La BabelNova Orchestra salirà sul palco del Festival di Sanremo con Dargen D’Amico venerdì 9 febbraio, in occasione della serata dei duetti, con un omaggio alla musica del grande Ennio Morricone. BabelNova Orchestra è un progetto nuovo, nella forma e nello spirito, che raccoglie suoni multiculturali e segue la strada di una delle più affascinanti e pionieristiche storie della musica world (e non solo) in Italia degli ultimi 20 anni: l’Orchestra di Piazza Vittorio, ideata e creata nel 2002 da Mario Tronco e Agostino Ferrente in seno all’Associazione Apollo 11.
“Ho scoperto artisticamente i musicisti della BabelNova Orchestra una diecina di anni fa, quando suonavano nell' Orchestra di Piazza Vittorio. Mi piaceva molto questo suono che nasce dal dialogo tra culture e ho continuato a seguire con curiosità l'evoluzione delle loro storie. Provo una forte passione per le fotografie e loro sono una fotografia del mondo e di come la musica sia un continuo viaggio di ritorno alla tradizione di ogni cultura- le parole di DArgen D'Amico, rapper, cantautore e produttore, tra i rappresentanti più eclettici e poetici della scena cantautorale italiana contemporanea.
“Abbiamo scoperto in Dargen, artista che ha sempre rifiutato ogni limite e confine imposto all'arte, una sensibilità e un’attenzione rara verso le tematiche alle fondamenta del nostro percorso. E da subito abbiamo cominciato a fare il tifo per lui. La nostra nuova Orchestra, composta da musicisti che fanno dell’incontro e del confronto alla pari col diverso la propria ragione di vita, non può che essere onorata di muovere i suoi primi passi insieme a lui sul palco del tempio della canzone italiana, il Festival di Sanremo. Siamo un’Orchestra che racconta i molteplici volti di un’Italia ormai compiutamente multietnica, e poterlo fare suonando la musica dell’immenso Maestro Morricone con le intense parole di Dargen, è il regalo più grande che potessimo ricevere- fa eco la Balbenova Orchestra.
Guidata dal contrabbassista Pino Pecorelli, BabelNova Orchestra è una formazione di 12 musicisti provenienti da tutto il mondo che ha scelto di dedicarsi a un distintivo percorso di ricerca di nuovi linguaggi musicali. Un gruppo che si evolve verso la forma più collettivistica dell’ensemble a discapito della dimensione gerarchica dell’orchestra. Con l’inserimento in organico di alcuni musicisti più giovani, di seconda generazione, anche l’espressione musicale si apre con assoluta libertà verso nuove direzioni, includendo sonorità più funk e urban ma mantenendo solida l’ispirazione world: pop mediterraneo, reminiscenze sufi, fiati jazz, chitarre rockeggianti, accenni di cumbia, esplosioni mariachi, ritmi dub costituiscono un esaltante vortice generato dall’incontro fra lo scirocco e il meltemi, l’hurricane e lo zephiros.
Una Babele contemporanea che non teme il caos generato dalla pluralità di linguaggi ma trova nella Musica la lingua madre che celebra la molteplicità di suoni dal Mondo. Dal 2002, anno della fondazione dell'Orchestra di Piazza Vittorio, a oggi il mondo è decisamente cambiato e, se un tempo le migrazioni verso il nostro Paese erano una realtà in divenire, oggi l’Italia è compiutamente una società multietnica. E i musicisti arrivati più di 20 anni fa, ormai completamente inseriti nel tessuto culturale italiano, si reinterpretano e rileggono questo diverso magma culturale in cui la musica è cambiata ma soprattutto è mutata la relazione fra le sonorità dei loro paesi d’origine e l’attuale scena italiana. Rimane ferma l’altissima qualità dei musicisti, forti di una storia ventennale fatta di condivisione di esperienze artistiche che li hanno portati a calcare i palchi di mezzo mondo, ospiti delle più prestigiose istituzioni culturali internazionali e protagonisti dei festival e delle stagioni più innovative e ricercate.
A partire, naturalmente, da Pino Pecorelli, musicista che nel corso della propria carriera ha spaziato dal cinema al teatro, collaborando con artisti come Mario Martone, Avion Travel, Matthew Herbert, per citarne soltanto alcuni. Il cantante, musicista e compositore tunisino Ziad Trabelsi, anch’egli con una importante carriera alle spalle fra collaborazioni artistiche, progetti inediti ed esperienze come direttore artistico, su tutte quella di Almar’à - L’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo prodotta da Fabbrica Europa. Il musicista e cantante ecuadoregno Carlos Paz, partito, giovanissimo, dallo studio della tradizione andina per arrivare a un’intensa attività di diffusione, fra l’Austria e l’Italia, della musica sudamericana; e uno fra i migliori interpreti del canto sufi, il tunisino Houcine Ataa, di formazione accademica, studioso di canto andaluso e figlio di un intellettuale e poeta sufi. Il batterista, percussionista e cantante cubano Ernesto Lopez, cresciuto in una grande famiglia di musicisti, ha cominciato a suonare fin da piccolo con alcune delle orchestre più famose dell’isola per poi collaborare in Italia con artiste e artisti del calibro di Laura Pausini, Biagio Antonacci, Francesca Michielin, Enrico Rava. Da ambiti musicali eterogenei (world, jazz, rock) proviene il chitarrista e autore di colonne sonore per il cinema e il teatro Emanuele Bultrini, membro fondatore de La Batteria, con all’attivo collaborazioni diverse, da Colle der Fomento a Alex Infascelli. Artista di lungo corso è anche il sassofonista, compositore e produttore Peppe D’Argenzio, fra i padri fondatori nel 1980 degli Avion Travel, con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2000, oltre alle composizioni di musiche per il cinema e il teatro al fianco di artisti del calibro di Lina Wertmuller, Enzo Moscato, Iaia Forte e molti altri. Ci sono poi il batterista Davide Savarese che, oltre ad essere componente stabile della band di Motta, è abituato a esplorare i generi più disparati e a frequentare musicisti abbastanza distanti fra loro, da Margherita Vicario al rapper americano Skyzoo, passando per Tullio De Piscopo e Whitemary. Il polistrumentista e arrangiatore Duilio Galioto, nonché tastierista per Daniele Silvestri: un altro artista che lungo la sua carriera ha intrecciato il suo percorso con i più autorevoli rappresentanti del pop e della musica d’autore italiana, fra tutti Max Gazzè, Giovanni Truppi, Manuel Agnelli, Paola Turci, Marina Rei. E ancora: l’argentino Raul Scebba, percussionista sinfonico specializzato anche in ritmi e strumenti afro-cubani, già componente dei Tamburi del Vesuvio e con collaborazioni dal vivo e in studio, fra gli altri, con Fiorella Mannoia, Javier Girotto, Aires Tango. Il trombettista peruviano Roman Villanueva, che ha collaborato con Eva Ayllon e Jerry Rivera ed è stato componente di diverse orchestre Jazz del Sud America, con cui si è esibito in tournée per anni. Infine, il più giovane Simone Ndiaye, polistrumentista romano di origini senegalesi, diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia, capace di frequentare agilmente i territori musicali più disparati, dalla fusion al metal.
www.instagram.com/babelnovaorchestra www.threads.net/@babelnovaorchestra www.facebook.com/babelnovaorchestra
credit Giovanni Canitani