Amore e armonia con la musica, danza e poesia sufi

“ e danzerò eternamente di gioia” (Rumi)

Atmosfera magica  nello spettacolo “ Musica, danza e poesia sufi” portata in scena all’Auditorium di Roma il 23 marzo scorso ( produzione Helikonia) dal  Pejman Tadayon ensemble : il suono   degli antichi strumenti persiani , canzoni dolci e ritmiche sui testi dei grandi poeti  persiani , la danza  ieratica di Paola Stella, il messaggio sufi

di Ester Ippolito


Un intreccio tra musica, canto e poesia sufi ispirata  ai grandi poeti mistici persiani  come  Jalalludin Rumi, Hafez e Omar Khayyame e allo slancio trascendentale delle confraternite sufi.  Dolci melodie  legate all’amore e alla ricerca dell’armonia, messaggi di pace e fratellanza tra culture e religioni, la delicatezza della danza persiana e la forza  del Sema della danza derviscia e al suo roteare fino al trance…   Questi i molteplici elementi  che hanno riempito preziosamente la scena nello spettacolo “ Musica, danza e poesia sufi” portata in scena all’Auditorium di Roma il 23 marzo scorso ( produzione Helikonia) dal  Pejman Tadayon ensemble composto da  musicista iraniano  Pejman Tadayon, oud setar e canto ; da  Martina Pelosi voce e sansula; da  Carlo Cossu, kamanche violino e canto armonico;   da Simone Pulvano percussioni, e  da Giovanni D’Ancicco sintetizzatore. Più gli intermezzi  emotivi e coinvolgenti della danzatrice  e coreografa Paola  Stella, iniziata alle danze mediorientali e perrsiane dagli anni 2000, che si è espressa con intensità  in alcuni brani di danza persiana contemporanea   fatta di  delicate movenze,  forza ed  espressività degli occhi e del volto, gentilezza ereditata dalle antiche  danze di corte, fino al roteare  derviscio, in abito bianco,  quale stato d’animo trascendente,   il  Semà , simbolo dell’ascesa spirituale  di  un viaggio mistico dell’essere umano fino a Dio.

Il tutto ha creato un’atmosfera magica tra il suono particolare degli antichi strumenti persiani , una melodia che Tadayon ha saputo arrangiare  in modo gradito alla sensibilità occidentale. Canzoni dolci e ritmiche sui testi dei grandi poeti, interpretate  egregiamente  dalla voce della Pelosi, centrate sull’amore e sulla ricerca dell’armonia dell’universo.  Sullo sfondo miniature persiane e   messaggi  dei poeti persiani che esprimono il  loro cammino  spirituale e anche la gioia della vita.

Questo  progetto musicale  di qualità , ben curato e ben costruito,   consente a Pejman  Tadayon, nato a Isfahan e dal 2003 in Italia  dove svolge una ricca attività musicale,  di perseguire la sua mission di pratica, diffusione  della musica persiana, in collaborazione con musicisti italiani,  attraverso il suono di  strumenti antichi e tradizionali ,   e anche la conoscenza della danza  persiana “ uno stile molto raffinato , che si ispira e trasmette tanti simboli narrativi dalla storia persiana. Questo è anche  anche un modo  per parlare del mio paese in modo diverso, dal momento  che in occidente  se ne parla solo per le questioni nucleari” sottolinea l'artista che ha suonato, cantato e condotto lo spettacolo  con  una gradita spontaneità.

www.pejmantadayon.com



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