Fino al 24 marzo, al Teatro Marconi di Roma , in scena MEDEA, di Euripide e Seneca, in un imperdibile adattamento di Caterina Costantini. Amore cieco, passione profonda e vendetta totale. Con Caterina Costantini, Lorenza Guerrieri, Marco Blanchi, Vincenzo Pellicanò, Patrizia Tapparelil, Laura Mazzon, Davide Varone Kagel.
Amore cieco, passione profonda e vendetta totale. Questo l'iter spirituale e mentale di Medea. "Medea la barbara, Medea la maga, Medea la sapiente, Medea la madre", protagonista della piece teatrale " MEDEA ", in scena al Teatro Marconi fino a domenica 24 marzo, un adattamento firmato da Caterina Costantini, grande Medea , ispirata alla Medea di Euripide , la più famosa e sentita tra le tragedie greche, e alla Medea di Seneca.
Caterina Costantini dà vita a una Medea intensa, sofferente, condannata all'esilio e tradita dal suo grande amore Giasone, convolato a nozze reali con un'altra donna. Giasone, l'uomo per il quale già Medea ha ucciso per aiutarlo nella conquista del Vello d'oro e per fuggire con lui. Oggi è donna che si ritrova senza patria- è donna e straniera- senza famiglia, cacciata, ferita nel più profondo del cuore. Solo partire con i due figli potrebbe rasserenarla ma le è negato.
Dopo un ultimo colloquio, prima con Creonte, e poi con Giasone, uomo ambizioso di potere, Medea prende le sue grandi e sanguinarie decisioni : uccidere la principessa destinata a Giasone (morirà anche Creonte ) e i propri figli. Nè la nutrice consolatoria ( Lorenza Guerrieri), nè il Coro (Patrizia Tapparelli e Laura Mazzon ), che cercano di accompagnarla nella sofferenza, hanno il potere di calmarla o dissuaderla.... Solo il sangue può lavare il torto subito, solo infliggere dolore può sanare il proprio.
Nell'ultimo e suggestivo colloquio con Giasone , Medea gli rinfaccia tutto il male che lei ha commesso in suo nome. Ma niente può cambiare il doloroso destino che si sta preparando. Colpevole o folle, Medea , come racconta il Coro, è comunque una donna senza diritti , senza voce, senza parità. Ma è colei che "attraverso l’orrore di un atto emotivo ed irrazionale, mette in discussione la pace sociale e l’ordine invocati da Creonte e Giasone. Con lei non sono possibili scelte di comodo, tutto è estremo e definitivo- come recitano le note di regia della Costantini ." E Medea partorisce la nostra società che attraverso la violenza congenita continua ad uccidere le proprie creature per rabbia, per vendetta, per amore".
La rappresentazione fluisce in modo armonico in attesa della catastrofe, recitazione composta e solenne, scenografia essenziale, austera ed elegante, e splendidi costumi di effetto.
e.p.i
(Foto Ballareviaggiando.it di Elio Ippolito)
Medea: “Debbo fuggire, Giasone, fuggire. Non è una novità, per me, cambiare paese, la novità è nella causa. Prima fuggivo per te. Vado, sparisco. Questa donna, che costringi a lasciare la tua casa, da chi la mandi? Al regno di mio padre? Ai campi bagnati dal sangue di mio fratello?... Ogni strada che ho aperto a te, a me l’ho chiusa. Dove mi mandi, allora?......Rendi, tu che sei felice, ciò che devi a questa disperata. Fratello, padre, patria, anche il pudore: finito tutto! Con questa dote mi sono sposata. Rendimeli, i miei beni, ora che debbo fuggire....Sono tuoi, quei delitti, tuoi. Colpevole è chi ne trae vantaggio...."
Caterina Costantini
in MEDEA di Euripide e Seneca
Regia Caterina Costantini
Compagnia Planet Production
Con Caterina Costantini, Lorenza Guerrieri, Marco Blanchi, Vincenzo Pellicanò, Patrizia Tapparelil, Laura Mazzon, Davide Varone Kagel
Musiche: Eugenio Tassitano
Organizzazione: Gabriele Pianese dal 21/03/2024 al 24/03/2024
Orari Giovedì - sabato ore 21,00 Domenica ore 17,30