Provenza, terra di profumi , sapori e colori, battuta dal sole e dal vento di mare, terra di artisti e poeti, e del buon vino. Un ricco e antico patrimonio culturale , fatto di lingua, canto, musica e danze tradizionali come la Farandola.... Un tour nel Varo e l'incontro con i balli in costume ....
Un gesto semplice, il dono a tutti i presenti di un rametto di lavanda profumata da parte di bambini in costume sotto al campanile di una chiesa e all’ombra di un albero frondoso... in attesa di qualcosa di prezioso. Ed ecco, dopo l'uscita dei fedeli dallaMessa ,accolti con ghirlande di fiori, il via alla musica , tamburi e flauti , e alle danze : costumi del passato, movenze leggere e precise , in cerchio e al centro un fuoco ... Siamo in Provenza , una terra racchiusa tra il verde dei suoi boschi, olivi e vigneti, l’azzurro dei suoi laghi e fiumi e il blu del mare della Costa Azzurra, che conserva gelosamente tradizioni e usanze che rientrano nel ricchissimo patrimonio della cultura occitana.
Precisamente siamo a Le Muy (Varo, Provenza-Alpi-Costa Azzurra), dove si festeggia, in una calda domenica di luglio , dopo la Santa Messa, il tradizionale mercato settimanale con la esibizione di due gruppi tradizionali composto da adulti e bambini - La Miougrano de Fréjus ed Estello Aubanenco - entrambi votati a salvaguardare e diffondere la cultura tradizionale , dalla musica alle danze agli abiti. La Miougrano de Fréjus, costituitosi nel 1959 proprio per mantenere viva la cultura provenzale, propone canti, danza e musica partecipando a moltissimi eventi o incontri di gruppi folcloristici . Il gruppo Estello Aubanenco d'Aubagne en Provence, nato nel 1970, attraverso danze e musica provenzale intende valorizzare in particolare la peculiarità del territorio d’Aubagne, e porta il suo patrimonio un po’ in tutta la Provenza , in Francia e anche all’estero. La danza rappresenta una tradizione importante per tutta la Provenza e testimonia un forte legame con il passato. Sempre più numerosi sono i gruppi folk che diffondono questa arte e le scuole che tramandono i codici della danza per salvuaguardarne la memoria.
Le danze
Tra i balli la più famosa e antica è la Farandola (farandoulo in occitano e Farandole in francese ) . Si forma una fila di ballerini (un uomo e una donna alternati) che si tengono per mano: questa catena umana compie un percorso di figure e di intrecci tra spirali, giravolte, incroci, sorte di ponti e gallerie accompagnata dai tipici strumenti musicali del luogo come il galoubet, piccolo flauto, che caratterizza la musica provenzale, e il tambourin , un grosso tamburo di probabile origine militare. Lo spettatore viene colpito dall’armonia dei danzatori e per i passi netti e precisi che richiamano il balletto classico, oltrechè dalla musica che sostiene con brio ed eleganza tutte le movenze. E’ una danza che viene ballata in ogni occasione di festa dall’area nizzarda fino a Marsiglia, e che si ritrova in alcuni movimenti anche nell’Appennino Tosco-Emiliano (vedi Quadriglia o Giga). Come la maggior parte delle danze popolari, anche la Farandola è legata ai riti agrari , il fuoco al centro simbolizza la luce del sole che aiuta i raccolti. Esistono anche delle forme di Farandola solo al maschile che esprimono una grande energia. Altra danza tradizionale è il Rigodon che nasce intono al 1600 in Provenza per poi diffondersi nel resto della Francia. Si caratterizza per un passo saltato ,e viene ballato con molte varianti coreografiche dalla Provenza fino alla regione di Chambery, nell'Alta Savoia, nelle valli Occitane d'Italia e nella regione di Grenoble, dove si possono trovare una cinquantina di rigodon diversi. Si può ballare a coppia ma perlopiù si danza in cerchio con figure leggere. Altri stili .che ruotano intorno a simboli della terra o ricorsi storici ,l' Aubagnaise a ritmo di valzer, il Brandi Gavot o Le Branle Montagne, danza eseguita con gli zoccoli con passi marcati e forti calci quasi a stimolare la terra a essere fertile; Cocos che rievoca l'invasione della Provenza da parte dei Saraceni; Fricassea, danza rituale che rappresenta la lotta tra l'estate e l'inverno interpretata come un gioco; e la Volta , danza a tre tempi in cui il cavaliere prende la compagna per la vita per farla "volteggiare". Tante le feste che mettono in scena colori e musica .In Provenza la regina delle feste tradizionali è però senz’altro Arles , tra le mete turistiche principali di questa regione , accanto ad Aix en Provence, Avignone, St. Remy...ma l’elenco sarebbe lungo, che da maggio a luglio è un risuonare di pifferi, danze e antichi costumi tra la Festa dei Gardian , La festa di San Giovanni, La Pegoulado, e la Festa del Costume.
Il tour
Lo spettacolo di Le Muy , nella sua spontaneità e momento di socializzazione di una domenica d’estate , ha arricchito un tour che si è focalizzato soprattutto sull’area del Varo, secondo dipartimento più boscoso di tutta la Francia e che offre anche un litorale eccezionale tra spiagge e scogli. Forse una Provenza meno conosciuta rispetto alle destinazioni doc, ma che vale la pena di visitare per l'autenticità e tradizioni e ottima base per completare la scoperta di tutta l'area provenzale. Draguignan, Lorgues, Le Muy, Salernes, Les Arcs sur l’Argens, Lago di St croix, Gole di Verdon, St Maxime, St Tropez ....alcune delle tappe.
Dovunque un’atmosfera dolce e pacata, tanto verde e profumi, buona cucina , vigneti pregiati (vincente il rosee), e non lontano i colori della Costa Azzura. E ancora mulini, piccoli borghi che salutano con fontane e torri dell’orologio, storia , cultura e tradizioni , laghi e fiumi, cascate , luoghi spettacolari dove la natura l’ha fatta da padrona. Un invito a una vacanza in pieno relax ma che al tempo stesso può trasformarsi in una vacanza superattiva tra rafting e sport estremi.
Si può iniziare da Draguignan , centro dominato dalla Torre dell'Orologio, che esprime pienamente una atmosfera provenzale: tra le sue attrattive il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari della Media Provenza; ancora Le Muy, che oltre al suo borgo e ai vigneti che la circondano, suggerisce una escursione davvero unica : la roccia di Roquebrune-sur-Argens.
Les Arc sur l’Argens, a circa dieci chilometri da Draguignan, circondata da vigneti , è attraversata dal fiume Argens che si può risalire anche in canoa, ed è caratterizzata dal suo borgo medievale; dolce e tranquilla si propone Trans-en-Provence, famosa per la sua industria della seta, per l’olio, il vino e ricca di mulini e cascate . Lorgues conquista per la sua eleganza e tranquillità, caratterizzata da resti medievali, una presenza discreta e dominante della torre dell’orologio, caffe, ristoranti,boutique, una ricca campagna circostante con olivi e vigneti, e il suo colorato mercato provenzale del martedì.
Poco distante Salernes, definita la città delle ceramica e nota fin dal 19 ° secolo per la produzione di piastrelle esagonali rosse. Il borgo è disseminato di botteghe artigiane con produzioni artistiche molto interessanti. Qui c’è anche il Museo Terra Rossa che ripercorre la tradizione ceramica del comune nei secoli. Imperdibile una sosta presso le Cascate di Sillans : dopo una passeggiata nel verde la sorpresa di scoprire colori unici, mille sfumature di azzurro... .
Fino ad arivare al Lago di St Croix dalle acque color smeraldo, attrezzato per attività nautiche e sportive , e all’immancabile vista mozzafiato delle Gole del Verdon ,uno dei canyon più impressionante d’Europa, pareti a strapiombo sul fiume , un paradiso per gli amanti degli sport estremi e acquatici.
https://www.france-voyage.com/francia-citta/var-departement.htm
Ester Ippolito
Foto Ballareviaggiando.it