‘Quando vien la sera’...si canta!

Una serata a Roma ha ripercorso in modo insolito le tendenze musicali degli anni Sessanta attraverso le canzoni di tre interpreti molto diversi tra loro: Bruno Filippini, Fiammetta e Aura D’Angelo

di Livia Rocco

 

“Io non ho il coraggio di venirti vicino…”: parole e motivi tipici degli anni 60 che risuonano nella testa, spazzando via in un attimo tutta la musica ‘contemporanea’, con quella leggerezza spensierata e magica che si insinua inspiegabilmente nei meandri della mente e della memoria… Bruno Filippini ha riservato una sorpresa al pubblico di appassionati nel suo ultimo spettacolo, ‘Quando vien la sera’: un concerto a tre con Fiammetta e Aura D’Angelo organizzato nei giorni scorsi a Roma dall’Associazione ‘Al di là del tempo’, presieduta da Gianluca Zucchini, in collaborazione  con Cantare Ballando Group.

La sorpresa era, appunto, la canzone ‘Non ho il coraggio’ (Un disco per l’estate 1964), deliziosa ma molto meno conosciuta della famosa ‘Sabato sera’ che ha portato il cantante al successo dopo la partecipazione al Festival di Sanremo nel 1964. Grazie anche all’entusiasmo degli organizzatori della serata, Filippini ha riscoperto e riproposto questa ‘chicca’ dall’inconfondibile sapore estivo: una di quelle musiche che – come ha ricordato lui stesso – all’epoca venivano composte solo per l’estate (vedi videogallery) .

Testi romantici e semplici, ritornelli orecchiabili, ritmo e tanta voglia di cantare: è questa la ricetta che Bruno Filippini ha proposto anche negli altri successi degli anni 60 eseguiti nello spettacolo, come ‘La felicità’ (Cantagiro 1968) e ‘L’amore ha i tuoi occhi’: brani che rimangono impressi per la loro immediatezza, caratteristica dei quei mitici anni. E dal suo ‘cilindro’, mister ‘sabato sera’ ha tirato fuori perfino la versione italiana del ‘classico’ beatlesiano ‘With a little help from my friends’. Ma noi che lo seguiamo da un po’ sappiamo che Filippini è un professionista dal repertorio più vasto di quanto si possa immaginare, capace di confrontarsi anche con generi diversi. Durante la serata, Bruno ha confermato la sua musicalità interpretando, tra l’altro, il tema portante della colonna sonora del film ‘Romeo e Giulietta’ di Zeffirelli, nel quale – racconta con soddisfazione – ha anche interpretato un ruolo come attore.

Non meno travolgente l’esibizione di Fiammetta, che ha esordito proponendo la sua versione di pezzi ‘cult’ degli anni 60 e 70 come ‘Venus’, ‘Don’t let me be misunderstood’, ‘Satisfaction’ . “Sono fiera di aver fatto da ‘supporter’ ai Rolling Stones durante la loro prima tournée italiana, nel 1966; è stato un privilegio conoscere di persona un gruppo che è nella storia della musica pop - ha sottolineato la cantante. Con un repertorio così movimentato, Fiammetta non si è risparmiata ed è riuscita a coinvolgere il pubblico interpretando brani divenuti ormai simboli di un’epoca, come ‘Sognando la California’, e le sue canzoni di maggior successo: ‘Ricordare o dimenticare’ (Un disco per l'estate 1967), ‘Prega per me’ (Un disco per l’estate 1968), ‘Little man’, versione italiana del successo di Cher della metà degli anni Sessanta.

Con l’energia potente di Aura D’Angelo la serata è entrata nelle atmosfere dei musical come ‘Hello Dolly’ e ‘New York, New York’, ma anche in quelle degli ‘chansonnier’, con la proposta di pezzi intramontabili portati al successo dal mostro sacro Edith Piaf, come ‘Je ne regrette rien’ e ‘La vie en rose’. Canzoni entrate nella storia della musica, che l’interprete ha affrontato con grinta. Ma gli anni Sessanta c’entrano, eccome! Aura D’angelo, infatti, debutta nel 1961 al Festival di Sanremo, con ‘Notturno senza luna’. Seguono, nei due anni successivi, partecipazioni a Canzonissima e ad altre due edizioni del festival, tra cui quella in coppia con Claudio Villa (‘Quando il vento d’'aprile’, 1962).

Impeccabile, in questa serata insolita, l’accompagnamento del maestro Fabrizio Masci; a lui il merito di aver reso possibile riunire in un unico concerto tre interpreti così diversi, che forse si completano a vicenda e che hanno in comune la nostalgia degli anni Sessanta, ma anche la voglia di continuare a cantare, più forte di prima. “Una volta comandavano le case discografiche – rivela Aura D’Angelo dopo il concerto - Oggi, invece, finalmente canto quello che voglio e ne sono contenta!”

Contento anche il pubblico, che esce dalla sala canticchiando, ma non finisce qui: le canzoni ascoltate stasera rimarranno a tutti nelle orecchie …..'al di là del tempo'!


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