Tango, l'improvvisazione di Antonio Lalli

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Coppie abbracciate, lui cerca lei, lei cerca lui, si affidano l’uno all’altra, si abbandonano … E’ un dei quadri poetici che vanno a formare il grande spettacolo "Ballo! La Saltarella. La nostra terra che balla", un progetto originale di Ambrogio Sparagna, con Francesca  Trenta al coordinamento dei danzatori, dedicato quest’anno in modo particolare all’area dell’Alta Sabina , colpita dal terremoto, al suo patrimonio musicale e di danza, strumenti dello stare insieme per voltare insieme pagina e ritrovarsi dopo tragiche esperienze.    Tra queste coppie spiccano due ballerini di tango ,Antonio Lalli con Anna Maria Candeliere, già danzatrice dell'ensemble I Passi della Tradizione di Francesca Trenta, che esprimono  una molteplicità  di sentimenti : il ritrovarsi, il  piacere di stare insieme e  il voler stare di nuovo insieme  guardando al futuro. E Antonio Lalli racconta la sua passione per il tango libero...

di Ester Ippolito

 

 

 

Una   sorpresa   questa incursione  su un palco  che , come in un grande affresco,  onora  le tradizioni italiane, i momenti di festa e  di comunità.   "Sono davvero contento di solcare questo palco- ci racconta Antonio Lalli, tanghero romano, uni dei pionieri della   diffusione del tango nella capitale che incontriamo  in un momento di pausa delle prove di Ballo! al Parco della Musica. “ Tutto è nato da amicizie  che risalgono ai tempi in cui,   nel 1986 ,  ho iniziato a ballare   le danze popolari frequentando  per molto tempo questo mondo.    Sempre con questo gruppo frequentavamo anche locali di liscio  e lì ho avuto il primo incontro con il tango  standard . Ma la mia passione mi  ha spinto  ben presto a scoprire il tango argentino, più   morbido, più libero,  e  che mette   al centro l’improvvisazione  guidata dalla musica”. Tra viaggi a Buenos Aires, incontri con maestri valenti  e una passione sempre più forte,    Antonio è diventato” un  vero animale da milonga”. “Quello che ho fatto adesso con  Anna Maria  è nato ascoltando la musica, tra l’altro un tango scritto da Ambrogio Sparagna- e ho danzato sentendo  l’ispirazione di un momento. Niente di programmato o studiato”.


Antonio Lalli  ha poi iniziato dal 1994  la sua attività di insegnamento , a Roma, e in altre regioni italiane,  insieme all’   attività di DJ,  e organizzatore di eventi.  “ Roma assiste a un grande sviluppo e diffusione del tango – afferma-  "Negli  anni 90 era ancora un microcosmo, oggi  è un universo.  Intanto è cambiato un po’ il target degli appassionati. Negli anni 90  c’erano molti quarantenni, con l’avvento del tango nuevo  si è abbassata l’eta”.

Lo spirito e stile del suo insegnamento  tiene conto sempre  del  valore dell’improvvisazione, della libertà e del ruolo della musica.    “L’uomo ha un ruolo di guida e la donna segue con  armonia e musicalità, senza ansie di prestazione che la porterebbero ad anticipare.  Ma la donna partecipa alla danza sullo stesso piano, segue l’armonia, Insomma è un gioco di ruoli- conclude.

foto Ballareviaggiando.it


Chi è Antonio Lalli

ANTONIO LALLI detto "Gattonio" ,   è' uno dei pionieri del tango romano. Maestro, ballerino e musicalizador (dj), dal 1996, tutti gli anni, ha passato un mese a B.Aires a studiare e perfezionarsi. Sempre a B.Aires si è esibito a La Boca con Angel Ruth Manonellas e ha fatto il dj alla milonga El Tacuarì di Sant Elmo. La rivista argentina "El Tangauta" nel 2000 gli ha dedicato una copertina. A Roma ha insegnato e fatto il dj dal 1997 fino al 2016 al Giardino del tango di Roma. Ha inoltre svolto la propria intensa attività di insegnante e dj anche nel resto d'Italia: da Milano a Catania. Come maestro e dj è anche stato invitato in Giappone, Cuba e Russia. Ha partecipato a tantissimi eventi dell'estate romana, in particolare Invito alla Lettura a Castel Sant'Angelo. Ha partecipato a spettacoli teatrali, televisivi, alla trasmissione RAI "TG2 INSIEME", e al film "Milonga" del regista Emidio Greco. Recentemente si è esibito al Teatro Salone Margherita di Roma. Ha scritto anche  un libro autobiografico edito dalla Romano Editore di Firenze: "Tanto di cappello-Storia di un tanguero".

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