Salto di qualità per la Sala Umberto a Roma. Il teatro diretto da Alessandro Longobardi è appena diventato anche centro di produzione teatrale. Ad annunciarlo è lo stesso direttore artistico, presentando la stagione teatrale 2022/23 insieme ai protagonisti; autori, registi e attori.
Una stagione - già in preparazione con alcune prove in fase avanzata – che si profila come sempre varia e incentrata sugli autori contemporanei e sulle commedie brillanti, ma con una nuova attenzione per i classici, in qualche caso rivisitati. Si percepisce un nuovo slancio post covid, grazie anche al sostegno del centro di produzione, che darà molto spazio anche alla danza contemporanea.
“Da questa settimana siamo diventati un centro di produzione teatrale ufficialmente riconosciuto dal Mic. Dopo molti anni di sacrifici indicibili, si riduce la precarietà del nostro vivere - le parole di Longobardi -. Non sarà più solo il botteghino a supportare la nostra offerta di spettacoli”. E il neonato centro di produzione punterà molto sui giovani, come precisa il direttore: “i giovanissimi sono il primo obiettivo, anche e soprattutto dopo questi ultimi due anni di reclusione forzata da Covid; assorbiti dal mondo digitale. Dobbiamo riportare la gioia e il valore dello stare insieme, dobbiamo contribuire a superare questa iattura distopica. Queste sono le linee guida e fare rete con i nostri colleghi sarà determinante per velocizzare il ritorno del pubblico in teatro”.
Gli spettacoli in programma presentati dal direttore artistico
Non tutto è ancora stato definito, e forse nuovi titoli si aggiungeranno alla lista della prossima stagione, già molto ricca. Grande entusiasmo da parte dei protagonisti, tutti ansiosi di mettersi nuovamente alla prova, con compagni di lavoro insoliti o già sperimentati, e con la speranza di stimolare un pubblico sempre più vasto e vario.
Questa la sintesi di Alessandro Longobardi:
“La nuova stagione ospita prevalentemente autori contemporanei tra cui gli italiani Edoardo Erba, Joele Anastasi, Stefano Reali, Maurizio De Giovanni, Lorenzo De Iacovo e poi lo spagnolo Rubio, gli anglofoni Eldridge, Marber, Quilter, McCarten e i classici Pinter, Cechov, Buzzati, Curcio e ancora Gaber, Luporini, Thomas Vinterberg Ken Kesey. Vedremo opere di registi come Peter Stein, Alessandro Gassmann, Giorgio Gallione, Marco Lorenzi, Emilio Russo, Lamberto Lambertini, Rosario Lisma, Alessio Pizzech, Marcello Cotugno, Enrico Maria La Manna, Giancarlo Nicoletti, Simone Toni, Andrea Renzi. Tra gli attori come nomi d’obbligo ricordiamo Giampiero Ingrassia, Daniele Russo, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Francesca Inaudi, Giovanni Scifoni, Peppe Barra, gli Oblivion, Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Enzo Iacchetti, Vittoria Belvedere, Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi, Gioele Dix, Cochi Ponzoni, Matteo Taranto, Milva Mirigliano, Giorgio Colangeli, Mariano Rigillo, Nello Mascia, Andrea Renzi, Giammarco Tognazzi, Renato Marchetti, Fausto Sciarappa.
17 titoli che saranno in scena da 1 a 2 a 3 settimane. È possibile che avremo a breve altri due titoli. La stagione aprirà il 27 settembre con IMMACOLATA CONCEZIONE rappresentato da una giovane compagnia Vucciria Teatro che sta raccogliendo grandi consensi. Ci mostra un microcosmo siciliano, dentro la stanza di un bordello, nel 1940 alla vigilia della guerra, una ragazzina vergine che incanta i suoi clienti rimanendo tale.
In ottobre grande attesa per DOCTOR FAUST- e la ricerca dell’eterna giovinezza, sul mito del Faust di Goethe, Stefano Reali rielabora e realizza un nuovo testo scritto per esaltare le qualità del grande mattatore Giampiero Ingrassia, pronto per eseguire due ruoli contrapposti: Faust e Mefistofele. Un testo “rock” ove sono composte alcune canzoni scritte per questo progetto dallo stesso Reali.
Segue lo storico testo di Gaber / Luporini FAR FINTA DI ESSERE SANI. Monologhi e canzoni per riscoprire quel percorso narrativo con cui Gaber e Luporini nel 1973 affrontavano i temi universali del disagio sociale e generazionale, puntando l’attenzione sull’essere schizoide dell’uomo contemporaneo. Sul palcoscenico Andrea Mirò, artista eclettica come pochissimi altri in Italia, polistrumentista, autrice, cantante e direttore d’orchestra e Enrico Ballardini, attore, musicista e cantautore. Le musiche sono arrangiate dalla travolgente band Musica da Ripostiglio.
Nel mese di novembre il capolavoro cinematografico di Forman interpretato da Jack Nicholson QUALCUNO VOLÓ SUL NIDO DEL CUCULO, adattato per il teatro da Maurizio De Giovanni, diretto da Alessandro Gassmann e interpretato da Daniele Russo e altri 11 attori. Una metafora sul rapporto tra individuo e potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sulla manipolazione. Un inno alla libertà. E’ ambientato in un Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa nel 1982.
Facendo un salto temporale, troviamo dal 31 gennaio IL COMPLEANNO di Pinter, diretto da Peter Stein, con Maddalena Crippa ed Alessandro Averone. Pinter nei suoi primi lavori inquadrati nel cosiddetto “Teatro dell’Assurdo”, spinge il pubblico ad entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione. Dalle nostre colpe possono nascere demoni che esplodono in noi stessi, trasformandoci in una bestia che poi ci tormenterà portandoci alla distruzione. C’è un prezzo da pagare per le cattive azioni e il tempo presenta il conto.
Altro salto, dal 28 febbraio debutta FESTEN - Il gioco della verità diretto da Marco Lorenzi, con Danilo Nigrelli e Irene Ivaldi e una compagnia di 7 attori. Un testo che pone una domanda al pubblico: “Quale è il rapporto con la Verità, con il Potere, con l’ordine costituito? Cosa ci impedisce di uscire da una comoda finzione? Ogni uomo è un abisso e guardarci dentro può lasciarci interdetti.
Torniamo a metà novembre con un classico molto amato: A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI, diretto da Andrea Renzi, con Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Luciano Saltarelli, Chiara Baffi, Fabrizio La Marca. La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo detto il Professore che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro.
Il mese di dicembre presenta una nuova produzione con Francesca Inaudi e Giovanni Scifoni in BEGINNING - L’amore che non ti aspetti, diretti da Simone Toni. Un testo semplicemente bellissimo. Scena fissa. Un lento avvicinamento tra due mondi distanti. Un inno all’amore vero.
Per le feste di gennaio un capolavoro del teatro napoletano LA CANTATA DEI PASTORI con il mitico Peppe Barra che indosserà la maschera di Razzullo, pulcinellesco scrivano, mentre i panni di Sarchiapone li indosserà Lalla Esposito un’autrice, cantante di elevatissima qualità. Diretti da Lamberto lambertini, celebrano la più bella fiaba dell’uomo: la nascita del figlio di Dio.
Seguono i travolgenti Oblivion diretti da Giorgio Gallione in OBLIVION RHAPSODY. In stile Oblivion ascolteremo il racconto di 50 anni della storia del Rock tra parodie e sberleffi.
A San Valentino debutta la commedia brillante di Peter Quilter scritta durante il Covid BLOCCATI DALLA NEVE con Enzo Iacchetti e Vittoria Belvedere diretti da Enrico Maria La Manna. Un testo che tratta il tema dell’isolamento e della convivenza in una situazione limite.
Dal 7 marzo LA CORSA DIETRO IL VENTO, un lavoro davvero talentuoso di Gioele Dix che compone un mosaico di personaggi e vicende umane tratte dai racconti dal grande Dino Buzzati.
E vento chiama vento! Alessio Pizzech dirige Cochi Ponzoni e Matteo Taranto in LE FERITE DEL VENTO di Juan Carlos Rubio, con le musiche di Paolo Coletta. Il tema tratta quanto ci sia di segreto nelle vite degli altri e quanto sia indispensabile sospendere il giudizio sugli altri perchè siamo misteri avvolti dalla contraddizione.
Dal 21 marzo, primo giorno di primavera, debutta IL GIARDINO DEI CILIEGI con Milvia Marigliano Dalilas Reas, Eleonora Giovanardi, Tano Mongelli, Rosario Lisma, Giovanni Franzoni, diretto da Rosario Lisma, che analizza i cambiamenti sociali e politici della Russia di metà 800. Una riflessione sull’incapacità di vivere degli esseri umani.
Dal 11 aprile un nuovo progetto di Giancarlo Nicoletti che dirige I DUE PAPI di McCarten. Il testo, vivace e incalzante, rivela la storia di un’amicizia particolare. Parla di potere, difficoltà del vivere, etica, uomo e Dio; il tutto lasciato nelle mani due grandi come Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, con con la partecipazione di Anna Teresa Rossini e con Ira Fronten e Alessandro Giova
THE RED LION diretto da Marcello Cotugno, con Nello Mascia, Andrea Renzi e Lorenzo Scalzo, analizza il mondo del calcio dilettantistico. Perdita dei valori, lealtà e appartenenza. Il tutto avviene in uno spogliatoio dove si svolge l’intero spettacolo.
Chiude la stagione Il progetto L’ONESTO FANTASMA che celebra la figura di Bruno Armando, un bravissimo attore scomparso prematuramente. Edoardo Erba e la compagnia storica di Bruno, Gianmarco Tognazzi, Renato Marchetti e Fausto Sciarappa, con uno stratagemma fanno tornare Bruno in scena.
Durante la stagione avremo uno spazio per la Danza Contemporanea e il genere Stand Up. La Danza ha una presenza importante nel “Centro” che ospita e collabora con alcune realtà molto qualificate tra le quali quelle dirette da Alessia Gatta e Laura Tili. Lo Stand up è uno strumento che avvicina al teatro i giovani e nella passata stagione abbiamo avuto diversi riscontri positivi in tal senso.
Ancora si conferma ampio spazio al Progetto Scuole, ideato e diretto da Livia Clementi, già rappresentante del Premio Scenario, oramai da 16 anni. A tal proposito mi auguro che l’attuale Giunta Capitolina possa rimediare alla madornale svista della precedente Giunta che impedì l’uso dei Bus per il trasporto degli studenti dentro le mura. Mi congratulo con l’Associazione U.T.R. - Unione teatri di Roma - condotta da Felice della Corte che da Marzo 2020 si è prodigata con grande efficienza per supportare tutto il teatro romano con varie iniziative tra le quali il Vivi Cinema e Teatro che ha permesso di riavvicinare il pubblico dei giovani e dei meno abbienti. Altra menzione all’infaticabile Rossella Marchi che insieme a Lorenzo Gioielli già direttore artistico della Stap Brancaccio, da dieci anni conducono con grande professionalità la scuola di formazione per attore, regista, autore presso lo Spazio Diamante, lo Spazio Impero, il Teatro Brancaccio. A tal proposito il “Centro” porterà in scena al Festival del Sacro ad Ascoli e in stagione allo Spazio Diamante in ottobre il progetto MATRIOSKA diretto da Giampiero Rappa, fatto dalla Compagnia formatasi all’interno della Stap. Questo dà il via ad un nuovo trend che valorizza gli esordienti. Nella nuova stagione introdurremo delle Card per gli Under 18 e Under 26 che daranno la possibilità di visitare tutti i teatri del Centro ad un prezzo contenuto se si dedicheranno a scrivere dello spettacolo visto. Potranno altresì seguire, anche online, brevi corsi per la comprensione degli spettacoli indicati”.
Livia Rocco
(credit foto Giuseppe Distefano, Gianfranco Ferraro)