Presentato a Roma il cartellone 2024/2025 e la nuova immagine istituzionale dei Teatri di Siena dal Direttore Artistico Vincenzo Bocciarelli e dal Sindaco Nicoletta Fabio. Ed è da un veliero illuminato riparte la rotta della nuova stagione del Teatro dei Rinnovati e del Teatro dei Rozzi. Uno sguardo rivolto alla prosa classica e contemporanea ma anche al musical, al balletto, alla lirica, alla commedia e agli spettacoli per l’infanzia.
È stata presentata ufficialmente la stagione 2024/2025 dei Teatri di Siena, ovvero il Teatro dei Rinnovati, riconosciuto recentemente monumento nazionale, e il Teatro dei Rozzi, entrambi gestiti dal Comune di Siena. Il neo Direttore Artistico, Vincenzo Bocciarelli ha concepito anche la nuova immagine simbolo della stagione: un veliero che emerge dagli abissi oceanici e, colpito da raggi di sole oltre la superficie marina, si proietta oltre il sipario, per ritrovare la sua navigazione nell’approdo e quindi nel contatto con la platea teatrale.
“Con questa metafora della vita – spiega Bocciarelli – e ispirandomi ad un capolavoro shakespeariano assoluto qual è ‘La tempesta’, vorrei comparare le trasformazioni che si attuano nell’animo del teatro alla tempesta emotiva che agita le acque dell’essere umano e guidare lo spettatore in un percorso cognitivo attraversato da repertori multiformi, in un mare in cui lo spettatore abbandona il suo naufragio su un’isola deserta per nuotare verso nuovi orizzonti teatrali, motivato dallo stesso spirito libero di Ariel, personaggio a cui devo molto nella mia carriera di attore”.
Con uno sguardo rivolto alla prosa classica e contemporanea ma anche al musical, al balletto, alla lirica, alla commedia e agli spettacoli per l’infanzia, il programma messo a punto da Bocciarelli rappresenta un itinerario che dalla leggerezza sfocia verso i profondi meandri della psiche umana presentando un’eterogenea e articolata proposta che vuole restituire al suo fruitore un gioco intriso da varie sfumature, fino ad un epilogo a sorpresa, come confermano le parole del sindaco di Siena, Nicoletta Fabio: “Una stagione potente, intensa, affascinante, articolata, completa. Una stagione all’insegna della ricerca e della scoperta dello sconosciuto, del superamento di se stessi per raggiungere sempre nuovi orizzonti inesplorati. Dalla prosa classica al teatro contemporaneo, dalla letteratura alla danza, la stagione dei Teatri di Siena è piena di emozioni e ricca di una pluralità di linguaggi in grado di raggiungere una fascia di pubblico il più ampia e varia possibile: dai più acerbi ai più esperti e appassionati. La stagione 2024/2025 prevede un ampio programma che volge lo sguardo alla città con l’intento di riappropriarsi dei luoghi, della cultura e degli uomini. Un progetto che mira a coinvolgere tutta la cittadinanza con percorsi differenti che andranno a confluire in alcuni eventi comuni come gli incontri con gli artisti. L'energia del nostro direttore artistico è coinvolgente. Sono certa che anche il pubblico saprà apprezzare l'impegno e la professionalità messi a disposizione dei nostri teatri e della nostra città.”
Su il sipario....
La stagione del Teatro dei Rinnovati comincia il 25 ottobre con un’anteprima nazionale assoluta: Aladin - Il Musical di Stefano D'Orazio, una storia ispirata ad uno dei racconti più celebri de “Le mille e una notte”, Aladino e la lampada meravigliosa, che vedrà protagonista Max Laudadio. e scelto come spettacolo di buon auspicio per realizzare il sogno di una rigogliosa nuova stagione teatrale.
Il 29 ottobre, in “Sipario Blu”, Siena celebra, in un evento speciale, uno dei più grandi attori viventi, Glauco Mauri che porta in scena al Teatro dei Rinnovati il De Profundis di Oscar Wilde, nella versione teatrale da lui messa a punta con musiche di Vanja Sturno che ripercorre la vicenda di Wilde nel momento del suo incarceramento per accuse di omosessualità attraverso una lunga lettera dedicata al suo giovane amico Alfred Douglas con il quale ebbe per qualche anno un'intima relazione. Questo evento vuole essere soprattutto un sentito omaggio del Direttore Artistico ad uno dei grandi maestri del Teatro Italiano con cui intraprese i suoi primi passi professionali.
Il mese di novembre si apre con Cristiana Capotondi in un monologo scritto e diretto da Marco Bonini, La vittoria è la balia dei vinti, una vicenda intima segnata da un toccante racconto familiare da una madre a una figlia che colora, attraverso la storia ed il passato esistenziale, ogni gradazione della memoria emotiva umana, colpita dalla guerra ma sanata dalla gratitudine dei legami affettivi.
L’8 novembre Ettore Bassi è il protagonista di Trappola per topi di Agatha Christie, un classico della letteratura teatrale tradotto e adattato da Edoardo Erba con la regia di Giorgio Gallione e un cast numeroso che incarna un ventaglio di personaggi bizzarri e ambigui ma mai stereotipati. Uno spettacolo condito di rigore ed eccentricità stimolato da una messa in scena non polverosa che anche attraverso la brillante interpretazione dei protagonisti, lascia spazio all’invenzione e alla sorpresa, all’imprevedibilità e al contempo all’esattezza, proprio come nella scrittura della grande drammaturga britannica.
A metà novembre è di scena il primo balletto, Giulietta e Romeo, un classico su musiche di Sergej Prokof’ev firmato dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde che vede danzare Azzurra Schena nel ruolo di Giulietta e Paolo Barbonaglia nel ruolo di Romeo. Una produzione Balletto di Roma che, nell’interpretazione di Monteverde, denuda la trama shakespeariana esponendone il sentimento più cinico e rabbioso, nell’introspezione dei personaggi, in un itinerario scenico percorso dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista.
Il 24 novembre 2024, in Sipario blu, Siena accoglie gli studenti della Sapienza Università di Roma che interpreteranno Filottete, con la regia di Adriano Evangelisti. La tragedia di Seneca, che si muove nelle trame della solitudine e dell’abbandono, della derisione e dell’emarginazione, offre una riflessione sul significato profondo della desolazione che sperimenta una persona ammalata. In questa versione si getta un ponte tra il passato e il presente, dall’Antica Grecia all’esperienza recentemente superata della pandemia.
A partire dal 29 novembre Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli saranno gli interpreti di Anatra all’arancia di William Douglas, Home E Mark e Gilbert Sauvajon diretta da Claudio “Greg” Gregori in una regia che modella con cromatismi e movimenti talvolta sinuosi la trasformazione dei personaggi, sempre nel rispetto di un racconto sofisticato in cui le meschinità dell’animo umano ci servano a sorridere, ma anche a suggerirci il modo di sbarazzarsene .
Il 6 dicembre Giorgio Pasotti darà vita ai Racconti disumani di Franz Kafka per la regia di Alessandro Gassmann, con musiche di Pivio e Aldo De Scalzi. I racconti scelti da Gassman, anche autore delle scene, sono “Una relazione accademica” e “La tana”, narrazioni di quello che lui stesso definisce umanità “disumanizzate”. Se nella relazione presenta una scimmia divenuta uomo, che descrive questa sua “metamorfosi”, nella tana parla di un uomo che, terrorizzato da ciò che non conosce, vive come un animale sotterraneo, in attesa di un nemico del quale è terrorizzato appunto, ma del quale sa molto poco. Un omaggio ad un gigante del teatro e della letteratura russa attraverso i racconti di paure similari a quelle presenti nella realtà che viviamo.
Il Teatro dei Rinnovati respira le atmosfere scaligere nella sua Gold Line: il “Gran Gala della Lirica”, sarà presente con due appuntamenti improntati all’anniversario della scomparsa di Giacomo Puccini, rispettivamente l’11 dicembre con Suor Angelica, interpretata da Andrea Rost nell’esecuzione della Unconventional Orchestra diretta da Concetta Anastasi e la regia di Sergio Basile, e il 18 dicembre con Tosca, nell’interpretazione di Valentina Boi, con l’orchestra (in definizione) diretta da Marco Severi e la regia di Lorenzo Lenzi.
Lodo Guenzi e Sara Putignani saranno invece i protagonisti di Molto rumore per nulla, dal 13 dicembre, per la regia di Veronica Cruciani e Margherita Laera. I due attori sapranno sottolineare incisivamente la differenza fra le relazioni tra sessi opposti che al centro della commedia di Shakespeare che, per alcuni temi come il linguaggio violento e la trama ingannevole, sembra in certi momenti oscillare verso il tragico.
Il 20 dicembre i Familie Floz debutteranno con Hokuspokus, con la regia di Hajo Shulera: una storia che racconta il viaggio di vita di due personaggi archetipici che si ritrovano e formano una famiglia, con le turbolenze, i colpi del destino e i bei momenti che questo percorso offre. Un’occasione per immergersi nel mondo divertente e squinternato di questi artisti che hanno fatto delle maschere sproporzionate indossate in scena il tratto distintivo di spettacoli ironici e allo stesso tempo pervasi di umanità e poesia.
Il nuovo anno si apre con Nancy Brilli che calcherà il palco dei Rinnovati dal 10 gennaio con lo spettacolo scritto da Gianni Clementi L’Ebreo, per la regia di Pierluigi Iorio, una pièce di intensa valenza storica che ripercorre gli anni delle leggi sulla discriminazione razziale emanate dal regime fascista, in cui molti ebrei, presagendo un destino incerto, avevano pensato di “salvare” i loro beni materiali da presumibili espropri, intestando le loro proprietà a prestanome fidati, di razza ariana.
Altra interprete femminile di eccezione sul palco sarà Lunetta Savino in un testo di Florian Zeller, La Madre, diretto da Marcello Cotugno, che indaga con estrema acutezza il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre, discernendo i meandri del dolore nell’abbandono dei figli, tra sensi di colpa e mesta accettazione della vita che può rinascere proprio attraverso un distacco.
Il trio composto da Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Valerio Santoro sarà protagonista il 24 gennaio de Il malloppo di Joe Orton con la regia di Francesco Saponaro. Il testo, scritto negli anni ’60 dal grande drammaturgo britannico, è ancora considerato una delle migliori commedie nel panorama teatrale inglese, recitato in precedenza da alcune stelle hollywoodiane del calibro di Alec Baldwin e Kevin Bacon. Ora il trio, tra furti, omicidi, intrighi amorosi e indagini, interpreterà con la verve che lo caratterizza questa narrazione rocambolesca fatta di situazioni spassose e assurde tipiche del British Humour.
Coppia di eccezione sul palco il 31 gennaio è quella formata da Paola Quattrini e Giuseppe Pambieri che riprendono un testo cult dei noi, La signora Omicidi nell’adattamento dal racconto di William Rose e con la regia di Guglielmo Ferro. Una commedia ricca di humour e di divertenti intrighi, situazioni ambigue ed equivoci esilaranti, ambientata in una Londra anni ‘50, che fa da sfondo all’improbabile incontro tra un’arzilla e svampita affittacamere e un presunto musicista, in realtà capobanda di un pericoloso gruppo di malviventi.
Un altro duo imperdibile in scena, dal 14 febbraio, vede Flavio Insinna e Giulia Fiume barcamenarsi con un rinomato testo scritto da Nino Marino e Nino Manfredi e diretto dal figlio del grande attore romano. In Gente di facili costumi Luca Manfredi riporta brillantemente in luce la convivenza forzata dei due personaggi, iniziata con un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni, ma anche di un curioso sodalizio, dove ciascuno condivide con l’altro ciò che ha.
Cult movie, ora sulle scene teatrali, è invece il riadattamento per il palcoscenico di Perfetti sconosciuti, operato dal suo stesso regista, Paolo Genovese, che in tale contesto dirige un cast di attori composto da Paolo Calabresi, Anna Ferzetti, Valeria Solarino, Marco Bonini, Alice Bertini, Dino Abbrescia, Massimo De Lorenzo. Una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di non conoscersi a fondo dal momento che ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta.
Grande attesa per il debutto, ai Rinnovati il 21 febbraio. I due papi di Anthony McCarten, per la regia di Giancarlo Nicoletti sarà il testo, nella traduzione di Edoardo Erba, interpretato da Mariano Rigillo, Giorgio Colangeli e Anna Teresa Rossini, un incontro/scontro, inedito e spiazzante, tra Benedetto XVI e l’allora cardinale Jorge Bergoglio, nel periodo in cui Joseph Ratzinger stava maturando la sorprendente decisione di rinunciare alla carica di Vescovo di Roma, con l’intenzione di indicare proprio il più “ecumenico” Bergoglio come suo successore, con il nome di Francesco. Una scrittura che descrive mirabilmente le “vite parallele” di due uomini straordinari, che finiscono per condividere lo stesso destino.
Spazio alla verve istrionica di Arturo Cirillo che, dal 7 marzo, darà vita al Don Giovanni di Molière approfondendone i tratti immorali legati alla costante infedeltà con le donne, da lui considerate libertinamente delle vittime da salvare, perché ingiustamente defraudate della possibilità di essere sedotte. Una commedia sempreverde cin cui il gioco della seduzione prevale in un’ottima deformata ma pur sempre convincente.
Dalla Francia a Napoli con il testo di Peppino De Filippo Non è vero ma ci credo, interpretato da un altro partenopeo di eccezione, Enzo De Caro, in scena con la compagnia di Luigi De Filippo dal 14 marzo, per la regia di Leo Muscato. Una pièce che, nel rispetto dei canoni della tradizione del teatro napoletano, vuole trasmettere un sapore più contemporaneo. Una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni 30. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Muscato continua a seguire questa intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona.
Il 21 marzo debutta Mariangela D’abbraccio, interprete di un capolavoro assoluto della drammaturgia americana firmata Tennesse Williams, Lo zoo di vetro, con regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. Un'opera attraversata da una nostalgia che risulta essere devastante con protagonista anime fragili che potrebbero facilmente ritrovarsi nella nostra società; una tragedia in cui si rincorrono sogni, paure, sentimenti, rimorsi, oppressione, illusioni e che sa trasmettere il vero significato di inseguire la propria vocazione.
Un angolo riservato alla comicità è quello che vede protagonista Maurizio Lastrico, che nel monologo Lasciate ogni menata voi che entrate, in scena dal 28 marzo, sfrutta i suoi celebri endecasillabi “danteschi” per mescolare in toni alti e bassi racconti di incidenti quotidiani, sfortune in agguato, caos accidentali: storie condensate con una graffiante ironia, in cui la sintesi e l’omissione generano un gioco comico di grande impatto e in cui le interazioni del pubblico sono parte dell’azione.
Il 4, 5 e 6 aprile 2025 con il Don Quixote di Miguel De Cervantes, su musiche di Aloisius Ludwig Minkus, nel riallestimento coreografico di Marco Batti che vede primi ballerini Chiara Gagliardo, Giuseppe Giacalone, Matilde Campesi e Filippo Del Sal. Uno spettacolo ricco di luci, colori e atmosfere romantiche che si compenetra perfettamente ai movimenti e alle musica in forme originali e suggestive, cariche di bellezza ed energia.
Dulcis in fundo, l’attesissimo spettacolo a sorpresa, l’11,12 e 13 aprile 2025, il cui titolo sarà svelato dal Direttore Artistico con l’inizio del nuovo anno.
La Stagione, così detta “del Sipario blu”, è improntata invece da un ventaglio di titoli ancor più originali ed inediti che vede il 5 novembre 2024, al Teatro dei Rozzi l’apertura del cartellone con una novità assoluta italiana: lo spettacolo scritto da Pier Francesco Pingitore I 2 cialtroni, con Maurizio Martufello e Marco Simeoli, un esilarante testo che descrive uno stile di vita spasmodico in cui ogni spettatore potrà riconoscersi attraverso le caratteristiche dei vari personaggi. Pingitore regala al pubblico una messinscena che oltre all’ironia dai toni irriverenti a cui ha abituato le grandi platee, mette a nudo le vite di due divi non più giovani restituendo agli spettatori uno spaccato di vita moderna, dove la cialtroneria la fa da padrona e ciò che conta non è essere ma apparire a ogni costo.
Inimitabili, omaggio al vate Gabriele D’Annunzio, vede Edoardo Sylos Labini in scena il 12 novembre nel racconto ricco e suggestivo che rievoca la grande figura del poeta del ‘900. Uno spettacolo unico, su drammaturgia di Angelo Crespi, che farà viaggiare gli spettatori dentro la vita di questo poeta, uomo coraggioso e controcorrente che ha contributo a costruire l’immaginario culturale del nostro Paese.
Dal 10 dicembre Debora Caprioglio vestirà i panni di Artemisia Gentileschi in un emozionante e intenso assolo dal titolo Non fui gentile, fui Gentileschi. La vita di Artemisia Gentileschi narrata da sé medesima per la regia di Roberto D’Alessandro. Una pièce che racconta i trionfi, le sconfitte e la lotta dell’artista contro un sistema che la vorrebbe a casa ai fornelli, ad accudire la figlia, e che narra la sua ribellione al sistema attraverso la pittura, andando oltre ogni abisso di violenza subita per salire nel paradiso dell’Arte. Una risposta che risplende della vittoria femminile in un mondo governato da uomini.
Daniele Pecci ha scelto invece John Gay per il successivo spettacolo, in programma dal 7 gennaio: si tratta di Divagazioni e delizie, un testo composto da scritti di Oscar Wilde che ritraggono l’autore nella sua vita “a tirare avanti” durante e dopo la carcerazione. Una sorta di conferenza autobiografica, a tratti interrotta da piccoli colpi di scena assemblata in uno spettacolo poetico, ironico, pieno di bellezza e malinconia, una prova d'attore indimenticabile.
I Mezzalira portano in scena dal 28 gennaio i loro Panni sporchi fritti in casa, un titolo che nasce da un gioco linguistico che crea una fusione tra il celebre detto popolare “i panni sporchi si lavano in casa” e il concetto della “frittura” come simbolico spartiacque del binomio più antico della storia: quello tra servo e padrone, tra chi produce l’olio e chi lo possiede, tra chi può friggere tutti i giorni e chi non può friggere mai. Un racconto tragicomico che, ai toni brillanti della commedia all’italiana, mescola le tinte fosche del giallo e del thriller e che invita lo spettatore a guardare attraverso il buco della serratura di una casa “qualsiasi” per rintracciare il proprio personalissimo passato, e ricostruire così la propria storia, la storia della propria famiglia… non sempre perfetta.
Attilio Fontana e Clizia Fornasier sono i protagonisti, l’11 febbraio, di L’unica donna per me! di Norm Foster, per la regia di Luigi Russo. Coppia anche nella vita e interpreti ideali di questa deliziosa commedia, i protagonisti giocano sul conflitto tra i sessi un tema ricorrente del teatro sin dai suoi inizi, sia nella forma dramradizionale delle identità sessuali, si presume che uomini e donne esprimano la loro comune umanità in modi radicalmente diversi. Un conflitto che si genera inequivocabilmente, a volte tragico a volte spiritoso.
Il 18 marzo Gaia De Laurentiis e Stefano Artissunch daranno vita ad un must teatrale scritto dalla coppia Dario Fo – Franca Rame, Una giornata qualunque: una commedia divertente e vivace che traccia un caustico ritratto delle nevrosi femminili condensando il meglio della comicità dei due autori. Psicoanalisi, depressione, esaurimenti danno adito a conversazioni che diventano vere e proprie gag intrise di comicità surreale.
Karl Schiller secondo Marco Filiberti: il 24 e 25 marzo l’autore e regista chiude la stagione dei Rozzi con Intorno a Don Carlos: prove d’autenticità, un “Kammerspiel ad alta tensione”, in cui il dramma storico-politico declina in uno psicodramma contemporaneo incentrato sulle insidie che i sistemi operano sulle coscienze. Usando la Storia trasversalmente – nel ’500 spagnolo, nel ’700 tedesco, nel nostro tempo – la scrittura di Filiberti porta in primo piano un nodo intricato della coscienza contemporanea: l’annientamento dell’essere umano e il trionfo della dittatura della mediocrità.
Cartellone aperto a tutti con prezzi speciali e possibilità di accedere agli spettacoli di entrambi i teatri anche attraverso speciali e diversificate formule di abbonamento: “Sipario rosso” (Teatro dei Rinnovati, abbonamento di 20 titoli per 66 spettacoli), “Sipario Blu” (Teatro dei Rozzi, carnet di 8 titoli per 12 spettacoli oltre a 2 eventi speciali al Teatro dei Rinnovati); “Gold line” (“Gran gala della lirica” + spettacolo a sorpresa finale del Teatro dei Rinnovati).
Il video promozionale della stagione 2024/2025 dei teatri è stato realizzato da MOVIEMENT HD Si ringraziano per la disponibilità Riccardo Domenichini, Maurizio Bianchini, Barbara Castelli e Marco Tuvieri.