Fondazione Arena porta in scena il più classico dei balletti, Il Lago dei Cigni, in un allestimento tutto nuovo ispirato a Verona, il Garda e il Veneto. Protagonisti Manni, Andrijashenko, Macario, Konovalova, Caixeta, Pierro, Sorochan e Davolio con il Ballo areniano. Debutto anche per l’estone Vello Pähn, alla guida dell’Orchestra di Fondazione Arena. Dal 15 al 31 dicembre.
Il Teatro Filarmonico si prepara alla stagione numero 50 chiudendo in bellezza il 2024 con il ritorno della danza, dopo otto anni, nel più classico dei titoli. Il Lago dei cigni di Čajkovskij, nella coreografia di Evgenij Polyakov, sarà in scena dal 15 al 31 dicembre con sei rappresentazioni e due riduzioni per scuole e famiglie. Ben otto repliche già sold-out. Protagonisti sulle punte saranno étoiles e primi ballerini della Scala e dei teatri di Vienna e Amsterdam. Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko, Liudmila Konovalova, Victor Caixeta e Alessandro Macario racconteranno la fiaba dell’amore immortale tra bene e male nelle nuove scene di ambientazione veronese e veneta, create da Michele Olcese per Fondazione Arena.
Il titolo, dopo un debutto in sordina nel 1877, grazie al revival di Petipa e Ivanov del 1895, si è stabilito in repertorio tra i classici più belli di tutti i tempi, con pagine sinfoniche memorabili e una tensione narrativa unica. Verona rivivrà gli indimenticabili passi a due della coreografia di Evgenij Polyakov (1943-1996): una lettura che alla magia della fiaba classica unisce realismo e approfondimento psicologico inediti.
A riprenderla a Verona è Enrica Pontesilli, fondatrice dell’associazione intitolata al maestro russo naturalizzato francese, con il Ballo di Fondazione Arena coordinato da Gaetano Bouy Petrosino.
Nella nuova produzione interamente firmata da Fondazione Arena, Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko saranno i protagonisti per le quattro rappresentazioni del 15, 18, 20 e 22 dicembre, alternati a Liudmila Konovalova e Victor Caixeta per le recite straordinarie del 21 e 31 dicembre. Alessandro Macario sarà in scena per tutte le repliche.
La scenografia colloca la vicenda in una serie di ambienti fedeli alla sequenza di scenari di Čajkovskij che riprodurranno luoghi del cuore del pubblico e dei suoi creatori: Michele Olcese ha omaggiato Verona e il suo territorio con riferimenti a Giardino Giusti, le ville della Torre e dei Vescovi, scenari barocchi (pensati per le feste del Teatro Farnese di Parma firmati dai Bibiena, già architetti del Filarmonico), e naturalmente un lago notturno, che combina le falesie dell’alto Garda con la rocca di Malcesine.
Le scene sono state realizzate interamente nei laboratori di Fondazione Arena, con un occhio di riguardo alle enormi tele dipinte sotto il coordinamento di Paolino Libralato, massimo custode di un’arte tradizionale per cui l’Italia è ancora punto di riferimento nel mondo teatrale internazionale.
L’occasione vede insieme per la prima volta al Filarmonico Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, étoile e primo ballerino del Teatro alla Scala, coppia d’arte e nella vita, nei cuori di tanti fan anche per un’indimenticabile proposta di matrimonio sul palcoscenico dell’Arena. Saranno rispettivamente Odette/Odile, ossia i due volti femminili di cigno bianco/cigno nero, e il principe Siegfried, alternati ad altri due primi ballerini d’eccezione: Liudmila Konovalova, prima ballerina del Balletto di Stato di Vienna, già applaudita sia in Arena che al Teatro Romano con Zorba il greco, con Victor Caixeta, primo ballerino del Balletto Nazionale di Amsterdam, al debutto veronese. Accanto a loro, sul palcoscenico per tutte le date, ci sarà Alessandro Macario, artista internazionale che dal Teatro San Carlo ha danzato in tutto il mondo; vestirà i panni dell’antagonista Rothbart, che nella coreografia di Polyakov non è solo perfido stregone ma anche insinuante tutore: un male “vicino”, interno alla corte, che influenza le scelte del Principe più con la sudditanza psicologica che con la magia.
Un debutto speciale anche sul podio. L’Orchestra di Fondazione Arena sarà diretta da Vello Pähn, direttore estone poliedrico, applaudito in tutti i principali palcoscenici della danza classica d’Europa, dall’Opéra di Parigi a Vienna e Monaco, già atteso a Londra, Berlino e Milano.
Main sponsor della Stagione Artistica 2024 del Teatro Filarmonico è BCC Veneta.
LA TRAMA
Il Lago dei cigni proviene da fiabe nordiche e slave, trasformate da Čajkovskij in una avvincente e toccante parabola sull’amore eterno e sul conflitto tra bene e male. Protagonista della storia è il giovane principe Siegfried che, raggiunta la maggiore età, deve scegliere una compagna. Si innamora per la prima volta di Odette, bellissima principessa la notte, costretta da un incantesimo ad assumere le sembianze di cigno bianco al sorgere del sole, fino all’incontro con un amore vero che la potrà liberare. Il perfido mago Rothbart, autore del maleficio, trasforma la figlia Odile in una sosia perfetta di Odette, e la porta al gran ballo vestita di nero per conquistare il cuore del Principe. Siegfried si accorge dell’inganno troppo tardi ma, in uno scontro finale, potrà far vincere il vero amore su ogni incantesimo.
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