Con le canzoni dell’ Inverno si è aperto il viaggio musicale attraverso le quattro stagioni firmato Cantando sotto la storia, progetto a cura di Gianni Borgna e Cinzia Gangarella all’Auditorium con la voce di Roberta Albanesi. L'inverno con il suo gelo, una sensazione che pervade anche l'animo...
di Elio Ippolito
“Aria di neve sul tuo viso
Le mie parole
Sono parole amare
Senza motivo
Prima o poi tra le nostre mani
Più niente resterà” (Sergio Endrigo)
Il freddo nel cuore. L’inverno con il suo gelo e la natura spoglia, il battito della pioggia, la coltre bianca e silenziosa della neve: questi elementi della natura hanno ispirato nel tempo canzoni che hanno espresso il più delle volte solitudine, abbandono, sentimenti perduti …una sensazione di freddo che pervade anche l’animo. Con melodie tristi e molto sentite è partita dall'Inverno la rassegna 2013 di Cantando sotto la storia, progetto a cura di Gianni Borgna e Cinzia Gangarella, in programma al Parco della Musica di Roma e dedicata alle quattro stagioni, una operazione dalla quale scaturirà sicuramente un mix di sentimenti e musica molto particolare presentando melodie che negli anni si sono ispirate al ciclo della natura che tanto condiziona la nostra vita e anche i nostri sentimenti. Come viene sottolineato nella presentazione della serie “ le canzoni ispirate alle stagioni sono molte numerose e in queste la stagione per lo più non è solo descritta, ma diventa il mezzo per raccontare, per affinità o contrasto, uno stato d’animo”. Presupposto della performance la ricerca e divulgazione di canzoni significative, tra le meno ovvie e famose e spesso non prevedibili dal pubblico in rispetto alla filosofia guida della rassegna.
Il freddo dell’inverno e la silenziosa neve…
Alle prese con l’Inverno, dunque, l’ensemble musicale di Cantando sotto la storia, composto da Cinzia Gangarella al pianoforte, trascinata dai suoi arrangiamenti musicali, da Roberta Albanesi, la voce, che si cimenta in brani sempre diversi tra loro per epoca e genere, e dalle chitarre di Luca Nostro, con la conduzione di Gianni Borgna che illustra l’epoca delle canzoni, gli autori e interpreti, con tante notizie e curiosità spesso inedite. Dall’apertura con “ Giardini d’inverno” ,1961, che fu anche sigla della trasmissione televisiva Giardino d’inverno, di Henry Salvador, cantante poliedrico di origine caraibica, primo cantante di rock and roll in Francia e ispiratore della bossa nova brasiliana, alla attesa e bellissima "La Nevicata del 56",portata al successo da Mia Martini, il viaggio nel tempo e nelle emozioni si è dipanato tra motivi sentimentali e struggenti: da "Chiove" del 1923 alla classica "Vierno", del 1945, interpretata nel tempo da molti cantanti fra i quali anche Fausto Leali, Fred Bongusto e non solo, fino al Ghiaccio Bollente di Tony Dallara. L’inverno è stato anche fonte di ispirazione di molti e noti cantautori italiani come Sergio Endrigo con la sua bella Aria di neve a De Andrè con la sua Sale la nebbia , contenuta in uno dei primi album musicali a tema (Tutti morimmo a stento).
Una scossa nel ritmo e nell’animo arriva da “ Che freddo fa” di Nada, il grande successo della giovanissima interprete livornese che, ironia della sorte, come è stato sottolineato, in una fase musicale assai diversa ha cantato anni dopo, su parole di Piero Ciampi, la canzone “ Faceva freddo”. E ancora neve, il suo silenzio e il suo mistero , in "Neve" degli Audio 2 che fu interpretata da Mina, mentre il gelo si trasfigura nella personalità umana nella canzone "Donna d’Inverno" di Paolo Conte.
La neve come elemento centrale in queste canzoni ispirate all 'inverno: in questo contesto non ci sarebbe dispiaciuto l'ascolto del brano del grande cantautore italo/belga Salvatore Adamo ,"Tombe la neige" (Cade la neve) in lingua francese del 1963/64, che fece conoscere il giovane siciliano nel panorama internazionale della canzone.
Ma l’inverno non è solo neve e gelo ma anche il mare in tempesta come cantò l’aggressiva Loredana Bertè in "Mare d’inverno " di Enrico Ruggeri. E poi “ un salto nel tempo” con la Cold Song del 1600 reinterpretata anche da Sting. Gran chiusura con la Boheme di Aznavour e un omaggio alla Boheme di Puccini con la voce di Giuliano Aureli.
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“Ma sei, sei, come la neve sei
che tocchi e sciolta già non sai più dov'è
solo un'immagine che va e sei nella mia mente
sì, solo nella mia mente, solo nella mia mente
son vago nella mia mente (Audio2”)
I prossimi appuntamenti al Parco della Musica con Cantando sotto la storia e le Stagioni sono : 18 marzo 2013 Le canzoni della Primavera; 17 aprile Le canzoni dell’Estate ; 14 maggio Le canzoni dell’Autunno.