LA BASTARDA DI ISTANBUL, LA COSCIENZA E' DONNA

In scena  a Roma, Sala Umberto, " La Bastarda di Istanbul" , dal 31 ottobre all'11 novembre 2018, tratto dal libro di omonimo di Elif Shafak ( 2006),  riadattamento  e regia di    Angelo Savelli, videoscenografie di Giuseppe Ragazzini, e un cast recitativo  di livello  a cominciare da Serra Yilmaz, e la sua voce incantatrice,  Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello. Una famiglia  turca, con i i suoi segreti e ricordi ,  affronta una violenza familiare a lungo taciuta,  e una tragedia umana e collettiva come la strage degli Armeni del 1915 da parte  dei Turchi. Una commedia  trascinante, che mixa sapientemente il tono ironico, beffardo, aggressivo, profondo,   e propositivo verso il futuro

di Ester Ippolito

Un baule  in scena, simbolo di ricordi e segreti di una famiglia turca tradizionalista e orgogliosa  del proprio paese ,la famiglia Kazanci,  dominata da  figure femminili, ognuna ricca di originalità e spessore, che si trova ad affrontare  storie antiche  sia private  che  pubbliche: una violenza sessuale a lungo taciuta  e una tragedia umana e collettiva come la strage degli Armeni del 1915 da parte  dei Turchi.  Questo il cuore  de “ La Bastarda di Istanbul”, opera in scena  a Roma,  alla Sala Umberto, dal 31 ottobre all’11 novembre 2018, tratta dal libro omonimo di Elif Shafak ( 2006), una delle maggiori rappresentanti della letteratura turca, con un riadattamento  definito “ audace”  di Angelo Savelli, videoscenografie di Giuseppe Ragazzini, e un cast recitativo  di livello  a cominciare da Serra Yilmaz, e la sua voce incantatrice,  Valentina Chico, Riccardo Naldini, Monica Bauco, Marcella Ermini, Fiorella Sciarretta, Diletta Oculisti, Elisa Vitiello. L'opera torna in scena dopo il grande successo della scorsa stagione,  avenndo  registrato 12 sold out e 6000 spettatori.

Una commedia  trascinante e complessa, che sa  mixare sapientemente il tono ironico, beffardo, disincantato, aggressivo, macchiettistico, profondo e propositivo verso il futuro. Scenografie  moderne  che ricreano l'ambiente, di grande effetto la presentazione in terza persona di tutti i personaggi. E sullo sfondo una Istanbul caotica, colorata, musicale, grazie  alla colonna sonora intrigante che accompagna lo svolgersi dell’opera scenica, e profumata dei più vari sapori della cucina turca, laddove il momento del pranzo per la famiglia  diventa armonia  o scontro.  Una madre vedova e quattro sorelle- tra queste Banu ( Serra Yilmaz, veggente, che sa e conosce il bene e il male) , e la più giovane Zeliha , Valentina Chico, anticonformista e cinica, che ha una figlia al di fuori del matrimonio  da padre “ ignoto”, più un fratello, Mustafà, che emigra in America per scappare da un destino  che uccide tutti i componenti maschili della famiglia.  Ed è la   giovane   Asya la “ bastarda” che cresce  nella sua casa di Istanbul tra mamme, zie e e nonne senza sapere mai  il nome di suo padre. Intanto in America  Mustafà , che mantiene scarsissimi contatti con la famiglia delle origini, sposa Rose, americana con una figlia,  divorziata da un turco armeno  discendente da una famiglia scampata all’eccidio del 1915, che per ripicca  vuole proprio sposare un turco.  Armanoush, la figlia di Rose,  cresce divisa tra la cultura americana e  le tradizioni armene e il ricordo dell’eccidio. Per  scoprire e capire la sua identità  decide di andare di nascosto ad Istanbul, presso la famiglia del patrigno. Ed ecco che nasce l’amicizia tra le giovani Armanoush e Asya che, nonostante i loro  atteggiamenti diversi verso il passato,  insieme ripercorrono tracce di storia antica  facendo venire alla luce  la  questione armena, un tema ancora scottante per la coscienza della Turchia, e impallidita e trascurata presso i singoli, anche per i componenti della nostra famiglia di Istanbul.

Viene  anche alla luce un stretto legame tra le due ragazze  legato alla questione armena  e si  apre la speranza che  possa finire l’odio tra i due popoli.  Simbolo una spilla preziosa che raffigura il melograno, emblema  del  l’Armenia, in possesso di Banu......Quasi contemporaneamente, insieme alla storia pubblica, si svela anche la vicenda privata legata alla nascita di Asya. Ritmo trascinante, recitazione impeccabile, un invito alla riflessione e  al guardare sempre  indietro alla storia e ai suoi peccati.


“La Bastarda di Istanbul” ha ricevuto il l Premio Persefone 2016 come migliore spettacolo teatrale e migliore attrice protagonista Serra Yilmaz a sua volta vincitrice anche del Premio Franco Cuomo 2016. Lo spettacolo è  prodotto  dall’ente “Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi” di cui è direttore artistico Angelo Savelli.

LA BASTARDA DI ISTANBUL, FINO ALL'11 NOVEMBRE

con

SERRA YILMAZ


VALENTINA CHICO
RICCARDO NALDINI
MONICA BAUCO
MARCELLA ERMINI
FIORELLA SCIARRETTA
DILETTA OCULISTI
ELISA VITIELLO

video-scenografie di Giuseppe Ragazzini

Regia di ANGELO SAVELLI

Produzione di Pupi e Fresedde - Teatro di Rifredi

SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 - 00187 Roma

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