Il nuovo lavoro discografico Razza Ommu di U'Papadia, che ricalca le linee del folk rock, si impone per la sua forza , originalità della musica, alternanza di ritmi e per il suo messaggio senza riserve, un appello alla razza umana a ritrovare la propria identità e libertà
Una produzione piena di energia e musicalità sul filo del rock, sensibilità sociale, amore, dolcezza e voglia di reagire alla distruzione dell'essere umano. Sullo sfondo il Salento. Ecco Razza Ommu, secondo lavoro discografico dell’artista salentino U’Papadia (Umberto Papadia), che fa seguito al grande successo del 2010 de La Peronospera , di cui quest’ultima raccolta è una evoluzione concettuale. Razza Ommu è stato presentato a Roma a giugno (Nuovo Teatro San Paolo) a un pubblico curioso ed entusiasta, pronto ad ammirare e a seguire l’animale da palcoscenico che è U’ Papadia, vivace e comunicativo, attore, cantante e cantautore allo stesso tempo, con tante cose da raccontare e da cantare. In compagnia di una band affiatata (“ le persone giuste”), composta da Guitarmando, chitarre acustiche, bouzuki, nocch’n roll e la sua aria da “ Garbatella” , compagno di scena di U ‘Papadia nel lavoro di teatro e musica “ Mercati Generali". E ancora da Lorenzo “Pikkio” De Angelis, chitarra elettrica, acustica, cori; Davide Costantini, basso elettrico; Ruben Ramirez: batteria. E ospite vip della serata , per tirare più su la temperatura, Iginio De Luca, “quello dei blitz”, che in questa occasione ha mostrato il suo talento alle percussioni evocando anche i ritmi di Cuba.
Razza Ommu, dunque, evoluzione di Peronospera: sì perché se ne La Peronospora l’artista individuava e denunciava in musica lo stato di passività del popolo salentino, questa impotenza a cambiare la propria vita (e figuriamoci il mondo), oggi la Peronospera viene avvertita come una malattia epidemica che ha contagiato tutta l’umanità, la razza ommu appunto, che vive prigioniera di convenzioni, di bisogni secondari, di gabbie, e non riesce a cambiare a ritrovare la strada della libertà. Ne è esempio l’uomo pupazzo che fa compagnia a U ‘Papadia sul palco ormai senza volto e identità.
Tutta questa energia di pensiero si scarica in musica, dal rock più forte (terra rossa rock) a ritmi ballabili, fino a melodie più morbide, tutto in lingua salentina tranne due brani. E ogni canzone è una storia. C’è la ballata dolce e la ninna nanna, la canzone intima dedicata all’abbraccio, la preghiera laica , il ricordo dell’amico che non c’è più , la storia di Felice, il richiamo alla figura di don Tonino Bello, di Alessano, paese di origine di U’Papadia, che sosteneva che le messe non servono quando la gente ha fame……. Al concerto hanno anche fatto capolino brani della Peronospera (“perché i cavalli di battaglia non si abbandonano mai”), e Santu Nuddu non può mancare. Infine un omaggio canoro a Modugno, Gaetano e Ferrer.
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Umberto Papadia è fondatore del gruppo ellettrofolk “Ammsaracicappa” (2007) e vanta collaborazioni con nomi illustri italiani e internazionali. Tra i più noti Teresa De Sio, Lucilla Galeazzi, Ambrogio Sparagna, Nando Citarella, U. Aloisi, M. Manieri, H. Zazou. Svolge attività didattica da oltre 15 anni, corsi di tamburello e danza salentina per principianti e praticanti, in varie sedi di Roma, in collaborazione con l’insegnante Francesca Malerba (Il ritmo che cura). U’Papadia è direttore artistico del Folk Lab, Roma, spazio polifunzionale per laboratori di musica, danza, arte, piccoli eventi. Razza Ommu è il secondo lavoro discografico dell’artista che fa seguito a La Peronospora.
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