Berna conquista il Teatro Olimpico di Roma con le danze spagnole

Virtuoso della jota – danza nazionale spagnola – e delle nacchere, Miguel Angel Berna, nel suo spettacolo al Teatro Olimpico di Roma- Mudéjar…bailando mi tierra!’- ha creato un 'atmosfera intensissima  con un 'esibizione travolgente e raffinate coreografie.

 

di Livia Rocco

 

In scena sette ballerini (donne e uomini),  sei musicisti, una cantante e… lui, Miguel Angel Berna, interprete di una jota ‘personalizzata’ che incanta anche il pubblico più smaliziato e colto. “Il mio percorso è stato lungo,  c’è voluta tanta passione per diventare quello che sono oggi ", racconta l’artista di Saragozza, e si vede che dietro la sua maestria c’è un lavoro faticoso e prezioso, fatto anche di ricerca. “Ho cominciato a ballare la jota a otto anni, affascinato dalla semplicità (che non vuol dire facilità) e dalla  drammaticità di questa danza dalle origini incerte, in  Italia poco conosciuta e oscurata dalla fama del flamenco. Per 35 anni ho  sviluppato  una tecnica che punta anche sulla ‘stilizzazione’ di passi presi dal ballo classico, un po’ come tutto il folklore. Ma  oggi la mia jota è diversa dalle altre”.

A rendere ancora più originale il suo spettacolo – il primo nella capitale – sono le nacchere, che Berna suona con una straordinaria capacità di modularne le sonorità e il ritmo, dando quasi l’impressione che facciano parte del suo corpo. Fortissimo anche il fascino sprigionato dalla musica dal vivo. “Uno dei problemi che ho incontrato lungo il mio percorso – dice Miguel Angel -  è la scarsità di musiche per ballare la jota; quindi abbiamo creato noi un repertorio musicale per questa danza, e nello spettacolo la musica tradizionale si alterna a quella nuova, originale. Anche gli strumenti sono ‘misti’: a quelli della tradizione se ne aggiungono alcuni più moderni come il basso e le percussioni. In scena anche la fisarmonica, la mandola, i flauti, la cornamusa, la chitarra, oltre alle mie nacchere, fondamentali".

Lo spettacolo che ha portato a Roma Berna e la sua compagnia – bravissimi i ballerini e molto belle le coreografie – si intitola ‘Mudéjar…bailando mi tierra!’ E il protagonista ci spiega perché: “In origine i  Mudéjar erano gli arabi rimasti nella Spagna  dopo la ‘Reconquista’ cattolica, che dovevano pagare per avere i diritti di cittadinanza. Poi la parola ha acquistato un significato più ampio, per indicare un’ espressione artistica -  di cui forse fa parte anche la jota - che incorpora elementi diversi”.

L’arte mudéjar indica lo stile elaborato nel medioevo proprio da quei musulmani iberici rimasti nei territori della Spagna conquistati dai sovrani cristiani, durante i 750 anni della ‘Reconquista’. Questa espressione artistica – dall’architettura alla decorazione, alla musica, alla danza – inserisce, quindi, nel nuovo stile cristiano elementi di ispirazione araba. La stessa mescolanza di esperienze culturali si ritrova nello spettacolo di Miguel Angel Berna, che raccoglie in sé danze iberiche di origini diverse.

E’ stata una scelta felice quella di inserire un ‘pezzo’ di Spagna così vibrante e inedito per il pubblico italiano nella seconda edizione del Festival Internazionale della Danza, organizzato dal Teatro Olimpico e dall’Accademia Filarmonica Romana. E l’entusiasmo del pubblico lascia intravedere un seguito…

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info: www.teatroolimpico.it


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