Il cineasta romano (di origini russo-pugliesi) Pierfrancesco Campanella coinvolge i protagonisti di una stagione musicale irripetibile nel docufilm " C’era una volta il beat italiano" che, distribuito da Parker Film, sarà nelle sale cinematografiche a partire dal 21 novembre prossimo. Il regista già qualche anno fa ha riscosso molti consensi con il suo I love... Marco Ferreri , recentemente tramesso su Retequattro.
"C’era una volta il beat italiano" intende essere l’affettuoso omaggio ad un periodo che ha segnato la storia. Gli anni Sessanta hanno rappresentato un’epoca di grandi fermenti e rinnovamento sociale, con un decisivo cambio di rotta a livello mondiale per quanto riguarda ideologie, mode, costume, valori. Soprattutto quel periodo ha espresso una grande esigenza di libertà dalle convenzioni stereotipate improntate al perbenismo e all’ipocrisia.
Anche la musica si è adeguata con nuovi suoni e testi più impegnati. In Italia la cosiddetta “beat generation” è stata rappresentata da un gruppo di artisti decisamente innovativi, con canzoni che hanno lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo.
"Il beat è un genere musicale nato all’inizio degli anni sessanta, a seguito di diverse contaminazioni sonore del rock’n roll, dilagando in tutto il mondo a partire dall ’Inghilterra, per merito soprattutto dei Beatles e dei Rolling Stones- racconta il regista Pierfrancesco Campanella. " In Italia il beat iniziò a diffondersi con le cover incise da gruppi come l’Equipe 84, i Nomadi, i Giganti, i Dik Dik, i Camaleonti , i Corvi, i Ribelli e a solisti come Lucio Dalla, Patty Pravo e Caterina Caselli, diventando un vero e proprio fenomeno di massa...Questo mio lavoro intende essere una lucida testimonianza di quell’epoca straordinaria, attraverso interviste a coloro che a vario titolo ne furono testimoni. Senza retorica, ma col giusto distacco e senso critico scevro da mitizzazioni e nostalgie gratuite".
Nel docufilm viene data la parola a un gruppo di personaggi che il genere beat lo ha vissuto pienamente, per dare vita a una analisi lucida e ironica allo stesso tempo, evitando compiacimenti nostalgici. Molti i cantanti intervistati dal regista Campanella: da Don Backy a Ricky Gianco , da Renato Brioschi dei Profeti a Pietruccio Montalbetti dei Dik Dik , da Livio Macchia dei Camaleonti a Gianni Dall’Aglio dei Ribelli , da Donatella Moretti a Mario Pavesi dei Fuggiaschi , a Giuliano Cederle dei Notturni.
Poi c’è Franco Oppini, in quegli anni facente parte dei Gatti di Vicolo Miracoli, massima espressione del movimento “Verona Beat”. Fondamentale la presenza di Mita Medici , la prima “Ragazza del Piper”, che ha rappresentato la svolta per un’intera generazione di ragazze desiderose di emanciparsi dal secolare predominio maschile.
Significativo l’apporto di Rosanna Fratello, che all’epoca del beat ancora non cantava ma sognava ad occhi aperti, sperando di emulare la carriera dei suoi idoli Patty Pravo, Rita Pavone e Caterina Caselli.
"C’era una volta il beat italiano" è inoltre impreziosito dai contributi di vari addetti ai lavori, come Fernando Fratarcangeli (direttore della rivista di collezionismo musicale Raropiù ), Massimiliano Canè (autore della trasmissione Techetechetè su RaiUno), il press-agent Niccolò Carosi , i parolieri Alberto Salerno e Claudio Daiano , i musicisti Natale Massara , Mauro Goldsand e Rodolfo Grieco , discografici Federico Monti Arduni , Italo Gnocchi e Andrea Natale , l’operatore culturale Franco Mariotti , la conduttrice tv Morena Rosini (già nel gruppo Milk and Coffee), il regista Luca Verdone e gli esperti di beat Francesco Lomuscio , Federico Gnocchi e Carlo Lecchi (Presidente della AVI , Associazione Vinile Italiana). Infine l’estroso Ivan Cattaneo che il beat lo ha rilanciato negli anni Ottanta con i suoi album di cover (in particolare Italian Graffiati ).
E non finisce qui, perché questa opera rappresenta soltanto il primo capitolo di una trilogia di docufilm a carattere musicale che, prodotta da Sergio De Angelis per la Parker Film, si completerà attraverso due lavori rispettivamente dedicati al rock progressivo e alla dance italiana.
Link trailer cinematografico
https://www.youtube.com/watch?v=jIEtMakT9yw
Foto Ufficio stampa
Campanella con Pietruccio Montalbetti- Campanella con Mita Medici- Don Backy