Al Teatro Vascello di Roma in prima nazionale fino al 3 aprile va in scena ELETTRA, tanta famiglia e così poco simili, di Hugo Von Hofmannsthal con Manuela Kustermann, Flaminia Cuzzoli, Carlotta Gamba, Alessandro Pezzali, adattamento e regia Andrea Baracco. Il dramma mostra tre personaggi femminili spezzati, che vivono nel desiderio di essere altro da ciò che sono: chi madre ed è figlia (Crisotemi), chi figlia ed è orfana (Elettra), chi vittima ed è carnefice (Clitennestra).
E non è affatto semplice riuscire a trovare le parole per narrare la zona di confine, l’ibrido, la soglia, il doppio, la complessità; spesso si entra nella balbuzie, nell’inciampo linguistico, nell’incapacità di far proseguire la frase: “Le parole astratte, a cui la lingua, secondo natura, deve pur ricorrere per esprimere un qualsiasi giudizio, mi si sfacevano nella bocca come funghi ammuffiti”. “Servirsi dell’antichità come uno specchio magico in cui speriamo di ricevere il nostro proprio volto”.
Parte da questo impulso intellettuale Hofmannsthal, accingendosi alla riscrittura del classico sofocleo. Spoglia l’immagine dei miti da ogni possibile dimensione storica, culturale e antropologica, restituendo corpi secchi, minimali, fuori da qualsiasi retorica e pathos. Rovescia sopra le pagine del mito una bottiglia di whisky e lascia vivere i personaggi in un’ebrezza feroce, senza tregua, in una sorta di spazio onirico in cui si è più ombra che figura. Elettra, così ci appare, come una grande messa in scena della psiche, con i protagonisti alla ricerca delle parole con cui raccontarsi; quelle parole, quella lingua, che non hanno accesso agli abissi della vita. Lo spazio è un delirio di ombre/fantasmi che, ben in vista, si nascondono, rendendo il luogo lugubre e pieno di insidie. Le tre donne, immerse nella più assoluta solitudine, non sono, in verità, mai sole.
Uomini, per lo più mezzi uomini, spiano da ogni angolo, e giudicano le azioni delle loro madri, figlie, sorelle, amanti. I legami sono spezzati, per sempre. “Tanta famiglia, e così poco simili” risponde Amleto allo zio Claudio che lo sollecita sul tema. Mi piace pensare che Hofmannsthal, grande amante di Shakespeare e ossessionato dal Principe, sia partito proprio da qui, da questa battuta, per la sua Elettra. C’è molta, troppa famiglia, dentro le teste delle tre donne. C’è molta, troppa memoria del maschio/padre. Bisogna liberarsene, eliminarlo, se necessario ucciderlo e subito dopo abbandonarsi al silenzio- le parole di Andrea Baracco.
Prezzi intero € 25, ridotto over 70 €18, ridotto under 26 €15, info 065898031 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde
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PRIMA NAZIONALE dal 25 marzo al 3 aprile 2022 dal martedì al venerdì ore 21 - sabato ore 19 - domenica ore 17
ELETTRA, tanta famiglia e così poco simili di Hugo Von Hofmannsthal con Manuela Kustermann, Flaminia Cuzzoli, Carlotta Gamba, Alessandro Pezzali adattamento e regia Andrea Baracco scene Luca Brinchi e Daniele Spanò costumi Marta Crisolini Malatesta disegno luci Javier Delle Monache musiche originali Giacomo Vezzani datore luci Giuseppe Incurvati macchinista Danilo Rosati aiuto regia Sofia Balossino con il patrocinio di Forum Austriaco di Cultura produzione La Fabbrica dell'Attore - teatro Vascello ph Manuela Giusto