In Egitto si danza…l’Oriente

La danza del ventre - nelle sue varie  versioni - fa parte del patrimonio tradizionale dell'Egitto, anche se è ormai diffusa in tutto il mondo. Nel Paese esistono diversi tipi di 'danza orientale' e folklorica, tutti interessanti e coinvolgenti


di Livia Rocco

Le piramidi, i faraoni, gli antichi dei, i grandi tesori di una civiltà antichissima e preziosa come quella egiziana, e poi ….la ‘danza del ventre’. Questa definizione – generica ma di grande impatto – diviene ‘ufficiale’ nel 1892, quando  le prime danzatrici si esibirono a Chicago e per pubblicizzare il loro spettacolo venne usata l’espressione francese "Danse du ventre". Il nome, che veniva già usato dai viaggiatori del XIX secolo, distorceva il senso della 'danza orientale' ma aveva il vantaggio di renderla immediatemante riconoscibile, perché i movimenti sinuosi dell’addome e del bacino sono inconfondibili e tipici di questo ballo. E perfino oggi che rinasce varcando i confini del Medio Oriente e del Nord Africa, la  danza del ventre ci fa entrare in un mondo che conserva inalterato il suo fascino e il suo mistero. Solo femminile, questo ballo seduce con movenze morbide o scolpite, melodie profonde o rullo di tamburi.

La danza orientale, antichissima e...moderna

La storia della danza orientale ha radici profonde. Non esiste un'origine certa: le varie ipotesi propongono la diffusione di quest'arte all'epoca dei faraoni, o più probabilmente la danza orientale fu portata dall'India dai gitani nel decimo secolo. In particolare il popolo nomade dei Ghawasee (forse di origine curda), durante i loro spostamenti, assorbirono le tradizioni locali e gli stili delle danze. Così, vivendo in Egitto, le loro danze avevano già subito le influenze turche, nordafricane, della Persia e degli altri paesi del Medio Oriente.
I viaggiatori occidentali furono incantati dalle danze viste in Egitto e ne portarono l’eco in Europa. La prima citazione significativa di Ghawasee è del diciottesimo secolo.Dall' inizio del diciannovesimo secolo diventarono popolari gli show più svariati, e le danzatrici orientali vi parteciparono in Europa e negli Stati Uniti. Il primo spattacolo con danze orientali fu a Parigi nel 1889.

Attualmente esistono diversi stili di danza orientale - in egiziano Raks Sharki - e ognuno di essi è un'arte a sé: Saidi (Raks Al Assaya), Haligi, Hagalla Melaya Leff (Escandari), Fellahi Fellahin), Baladi (Beledi, Balyadi), Ghawasee,   Nubian, Dabke e altri. Possono essere eseguiti con o senza uso di accessori come velo, assaya (bastone), sagat (cimbali), shamadan (candelabro), pugnale, tamburello.


Le differenze tra Raks Baladi e Raks Sharki

‘Baladi’ significa paese, patria, appartenente al Paese: Egiptian Baladi, quindi, vuol dire "del Paese Egitto", e Raks Baladi è uno stile folkloristico. Veniva danzato nei tanti villaggi di tutto l' Egitto, di solito in casa, dove ballavano le donne per le donne. In generale le figure erano basate sui movimenti dei fianchi, accompagnati da movimenti più semplici delle mani, e veniva eseguito a piedi nudi. Il Baladi racchiude tutti gli stili folkloristici egiziani, ogni danza tradizionale che da secoli viene ballata in Egitto. I principali gruppi di stili egiziani sono cinque: danze dei contadini, danze dei pescatori, danze dei beduini, Saidi (regione dell’ Egitto) e Assuan (regione dell’ Egitto): tutti e cinque questi gruppi appartengono al Baladi.

Attualmente molti movimenti del Raks Baladi sono simili allo Raks Sharki, in quanto hanno origini simili. Il Baladi è uno stile allegro e civettuolo, raramente trasmette delle emozioni profonde, mentre il classico Raks Sharki racchiude in sé tutta la gamma dei sensi trasmessi dalla danzatrice. Nel Baladi si usano leggeri salti, il portamento di base è meno formale e il corpo si piega molto di più rispetto al Raks Sharki, che ha più varietà di movimenti-base rispetto a Baladi. Il Baladi canonico ha le movenze non troppo ricercate, più semplici.

L’importanza dei costumi

Il "bedla" è il tradizionale costume in due pezzi utilizzato nella  danza del ventre (Raks Sharki). Per il baladi, incece, la scelta è più ampia: dagli abiti quotidiani egiziani fino a quelli moderni. Le più diffuse sono le varianti della tradizionale "galabeya", la lunga tunica egiziana, di solito preferita anche perché fa subito capire allo spettatore inesperto che viene eseguito un altro tipo di danza. Tradizionalmente il capo viene coperto con apposito foulard, e possono essere usati alcuni accessori come sagat oppure assaya e anche shamadan (per la danza con il candelabro). Naturalmente, il Raks Baladi può anche essere ballato senza nessun accessorio.

Il Raks Baladi

E’ facile confondersi tra stili folkloristici (Baladi)  e Rak Sharki (danza del ventre), anche perché non esistono caratteristiche precise che possano differenziare la musica classica dalla folcloristica. Alcuni compositori e musicisti distinguono dalla musica baladi classica la musica di città Shaab Baladi (vale a dire Baladi di Città, Urban Baladi), più moderna, molto popolare al Cairo e Alessandria d' Egitto; tra l’altro lo stile Baladi nelle vicinanze del Cairo è accompagnato vocalmente e può includere il gioco "domanda-risposta" tra due strumenti oppure tra voce e strumento. Lo Shaab Baladi è lo stile che ballano tuti gli egiziani fin dall' infanzia, senza nessuno studio della danza, quello che "si ha nel sangue". Invece sono facilmente riconoscibili il Baladi con inserimenti Saidi, il Baladi con inserimenti Fellahin, oppure il Melaya Leff dal Cairo. Quest’ultimo stile non ha origini antiche: è una interpretazione teatrale, incentrata sulla melaya, uno scialle lungo che fino a 15 anni fa in Egitto faceva parte del guardaroba di tutti i giorni. Veniva usata dalle donne, che se lo avvolgevano intorno al corpo per uscire di casa. La melaya per il Baladi è molto grande: fino a tre metri di lunghezza. Tutte queste versioni del Baladi vengono eseguite con gli stessi movimenti-base, inserendo qualche movimento caratteristico. Spesso il ritmo Baladi viene alternato con il ritmo Saidi.

Lo stile Saidi

Lo stile Saidi nasce nell'Egitto del nord, nella regione El Saaid, tra Gizen e Edfu. In Egitto abitano tantissimi popoli, ma si dice che il popolo con il temperamento più infuocato e pericoloso è proprio il popolo saidi! Con la parola "saidi" si definisce tutto ciò che appartiene a questa regione.

Lo stile Saidi è vivo, energico, apparentemente semplice, e prevede l’uso dell'assaya (il bastone) anche se non in tutte le interpretazioni. Questo accessorio deriva dal fatto che in quelle terre tradizionalmente gli uomini portavano con sé lunghi bastoni di bambù che venivano usati come arma. Gradualmente si è creata una danza particolare maschile – Tahtib - nella quale veniva simulato il combattimento con i bastoni. Le donne hanno assimilato la maniera di ballare con il bastone, ma creando una danza più leggera e giocosa, e cosi è comparso lo stile Raks al Assaya. Ora ci sono due versioni di Saidi: una è il Tahtib che viene eseguita dagli uomini e l'altra e il Raks Al Assaya eseguita dagli uomini e dalle donne. In ambedue le versioni lo spettatore può apprezzarei trucchi e virtuosismi nell’ uso del bastone. La versione femminile è ovviamente più elegante e può solo lievemente imitare il Tahtib. Per questo tipo di danza viene usato proprio il ritmo originale saidi, facilmente riconoscibile. L'orchestra suona  strumenti tradizionali come il rababa (un antenato del violino), il mizmar (una specie di flauto) e diversi strumenti a percussione. Il movimento del bastone avviene secondo i tempi della musica. Il costume tradizionale per il Saidi maschile è composto da pantalone lungo, camicia con le maniche larghe e collo rotondo e una lunga sciarpa avvolta intorno alla testa. Le donne usano abito Baladi con una cintura oppure la sciarpa attorno i fianchi e un foulard un testa.

Un Paese che non si finisce mai di scoprire

Le più forti suggestioni offerte dall’Egitto derivano naturalmente da siti archeologici senza paragoni nel mondo. Luoghi leggendari, mozzafiato, dove il tempo sembra essersi fermato, come le Piramidi di Giza con la misteriosa Sfinge, le tombe della Valle dei Re,  che i faraoni fecero scavare nelle rocce; i templi di Abu Simbel e di  Edfu (quello di Horus è il meglio conservato dell’Egitto): “scrigni” che accolgono il visitatore in un mondo inimmaginabile dall’esterno. Fino ad arrivare agli spettacolari templi di Luxor: il complesso templare  di Karnak è il più grande della civiltà egizia, e l’inizio della sua costruzione risale al 1900 a.c.; in un arco di oltre 1600 anni, ogni re o faraone ha lasciato qui la propria traccia. Non si può perdere il museo egizio del Cairo con i suoi preziosi reperti, a cominciare dalle famose mummie. Uno dei modi più piacevoli e comodi per scoprire l’Egitto ‘classico’ è la crociera sul Nilo: navigando dolcemente sullo starordinario e storico fiume si può cogliere, almeno in parte, l’essenza dell’Egitto.

E come trascurare i coloratissimi mercati, o la supertecnologica biblioteca di Alessandria – aperta nel 2002 in ricordo della più grande e ricca biblioteca del mondo antico, poi andata distrutta -  con i suoi manoscritti antichi di grande valore e la sala di lettura più grande del mondo?

Ma  non ci sono solo storia e cultura; richiami ai quali è impossibile resistere sono anche il deserto e il Mar Rosso: è un piacere ammirare la ricca flora e fauna delle barriere coralline nuotando nelle acque di Sharm el Sheik, Hurghada, Marsa Alam o Berenice, ma si può scegliere anche la costa mediterranea.

E’ facile in Egitto assistere a un’esibizione di danza del ventre ed entrare in contatto con le danze tradizionali del Paese. Generalmente gli spettacoli  iniziano con un classico "mechance" (entrée), in "bedla" proponendo la Raks Sharki,  solitamente senza l'uso di accessori. Appena la danzatrice  esce di scena, nell'intervallo inizia a suonare l'orchestra con  strumenti popolari e l'entrata successiva dell'artista è in costume baladi, a volte con un accessorio come sagat o assaya. Più o meno accentuato può essere il coinvolgimento del pubblico, ma sicuramente la partecipazione – almeno dal punto di vista emozionale – è parte integrante di queste danze!

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