Quando si pensa alle danze polinesiane vengono subito in mente Tahiti e le Hawaii, luoghi turisticamente più noti delle Isole Cook. Eppure è proprio in questo arcipelago remoto e incontaminato che si trovano i danzatori più abili, fieri della loro ‘hura’ e sempre pronti a condividerla con gli stranieri, i ‘papaya’
di Livia Rocco
Un luogo del mondo ideale per unire vacanza e ballo o, per dirla nel nostro stile, per ‘ballare viaggiando’? Le Isole Cook. Visitate più volte dal celebre navigatore inglese ma scoperte dagli spagnoli, oltre a vantare alcune delle più belle lagune e spiagge del Pacifico, le Cook hanno un patrimonio di canti e danze che risalgono a migliaia di anni fa e raccontano storie antiche d’amore e d’avventura.
In questo arcipelago della Polinesia, non lontano da Tahiti, il ballo ha un ruolo e un fascino particolare. Gli abitanti delle Isole Cook (Kūki 'Āirani nella lingua maori locale) sono famosi proprio per essere ballerini eccezionali; vengono considerati i migliori danzatori della Polinesia e, secondo gli esperti, sono ancora più bravi dei tahitiani.
Un posto d’onore nel Pacifico
La danza è la più importante forma d’arte delle Cook; gli abitanti di ognuna delle 15 isole (associate alla Nuova Zelanda) la coltivano assiduamente fin dall’infanzia, e i risultati si vedono, dal momento che le squadre nazionali vincono tutti i principali festival di danza del Pacifico. Il merito va ai movimenti insieme selvaggi e sensuali di uomini e donne, accompagnati dal ritmo delle percussioni. La ‘hula’ hawaiiana e il tamuré tahitiano sono più conosciuti nel mondo, eppure la ‘hura’ delle Isole Cook è molto più sensuale e intensa. Le competizioni sono numerose e vissute con molta partecipazione: non mancano mai le contestazioni, e l’ elezione del miglior ballerino delle Cook (di solito ad aprile) rappresenta uno dei maggiori eventi di tutto il Pacifico. In questa occasione, al ritmo sfrenato dei ‘pate’, uomini e donne si sfidano per eseguire la ‘hura’ migliore.
Le danze delle Isole Cook sono molto sensuali e per tradizione vengono eseguite in onore di Tangelo, dio della fertilità e del mare. Ogni occasione è buona per danzare, ma i momenti più belli sono le frequenti “island nights”, durante le quali le danzatrici invitano gli stranieri, i ‘papaya’, a salire sul palco per unirsi al ballo.
Musica e ballo tutto l’anno
La musica è veramente un patrimonio condiviso da tutti gli isolani, che in questo campo sono particolarmente dotati. Il loro talento emerge nei mumerosi festival che si svolgono durante l’anno. Ogni isola ha anche i suoi particolari canti e tra i vari gruppi musicali c’è una competizione molto agguerrita. Numerosi sono i musicisti che suonano nei ristoranti, negli alberghi, o che si esibiscono in concerti, combinando la musica elettronica moderna con il tradizionale ukulele, il piccolo strumento a corde tipico delle Hawaii e delle altre isole del Pacifico, che qui alle Cook è ricavato dai gusci di noce di cocco.
E’ famoso il tamburo delle Isole Cook, anche se, putroppo, soprattutto negli Stati Uniti si pensa erroneamente che queste percussioni di legno siano originarie di Tahiti. I tamburi scandiscono i ritmi più tipici di singole isole come Aitutaki, Manihiki, Tongareva, Pukapuka, Mangaia, Nga-pu-toru, Rarotonga.
Un viaggio da sogno
Le Isole Cook sono fra le più spettacolari nel Pacifico. Le acque e le spiagge sono di diverse tipologie. Dai numerosi tratti incontaminati lungo i 35 km di costa dell'isola principale di Rarotonga, alla incredibile laguna di Aitutaki, alle calette segrete di Atiu, per non parlare delle lagune quasi irraggiungibili del Northern Group come Suwarrow, Penryhn e Manihiki, dove si coltivano le perle nere.
Ad inserire queste isole lontane tra le cornici ideali per viaggi di nozze e matrimoni contribuiscono la tranquillità e la bellezza delle spiagge, il clima, e anche le sensuali danze del Pacifico. Tra i punti di forza dell’arcipelago c’è Rarotonga, un’isola vulcanica con spiagge bianche e foreste, ideale per abbinare mare e trekking nelle zone interne; qui si possono trovare anche mercatini, artigianato, ristoranti dove assaggiare la migliore cucina locale. La laguna – tra le più belle del mondo – è la principale attrattiva dell’atollo di Aitutaki, da esplorare con crociere e snorkeling. Singolare anche Atiu, piccola isola formata da 3 diversi strati di makatea (corallo solidificato ed emerso dal mare nei secoli), con una vegetazione tropicale incredibile che nasconde caverne e piscine sotterranee. E poi c’è Mangaia, l’isola più antica di tutto il Pacifico, emersa 2 milioni di anni fa.
Recentemente è stata ufficializzata la notizia della creazione alle Isole Cook del più grande parco marino del mondo, con una superficie pari a due volte la Francia. Un motivo in più per andare a scoprire queste piccole gemme nell’Oceano Pacifico.