Carmen di Bizet, passione e libertà, sull'onda dell' habanera e passi di flamenco

Siviglia, calda e vivace città, un via vai di gente, un intrecciarsi di storie d’amore e di passioni travolgenti dall’incerto destino, passi di flamenco e tanta gioia di vivere nei giardini fioriti e profumati  : venditori di cappelli e ventagli, soldati, sigaraie, gitane dagli amori facili, contrabbandieri, toreri fieri e ammirati,   forti aneliti di libertà, gelosia, violenza e morte. E’ quanto si ammira e si respira, accompagnati  dalle splendide note di George Bizet e incantati dai brani più famosi come L'amour est un oiseau rebelle (Habanera) e Toreador, assistendo alla leggendaria storia della bellissima Carmen morta per amore, opera lirica messa in scena, con grande successo di pubblico, al Teatro Villa Pamphili, Roma, produzione Europa Musica, il 26 luglio scorso.

Protagonisti della bella performance, dalle scenografie curatissime che hanno ben rappresentato i vari ambienti che hanno fatto cornice alla storia, Stefania Scolastici nelle vesti della dissoluta Carmen, donna dai facili amori ma anche di grandi passioni; Ignacio Encinas nei panni di Don Josè, il soldato che impazzisce per Carmen, perde tutto ma anche il suo amore, e folle di gelosia la uccide; Emilio Marcucci nei panni del fascinoso torero Escamillo, e Paola di Gregorio nei panni di Micaela, dolce e rassegnata nel suo amore senza futuro per Josè. L'opera lirica ha visto la scenografia di Pino Izzo,  i  costumi della casa Arte-Misia, la regia di Otello Camponeschi con la partecipazione dell'orchestra sinfonica Europa Musica, del Coro Lirico Italiano e del Balletto di Civitavecchia con la direzione di Stefano Seghedoni. Maestro del coro Renzo Renzi.

Pur non essendo protagonista la danza, non è mancato il tocco leggero del Balletto di Civitavecchia e delle sue giovanissime interpreti, e gli accenni della Carmen- Stefania molto sensuale che nel suo canto ,riconosce il valore e piacere della danza ricordando  la  seguidilla, danza popolare spagnola risalente al sec. 16°.

Quattro atti ricchi di azione e coinvolgenti con la partecipazione ricca di energia di tutti gli artisti, per raccontare una storia tragica ed emblematica tratta da una novella di Mérimée (libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy), riconosciuta come il capolavoro di Bizet e rappresentata per la prima volta all'Opéra-Comique di Parigi nel 1875. Il progetto, che ha coinvolto oltre 160 tra musicisti e tecnici, ha avuto il sostegno di Roma Capitale, Regione Lazio, Provincia di Roma, MiBAC e A.R.C.U.S. SpA, e fa parte delle iniziative dell'Estate Romana.

Foto a cura di Ballare Viaggiando

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