Siamo in tanti a subire il fascino della musica andina e delle sue danze, anche per merito degli strumenti tradizionali – soprattuto quelli a fiato – che creano un’atmosfera unica e irripetibile! Nel Paese degli Incas l'incontro tra il mondo andino e il mondo occidentale ha dato vita ad oltre 1.300 generi musicali, due dei quali hanno oltrepassato i confini della nazione: l'"huayno" e la "marinera"
di Livia Rocco
Musica andina, danze tradizionali, patrimoni storici come Machu Picchu e Cusco: è il Perù, dove la musica risale a seimila anni fa, come confermano le scoperte archeologiche.
Huayno, danza andina
Lo Huayno è il ballo delle Ande per eccellenza. Danza folcloristica di origini pre-ispaniche, è tuttora molto diffusa tra le popolazioni andine del Perù. Nato come ballo tradizionale per le cerimonie religiose e festive degli Incas, l’ Huayno si è poi trasformato ed evoluto sotto l'influenza spagnola, ma ha mantenuto ancora in parte la sua originalità sulle Ande peruviane e boliviane, dove è ancora cantato in lingua quechua. Nelle altre aree sudamericane può assumere forme differenti, a seconda dell'influsso delle altre tradizioni musicali locali, spesso combinando la tradizione delle popolazioni rurali dell'area andina con la musica popolare ballabile urbana ed i generi musicali più moderni di origine nordamericana ed europea.
Danza allegra e festosa, lo Huayno viene eseguito con vestiti molto colorati, fatti con lana di lama. Il canto è accompagnato dalla quena (flauto) e da vari strumenti a corde: il charango, il mandolino, la bandurria, l’arpa, la chitarra e il violino. La danza - di coppia - inizia con l'uomo che offre il suo braccio destro alla donna in segno di invito. Alternativamente può posare il proprio fazzoletto (o cappello) sulla spalla della donna. Così ha inizio la danza vera e propria, che consiste in un continuo battere dei piedi, detto zapateo (da zapato: scarpa), durante il quale l'uomo insegue la donna nella danza, fronteggiandola e/o toccandola con la propria spalla quando la donna gli volta la schiena; solo occasionalmente l'uomo prende sottobraccio la partner. Vi sono diverse forme di huayno: durante le feste, ad esempio, può essere eseguito come ballo di gruppo, dove i partecipanti alla danza formano un cerchio tenendosi per mano, stringendosi ed allargandosi alternativamente a tempo di musica.
L'Huayno è caratterizzato dalla sua adattabilità a differenti contesti. Lo stile dello Huayno varia a seconda della regione e del gruppo sociale che lo interpreta, assumendo nomi diversi, come ad esempio Chuscada nei dipartimenti del Perù di Ancash e Apurimac, Pampeña nel dipartimento di Arequipa, Cashua nel dipartimento di Cajamarca, Chimaycha nei dipartimenti di Amazonas e Huanuco e Wayllacha nella zona del Colca.
Uno dei brani più rappresentativi di questo genere musicale è 'El cóndor pasa' di Daniel Alomía Robles, reso noto in tutto il mondo nel 1970 dal duo Simon & Garfunkel e dagli Inti Illimani.
Marinera, ballo di coppia
La marinera, molto diffusa sulla costa e in tutto il Perù, è un ballo di coppia che acquisisce caratteristiche particolari in ogni regione del paese. La zamacueca, genere musicale peruviano, cambiò il suo nome in marinera dopo la Guerra con il Cile (1879-1883), in omaggio alla marina peruviana.
In questa danza si fondono elementi provenienti da diverse fonti: cultura indigena, Africa, Spagna. Tra le varianti, la Marinera Limeña o canto di jarana si distingue per la partecipazione speciale della popolazione nera che praticava la zamacueca. Il canto in contrappunto è il fondamento di questo genere musicale, che viene chiamato più propriamente canto di jarana.
La marinera, in generale, si può considerare il ballo creolo e meticcio tipico del Perù, che ha inglobato caratteristiche dei ‘conquistatori’ bianchi, degli schiavi neri, dei quechua ambrati. Secondo alcuni studiosi, l’elemento africano si percepisce in certe melodie allegre e incitanti, con l’uomo che insegue la donna, e nel movimento femminile delle anche. Ma altrettanto forti sono l’eredità spagnola e quella indigena; alcuni movimenti del piede femminile e l’ eleganza con la quale la donna maneggia il fazzoletto, possono ricordare la jota aragonese, mentre una nota di dolore che risuona nel ritmo rapido e allegro fa pensare al lamento della voce indigena.
Un patrimonio da salvaguardare
Il suono della musica andina ci porta subito – quasi fisicamente - sugli altopiani: siamo a un’altitudine di 2430 metri sul livello del mare, ed ecco apparire i resti di Machu Picchu, l’imponente sito archeologico inca oggi Patrimonio dell’umanità. La città – di cui sono visibili 172 edifici - prende il nome dalle parole quechua machu (vecchio) e pikchu (cima o montagna). A fare di questo luogo una delle Sette meraviglie del mondo moderno (dal 2007) non sono solo le inconfondibili rovine, ma anche l’altrettanto inconfondibile e impressionante vista sulla sottostante valle dell'Urubamba, circa 400 metri più in basso.
Le rovine propriamente dette sono situate all'interno di un'area del Sistema Nazionale delle Aree Naturali Protette dallo Stato, il ‘Santuario storico di Machu Picchu’, che si estende su una superficie di 325,92 km² del bacino del Vilcanota-Urubamba (il Willka mayu o "fiume sacro" inca). Il Santuario storico custodisce e protegge una serie di specie biologiche in pericolo d'estinzione e vari siti incaici, dei quali Machu Picchu è considerato il principale.
Nella stessa regione, a una distanza di 130 Km, c’è Cusco (o Cuzco), l’ antica capitale inca, oggi principale meta turistica del paese. La capitale storica del Perù (Lima è quella attuale) è ancora più in alto di Machu Picchu, a ben 3399 metri, ed è stata anch’essa dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La città, infatti, conserva numerosi edifici, piazze e strade di epoca preispanica, insieme a costruzioni coloniali: un mix davvero imperdibile!