Le emozioni dello spettacolo “ Viaggio nell’India che danza”,VII edizione,curato da Valentina Manduchi e Apsaras Bollywood Danza Indiana Roma, presso il teatro San Leone , Sala Vignoli, di Roma (4 giugno), con la partecipazione di molti ospiti artisti italiani e stranieri. Una performance di danza tutta al femminile, il fil rouge è stato del resto anche il ricordo e la celebrazione di donne protagoniste della storia dell'India: poetesse, guerriere e principesse sfilate in bellissimi costumi. Un percorso di ballo dalla tradizione fino a Bollywood.
di Ada Braccioli
Se è vero che un viaggiatore quando va alla scoperta di un nuovo paese si affida a emozioni, colori, profumi e suoni, è questa la sensazione che ha avuto il pubblico assistendo allo spettacolo “ Viaggio nell’India che danza”,VII edizione,curato da Valentina Manduchi e Apsaras Bollywood Danza Indiana Roma, presso il teatro San Leone , Sala Vignoli, di Roma (4 giugno) , con la partecipazione di molti ospiti artisti italiani e stranieri. Ogni anno, dal 2011, Apsaras Dance firma “Viaggio nell’India che danza”® uno spettacolo unico in Italia dal marchio registrato ideato e diretto con passione e competenza da Valentina Manduchi, danzatrice, coreografa e viaggiatrice, che vede sul palco l’alternarsi delle diverse danze indiane in storie diverse, dalle classiche alle folk a Bollywood .
Lo spettacolo 2017, preceduto da un chiaro invito ad allacciarsi le cinture, si è trasformato in un vero e proprio viaggio in India passando attraverso la sua storia, i suoi suoni, le sue danze antiche che hanno una parte tanto importante nella vita e cultura indiana per i loro significati religiosi. Sul palco sono passate danzatrici di mille colori puntualizzando periodi storici ben precisi, il fulgore delle corti, aree geografiche del paese, storie e leggende. E costumi, come il sari, tradizionale indumento femminile le cui origini risalgono al 100 ac , uno dei pochi abiti tramandati per così tanti secoli.
La performance di danza è stata tutta al femminile, il fil rouge è stato del resto anche il ricordo e la celebrazione di donne protagoniste della storia dell'India: poetesse, guerriere e principesse sfilate in bellissimi costumi. Tornando alla danza, un percorso raffinato è partito dalla tradizione , da danze corali , danze per la festa dei colori per celebrare la primavera, danze in rosso, un colore che esprime la potenza femminile, il rosso del velo nuziale, le danze folk del Rajasthan con i costumi dai mille colori, le danze e storie dell'Impero Moghul (1500-1700) cui si fa risalire la realizzazione del Taj Mahal, mausoleo costruito da Shah Jahan, per la moglie Mumtaz Mahal. Si arriva poi alla suggestiva danza sufi, armonia e preghiera, a una spendida esibizione di danza Kathak, tra calpestii e sonagliere, evocatrice del flamenco, a danze portatrici della influenza persiana con movenze lente ed eleganti .
Per arrivare all'allegria dello stile Bhangra,molto popolare negli ultimi anni anche nella forma con contaminazioni hip hop, house e reggae, fino ai fuochi di artificio di Bollywood e l'intreccio con il cinema,sotolineandone i legami con le danze classiche e folkloriche. Davvero un lungo viaggio che parte da lontano: la danza indiana, caratterizzata dall’espressività di tutto il corpo, dal simbolismo delle mani e delle dita (i Mudra), dalla mimica, dal ritmo e da una estrema eleganza, ha infatti radici antichissime che risalgono a 4000 anni fa, ed è considerata dagli antropologi una delle danze madri del nostro mondo accanto a quella egiziana, cinese e greca.
Hanno danzato numerosi artisti e gruppi ospiti provenienti da Italia, India e Inghilterra, Polonia. Valentina Manduchi e le sue allieve della scuola di danza indiana Apsara Dance Academy ; Gruppo Allieve del Kerala di Claudia Kunti Centaroli ; Gruppo di Danze folk Kerala, la danzatrice di Kathak Nikita Banawalikar, la danzatrice Lisa dal Dosso di Verona, Luisa del Grosso e le sue allieve; Mardin Nazad ed Associazione OrientalMente L'Aquila, Silvia Laudisio.
Roma, 4 giugno 2017, Sala Vignoli Teatro San Leone
Foto Ballareviaggiando.it