In un palcoscenico che potrebbe essere una zattera nell'altrove, due vecchi uomini di teatro, Gatto e Volpe, s'incontrano per sbaglio. Ricordano, raccontano e viaggiano cercando le tracce di un teatro necessario a sé stessi e agli altri. In scena al Teatro Vittoria di Roma dal 28 febbraio al 5 marzo .
Due uomini di teatro si incontrano per caso dopo tanto tempo, su un palcoscenico che potrebbe essere una zattera nell’altrove. Una figura – il custode del teatro, un regista, il loro erede? – li guida nella scoperta di essere stati in qualche modo legati lungo tutto il corso della vita. In questo ritrovarsi ironico e disincantato, l’enigmatico Servo di scena suggerisce e suona i temi privati e universali che hanno interpretato, chissà se bene o male, nel corso della loro vita.
I racconti dei due diventano un viaggio che li porta a fare i conti con se stessi, con le differenze tra loro, con visioni e vicende dell’eterno passato. L’esercizio della sincerità è la loro ultima recita costellata di incidenti, una musica incostante nella quale affiorano le conseguenze dell’amore travolgente per un teatro popolato da mille personaggi e specialmente, in quest’ultimo passaggio, dal Gatto e la Volpe, l’anziana coppia che vorrebbe giustiziare simbolicamente quel Pinocchio che è diventato un “bravo bambino”, il vero vincitore nella realtà storica.
Questo lavoro è stato dapprima scritto da un anziano attore e un vecchissimo professore durante la pandemia che ha rinchiuso tutti in casa per molti mesi. Le battute di Volpe non sono state scritte da Volpe e quelle di Gatto da Gatto. È tutto molto più confuso, grazie anche a ciò che è accaduto durante le prove. La stesura del primo copione è stato un esercizio di amicizia, di fiducia, di confronto e polemica con il mondo, di accordo e disaccordo, un esercizio che ha permesso ai due di vivere la solitudine della peste nel calore della creazione. E l’avere provato nell’illegalità e in clandestinità è qualcosa di cui i due vecchi vanitosi vanno fieri. Così come l’aver preparato un’opera teatrale che, per molti versi, non ha precedenti, ma che non farà male a nessuno.
Dal 28 febbraio al 5 marzo 2023 BOCCASCENA ovvero le conseguenze dell’amor teatrale di César Brie e Antonio Attisani con Antonio Attisani, César Brie e Caterina Benevoli
regia di César Brie interventi musicali Giulia Bertasi, Paolo Brie e Federico Costanza stendardi e ritratti Marisa Bello - scene e costumi Giancarlo Gentilucci maschere Andrea Cavarra e Chiara Barlassina - luci Daniela Vespa Produzione Agidi Srl
Credit foto Paolo Porto