Montalbetti, dalla musica all’impegno umano e sociale con “ Enigmatica Bicicletta”

Uscito l’ultimo libro del leader dei Dik Dik, Pietruccio Montalbetti “ Enigmatica Bicicletta “, guerra e dopoguerra, storia di un’ Italia lacerata. E un invito a “ non dimenticare”.

Musicista, chitarrista dei Dik DiK, viaggiatore con spirito di antropologo, scrittore di libri di viaggi dove condivide le proprie esperienze, oggi autore di un libro storico dal sapore noir, ambientato nel dopoguerra, che affonda le unghie in un ‘Italia  sofferente e lacerata , raccontando storie che invitano i lettori “ a non dimenticare”. Parliamo di Pietruccio Montalbetti, e del suo ultimo libro ,uscito il 7 gennaio scorso “ Enigmatica Bicicletta”, Iris4Edizioni, con la prefazione di Chiara Colombo, che offre una precisa ricostruzione storica della guerra, dello sterminio degli ebrei, delle violenze del fascismo, fino al dopoguerra ,quando molti conti sono rimasti aperti. “Nel 1946 Togliatti – si legge- concesse l’amnistia seguita da altri provvedimenti d’indulto. Così molti conti non vennero chiusi e giustizia mai venne sancita. Decisioni che hanno influito sulla formazione della società italiana del dopoguerra con tuttora ripercussioni sulla collettività. E il ricordo di quanto accaduto, della disumanità di cui l’uomo è stato capace, sono necessari per la sopravvivenza. E cercare la verità, tentare di comprenderla, accettarla infine senza attenuanti è necessario per crescere, andare avanti.... Un grande plauso va perciò al bravo autore che scrive di partigiani, deportazioni, crimini di nazisti e fascisti su civili, donne e imberbi. Parla del dopoguerra, dello sforzo di riprendere una vita normale, del calore famigliare a Natale, della difficoltà di lasciare tutto alle spalle. E della giustizia lenta a procedere, talvolta comunque raggiungibile”.

Questo libro- ci racconta Pietruccio Montalbetti- nasce da alcuni ricordi di infanzia – nel 1945 ero piccolo ma ho il ricordo di famiglie di ebrei che venivano nascoste- da letture e verifiche sul periodo dalle Leggi razziali alla guerra, e gli anni a seguire. La spinta me l’ha data il clima di destra che stiamo vivendo che proprio non mi piace, personaggi politici che seminano odio dividendo gli stessi italiani . Non condivido sentimenti e atteggiamenti che si respirano nei riguardi dei migranti, persone che arrivano dal mare fuggendo. Dopo che l’Occidente li ha sfrutttati per anni ha il dovere di salvarli”. L'obiettivo dell’autore è ,dunque, quello di mettere in rilievo in questa opera terribili eventi storici che hanno segnato gli anni della guerra, e che hanno mostrato la perdita della coscienza umana marchiandola a fuoco, con l’auspicio che episodi così oscuri non si ripetano. “ E’ vero che chi ha una divisa si sente autorizzato a fare di tutto, ma quello che hanno fatto i nazisti, pianificando a tavolino lo sterminio di 6 milioni di ebrei, è inconcepibile”.

Nel libro, tutto prende il via da una bicicletta “enigmatica” e misteriosa ( la bicicletta è anche simbolo della lotta partigiana)... Attraversando abitualmente un parco nel quartiere vicino casa, Luca Righi, il protagonista, viene attratto da una bicicletta accantonata a una staccionata. Sempre lì parcheggiata, a volte girata verso destra altre a sinistra. Un fatto insolito e un po’ sospetto ..... Fantasia o realtà? Ci sarà un significato recondito? E’ lo stesso Luca che ci conduce attraverso i suoi ricordi e la sua storia, un uomo passato “dall’esaltare dapprima il Regime Fascista, subìre la guerra, fare infine parte della Resistenza e prendere coscienza”. Si scopre, dunque, che il giovanissimo Luca, studente ginnasiale , nonostante le simpatie per il regime fascista, all’arrivo delle Leggi razziali cerca di opporsi per quanto possibile alle discriminazioni, separazioni ed esclusioni. Arruolato, si trova a opporsi alla violenza verso i “ passeggeri” del treno che partiva dal famigerato Binario 21 di Milano verso i campi di sterminio, vivendo in prima persona un fatto tragico che lo condurrà verso la lotta partigiana. Queste le premesse che porteranno Luca a partecipare a un’altra avventura legata a una task force alla ricerca dei criminali di guerra mai processati. Una lettura interessante che ci fa rivivere pagine del passato facendo scattare un allarme sul nostro presente . “ Una storia inventata – rimarca l’autore- ma fondata su realtà storica”.

Dopo il lancio di  “ Bicicletta enigmatica”, Pietruccio Montalbetti è già pronto a riprendere i suoi viaggi . “ Penso di partire presto per Panama per incontrare un gruppo di Indios con i quali condividere esperienze, continuando sull’onda dei miei tour, spesso in solitaria. Del resto da piccolo non volevo fare il muscista bensì l’ esploratore”. Ma la penna , o il computer, aspettano sempre Montalbetti. “ Scrivo sempre, mi piace molto, ho altri progetti in cantiere. Tra questi un secondo libro su Lucio Battisti. Il primo “ Io e Lucio Battisti”, ha raccontato l’artista Battisti, il prossimo “ Storia di due amici” tratterà del suo aspetto umano, che filtra dalla nostra lunga e vera amicizia , e racconterò i veri motivi del suo ritiro da spettacoli e televisione “.

Ester Ippolito

Pietruccio Montalbetti, fondatore e leader storico dei Dik Dik, famoso gruppo musicale italiano degli anni Sessanta, è uno scrittore che all’attivo numrosi libri: I ragazzi della via Stendhal (2010, Aerostella), Sognando la California (2011, Aerostella), Io e Lucio Battisti (2013, Salani Editore), Settanta a Settemila (2014, Ultra), Amazzonia. Io mi fermo qui (2018, Zona Music Books), Enigmatica Bicicletta (2020, Iris 4 Edizioni).


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