa la compagnia, gala di danza, ricostruzione dei balli dell’800, partecipazione a Festival. “ Il pubblico rimane colpito e affascinato da questo salto nel tempo che proponiamo e insieme alle danze e melodie viene apprezzata anche la cultura dell’eleganza, del rispetto e della cortesia che queste danze esprimono”. E’ la seconda volta che Nino Graziano Luca viene invitato a Danzainfiera con la Compagnia Nazionale di Danza Storica. La prima volta fu nel 2012.
Dopo l’evento fiorentino, la Compagnia Nazionale di Danza Storica ha partecipato, ballando ai Soliti Ignoti condotto su RAIUNO da Amadeus, e in agenda , sabato 6 aprile, tra i giardini ed i saloni del Palazzo Ropsigliosi a Roma c'è un appuntamento di tutto rispetto: il GRAN BALLO DI PRIMAVERA, per celebrare il trattato Cucina Teorico Pratica di Ippolito Cavalcanti duca di Buonvicino. Circa 100 danzatori in Costume dell'800, provenienti da molte città italiane e da alcune capitali europee, danzeranno quadriglie, valzer, contraddanze, polche e mazurche tra il Salone delle Statue (impreziosito dalle Sculture del Bernini), la Sala del Pergolato (nobilitata dagli affreschi di Guido Reni e Paul Bril) e la Sala dei Paesaggi (affrescata con suggestive ambientazioni e scene di vita seicentesca romana). Il repertorio, come tutti i Gran Balli della Compagnia Nazionale di Danza Storica spazierà dagli Strauss a Verdi. Il GRAN BALLO DI PRIMAVERA di quest’anno sarà un trionfo di danza, arte e cucina. Il Buffet sarà infatti ispirato al celebre trattato Cucina Teorico Pratica di Ippolito Cavalcanti duca di Buonvicino largamente diffuso nel XIX secolo in tutto il Sud Italia. Pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1837 presenta numerose ricette dell'epoca provenienti dalle diverse classi sociali e rappresenta un compendio di cucina tradizionale napoletana con alcune ricette d’ispirazione francese, in quanto la cucina d'Oltralpe era all'epoca molto presente sulle mense dell'aristocrazia o dell'alta borghesia. L'appendice ci riporta invece alla cucina casereccia in uso all'epoca presso il popolo.
La Compagnia Nazionale di Danza Storica è un’associazione culturale che si occupa dello studio e della diffusione della danza storica dal Rinascimento all’inizio del ‘900 svolgendo un lavoro artistico con un Corpo di Ballo di Danzatori professionisti, affiancato da un importante lavoro di partecipazione di un’ampia e diffusa base associativa, in Italia (Lombardia, Piemonte, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Sicilia) e all’estero (stage periodici), finalizzata a realizzare forme di socializzazione delle danze storiche da parte di cittadini e utenti.
Ester Ippolito
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