Va in scena a Roma Arcaico, “azione coreografica” di Davide Bombana, con i danzatori del Balletto di Roma, accompagnati dai suoni e dai ritmi di Katia Presti e dalla voce di Gabin Dabiré.
Per la prima volta nei suoi settantacinque anni di storia la IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti presenta uno spettacolo di danza: martedì 21 gennaio alle 20.30 nell’Aula Magna della “Sapienza” si svolgerà la prima romana di “Arcaico”, con la coreografia di Davide Bombana, una produzione del Balletto di Roma - che nel 2020 festeggia i suoi sessant’anni di vita artistica - in coproduzione con Fabbrica Europa.
“Arcaico” immerge lo spettatore in un rituale in cui si sondano valori e connessioni da sempre alla base dell’esistenza e dei rapporti umani. L’idea di questa “azione coreografica” nasce e si sviluppa da una riflessione su mondi ancestrali, che si incontrano e si fondono assieme, tra inevitabili contrasti e affinità. Il coinvolgimento delle diverse sonorità musicali, del canto e della danza danno un aspetto multidisciplinare a questa creazione. Sul palcoscenico, accanto a cinque danzatori del Balletto di Roma agiscono la poliedrica musicista Katia Pesti e il cantante africano Gabin Dabiré. I ritmi creati dal suono dei diversi strumenti suonati dal vivo da Katia Pesti (pianoforte, contrabbasso e percussioni etniche) e l’accompagnamento vocale di Gabin Dabiré, la cui sensibilità artistica si lega indissolubilmente al senso solenne di “Arcaico”, si amalgamano al movimento dei corpi e alla gestualità ricercata e plasmata dalla coreografia di Davide Bombana, protesa a quel richiamo attrattivo, profondo e metamorfico che regola l’umanità intera fin dalla sua nascita.
In uno spazio vuoto - se non fosse per il pianoforte e le percussioni adagiate al suolo - e in un tempo percepito da subito come denso, i danzatori emergono dall’ombra attraversando fisicamente il tessuto sonoro, fino a dar vita ad una danza solenne, simbolo d’inizio e insieme di transitorietà. Movimenti avvolgenti e decisi, ristabiliscono equilibri antichi senza distruggere o annullare la contemporaneità ma, al contrario, attribuendole un ruolo centrale in quanto “fonte di recupero”, espediente di salvezza dalla durezza del mondo, vivo ritorno alla comunicazione più primordiale, quella connessione di anime che interviene con la più rara delle qualità: la semplicità.
BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita Giovani : under 30: 8 euro; under 18: 5 euro INFO per il pubblico: tel. 06 3610051/52 www.concertiiuc.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Gli artisti
KATIA PESTI- Si diploma in pianoforte presso il Conservatorio F. Cilea di Reggio Calabria e frequenta il corso di perfezionamento pianistico presso l’Accademia Chigiana con Guido Agosti. In seguito di diploma in Musicoterapia presso il CEP di Assisi e Danzaterapia presso la Scuola Civica di Milano con Maria Fux, per poi proseguire per un anno a Firenze presso il Centro Danza e Movimento di Lilia Bertelli. Presso l’Istituto di musica Bellini di Catania intraprende altresì gli studi di musica elettronica con il compositore Alessandro Cipriani. Si appassiona alla musica asiatica e in Indonesia studia il Gamelan Balinese, per poi frequentare in Italia, i corsi di strumenti a percussione, tenuti dal direttore dei Percussionisti di Strasburgo M° C. Hamouy ed i seminari condotti dal M° Ben Omar. Gli esiti di questo percorso la portano a sperimentare la possibilità di suonare contemporaneamente pianoforte e percussioni, ideando così un sistema compositivo del tutto personale, in cui gli elementi del linguaggio classico si fondono con le sonorità pan etniche, grazie a incastri minimalisti, arricchiti dalle timbriche delle percussioni, che spaziano dall’uso dei caratteristici Reyong Balinesi, ai Gong e Tamburi. Negli anni ’90 inizia la sua attività di compositrice affiancando, al repertorio di musica classica, esperienze di musica etnica e sperimentale. Nel 2013 è finalista del Concorso “Franz Liszt” per pianisti compositori Festival di Bellagio e del Lago di Como- Centro di musica Contemporanea di Milano.
GABIN DABIRE’- Nasce a Bobo-Dioulasso nel Burkina Faso, in Africa occidentale, culla secolare di cultura. Dopo alcune esperienza nel proprio paese, viaggia per l’Europa incrementando una serie di esperienze musicali. Nel 1975 Gabin Dabiré si stabilisce in Danimarca per studio ed entra in contatto con la musica sperimentale europea e con la musica orientale più tardi, che lo porterà a lunghe permanenze in India, dove ha modo di conoscere le musiche religiose, classiche ed etniche di queste paese, rapportandosi con i grandi maestri di Sitar Sarod e di Tablas. Rientrato in Europa, approfondisce lo studio delle percussioni africane e asiatiche, i cordofoni, il canto e la composizione. Crea con alcuni artisti milanesi il gruppo multimediale “Correnti Magnetiche” suoni e immagini dai primitivi all’elettronica con i quali produce “Futuro antico I e II”, “Les Balafons de Haute Volta”, “Les musiques de Haute Volta”, “Afganistan”. Negli stessi anni, con la sua formazione “Yelbuna” (Le Sorgenti), si esibisce in tutta Europa, catalizzando una grande attenzione da parte della stampa e del pubblico. In Italia, importante è il suo impegno per la diffusione della cultura africana fondando nel 1984 a Milano, con la collaborazione di Elena Albini Trissino dal Vello d’Oro, il “Centro di Promozione e Diffusione della Cultura Africana”, patrocinato dall’Unesco, per lo sviluppo della letteratura, del cinema, del teatro, della danza e della musica. Dopo aver dato il via alle più importanti manifestazioni che ancora oggi a Milano parlano di Africa, decide di dedicarsi in via esclusiva alla sua musica e nel 1987 si trasferisce in Toscana. Personaggio eclettico e polistrumentista passa dai cordofoni, alle percussioni, agli strumenti etnici.
DAVIDE BOMBANA- Nato a Milano, ha studiato alla scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Con la compagnia del Teatro alla Scala diviene solista e in seguito primo ballerino. Vince il “Premio Positano”. Partecipa con il Teatro alla Scala alla tournée americana al Metropolitan Opera House dove viene notato dalla critica di New York. Prosegue la sua carriera di primo ballerino presso il Pennsylvania Ballet, lo Scottish Ballet, il London Festival Ballet e Bayerische Staatsballett di Monaco. Torna al Teatro alla Scala come ballerino ospite. Come coreografo, per il Bayerische Staatsballett di Monaco crea diversi balletti che vincono premi prestigiosi come il “Bayerischer Theaterpreis” a Monaco di Baviera e il “Benois de la danse” a Mosca. Nel 1998 diviene direttore della compagnia fiorentina "Maggio Danza". Negli ultimi anni Davide Bombana crea o rimette in scena i suoi lavori con diverse compagnie internazionali quali: Opera di Parigi, Ballet du Rhin e il Ballet de Capitole di Tolosa; National Ballet of Canada; Ballett der Wiener Staatsoper und Volksoper a Vienna; Bayerisches Staatsballett a Monaco di Baviera, Badisches Staatstheater a Karlsruhe, Aalto Theater a Essen, Ballett Thüringen a Gera e Ballett Augsburg in Germania; Grand Ballet de Génève a Ginevra; New York Choreographic Institute a New York con ballerini del New York City Ballet; Queensland Ballet a Brisbane; Teatro Petruzzelli di Bari. Alcuni dei suoi lavori sono stati presentati in tournée a Tapei in Taiwan e a Tokyo in Giappone. Nel 2004 vince il premio “Danza & Danza” come “Coreografo italiano nel mondo" e nel 2012 il suo balletto Medea vince il premio “Danza & Danza” come “Miglior Produzione Italiana 2011”. Nel giugno 2014 riceve il 49mo premio internazionale “Premio Le Muse” (musa Tersicore) per la danza a Palazzo Vecchio a Firenze. Ha curato le coreografie delle parti danzate del Concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker (trasmesso in mondovisione) del 2012, 2015 e 2018 diretti rispettivamente da Mariss Jansons, Zubin Metha e Riccardo Muti, eseguite dai primi ballerini del Balletto dell’Opera di Stato di Vienna. In occasione dell’inaugurazione del Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze crea il balletto “La Valse” su musiche di Maurice Ravel, sul podio il Maestro Zubin Metha. Nell'inverno del 2015 è andata in scena la sua nuova, attualissima, interpretazione di “Romeo e Giulietta” di Prokofiev, che ha vinto il premio “Danza&Danza” come miglior produzione italiana 2015. Lo spettacolo è da allora in tournée con grande successo in tutta Italia. Per il Balletto di Stato di Vienna crea nel dicembre 2017 la sua seconda interpretazione del capolavoro di Shakespeare Romeo e Giulietta, questa volta sulla celebre "Symphonie Dramatique" di Hector Berlioz. Nel 2019 ha firmato le coreografie de La Notte della Taranta.