Quindicesima edizione – dal 10 giugno al 12 luglio-, 145 eventi per 33 giorni di programmazione 9 sezioni, 52 debutti assoluti e 11 nazionali. Questo il biglietto da visita di Campania Teatro Festival, edizione 2022, che nasce all'insegna dell'ecosostenibilità (Fifteen is green ). E' la sesta edizione diretta da Ruggero Cappuccio che, come negli anni precedenti, rispetta lo schema della multidisciplinarità con ben 9 sezioni: Prosa nazionale, Prosa Internazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Progetti Speciali.
Realizzata con l’impegno concreto della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival , della quale è amministratore unico Alessandro Barbano , la rassegna si conferma una straordinaria vetrina di 9 sezioni della cultura nazionale e internazionale in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del territorio campano. Una manifestazione , come ha sottolineato Barbano che "diventa un germoglio di ripresa dopo la pandemia, periodo in cui, anche con il sostegno del presidente De Luca, abbiamo difeso il sistema della cultura. E oggi siamo di nuovo in un momento difficile , una guerra atroce e di aggressione , momento in cui il teatro deve mantenere il suo diritto a parlare, il suo legame tra memoria e parola .La sua funzione di proclamare la verita e il suo rapporto con l'immaginazione e la visione".
Come da tradizione, sono tanti gli spettacoli di famose compagnie italiane e straniere che nasceranno al Campania Teatro Festival, autentica anteprima degli eventi futuri del panorama teatrale . Con un’attenzione ribadita e rinnovata al talento di produzioni, registi e attori campani. Saranno più di 1700 i lavoratori dello spettacolo impegnati nell’edizione 2022. Un ulteriore segnale di sostegno a un settore duramente penalizzato dagli anni di pandemia, che attende ancora una legislazione che ne riconosca i diritti e un ruolo fondamentale per la crescita sociale. Se il teatro rinasce con noi, come da ribadito slogan, noi rinasciamo con il teatro e con la sua forza vitale. Sede principale del Festival, come da positiva esperienza dello scorso anno, viene confermato il Museo e Real Bosco di Capodimonte , con l’allestimento di quattro palchi nella cittadella teatrale creata ad hoc grazie al rapporto di grande collaborazione con il direttore Sylvain Bellenger . Si potrà assistere agli spettacoli nel Cortile della Reggia , sulla Terrazza della Palazzina dei Principi , nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano e nelle Praterie del Gigante, ma due importanti appuntamenti saranno ospitati anche all’interno del Museo di Capodimonte. Gli altri eventi sono programmati al Teatro Grande di Pompei, sul Lungomare e nel Piccolo Teatro Porta Catena di Salerno, al Teatro Comunale di Caserta, nelle località Foresta di Tora e Piccilli (CE), a Pietrelcina (BN), nel Teatro Colosseo di Baiano (AV), a Capaccio Centro (SA) e nel palazzo Coppola di Valle Cilento (SA). A Napoli sono previsti spettacoli anche nei teatri Mercadante, Politeama, Trianon, Nuovo e Sala Assoli , al Museo Madre , nell’ Archivio Storico del Banco di Napoli , a Ponticelli e alla Sanità .
A Capodimonte, sulla Terrazza della Palazzina dei Principi , torna poi, dopo il successo della scorsa edizione, “Il sogno reale. I Borbone di Napoli” , Progetto Speciale di Ruggero Cappuccio , a cura di Marco Perillo . Sette attori ( Elena Bucci, Elio De Capitani, Cristina Donadio, Giovanni Esposito, Francesco Montanari, Chiara Muti e Stefania Rocca ) interpreteranno sette racconti brevi scritti da altrettanti narratori ( Enrico Ianniello, Diego De Silva, Benedetta Palmieri, Alberto Rollo, Elisa Ruotolo, Giuseppina Torregrossa, Athos Zontini ), ispirati all’interesse culturale e artistico per un’epoca senza precedenti, i cui fasti e i cui primati, a Napoli come nel resto del Sud Italia, attraggono, incantano e producono riflessioni ancora oggi, al di là delle ideologie politiche e delle rivendicazioni di natura storica. Il progetto, anche quest’anno, prevede la redazione e la pubblicazione di un’agile guida dei siti borbonici della Campania, curata dallo stesso Marco Perillo, che sarà distribuita gratuitamente al pubblico che seguirà gli spettacoli del Festival. Il Campania Teatro Festival, presenza rilevante della rete Italia Festival e dell’ EFA (European Festival Association) si conferma una delle realtà culturali più importanti del nostro Paese, apprezzata non solo in Italia, ma anche all’estero. Saranno 36 gli spettacoli di prosa nazionale, con 26 debutti assoluti , ospitati in questa edizione, con un’ attenzione alle drammaturgie contemporanee che ha sempre contraddistinto la direzione artistica di Ruggero Cappuccio. L’85% dei testi teatrali in scena al Festival sono stati scritti da autori viventi.
Altra caratteristica resta quella della multidisciplinarità, con ben 9 sezioni (Prosa nazionale, Prosa Internazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Progetti Speciali), che, messa alle spalle l’emergenza pandemica, sono tutte programmate tra giugno e luglio. Gli spettacoli internazionali sono previsti non solo nella omonima sezione di prosa (Daniel Auteil il 21 giugno al Mercadante, Christophe Lambert e Lauren Caron il 27 e il 28 giugno al Politeama, Sulayman Al- Bassam il 2 luglio al Politeama, il regista Ramzi Choukair il 5 luglio al Politeama, Charlotte Rampling il 9 luglio al Mercadante), ma anche in quella dedicata alla danza (Alexandre Roccoli l’11 e il 12 giugno al Museo Madre, Martin Zimmermann il 16 e il 17 giugno al Mercadante, Mathilda May e Sly Johnson il 23 giugno al Politeama, Gabriela Carneiro da Cunha il 3 e il 4 luglio alla Sala Assoli, Martina Ricciardi e Laurène Lepeytre il 6 luglio alla Sala Assoli, Ali Chahrour il 10 luglio al Politeama) e uno, che arriva dalla città di Arles, famosa per i dipinti di Van Gogh, nella sezione dei progetti speciali. Il 25 giugno sul Lungomare di Salerno si potrà assistere alla performance acquatica della compagnia francese Ilotopie diretta da Dominique Noël.
Il Maestro Mimmo Paladino, con la sua generosa creatività, curerà ancora una volta l’immagine della rassegna, con un gioco di colori capace di tradurre in arte l’identità e l’anima dell’edizione 2022. Nel segno della continuità è anche il rapporto sinergico tra la Fondazione Campania dei Festival, gli Istituti di Cultura (Institut Francais, Goethe Institut, Istituto Cervantes, British Council) e le Università (Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Università Federico II, Suor Orsola Benincasa, Università Luigi Vanvitelli, Università di Salerno e l’Accademia Belle Arti di Napoli). Così come non cambieranno i media partner dello scorso anno: Rai Cultura , Rai 5 , che trasmetterà alcuni eventi della rassegna, e Rai Radio3 .
Confermata, inoltre, l’oculata politica dei prezzi dei biglietti , bloccati a 8 e 5 euro , con ingresso gratuito per le fasce sociali più deboli . I ticket saranno acquistabili tra pochi giorni on line e il giorno della rappresentazione al botteghino allestito sul luogo dell’evento. Il ricavato degli spettacoli del progetto borbonico “Il sogno reale. I Borbone di Napoli” verrà devoluto in beneficenza all’Ospedale Santobono di Napoli. Durante il Campania Teatro Festival gli spazi all’aperto del Real Bosco di Capodimonte saranno anche animati da attività diurne, con eventi dedicati all’infanzia, visite guidate a piedi e in bici, incontri di educazione allo sviluppo sostenibile. Con l’obiettivo di realizzare nel parco verde della reggia borbonica una cittadella dell’arte e della cultura, un luogo di confronto, crescita e trasmissione di nuove conoscenze. Per costruire un futuro più consapevole, e dunque più libero, e sempre più green.
La Danza
Anticipiamo la programmaziomne relativa alla Danza. Con Long Play, Cairo il coreografo francese Alexandre Roccoli continua il suo percorso di ricerca che mette in dialogo la musica, la danza contemporanea e le più antiche forme rituali, traendo ispirazione, ancora una volta, dalle culture del Mediterraneo. Ideata per il Cortile del Museo Madre, questa creazione è una performance site specific, in cui i danzatori attraverso la respirazione, il movimento circolare e il moto perpetuo del corpo entrano in una sorta di stato ipnotico e magnetico, coinvolgendo lo spettatore in un rito dove la coscienza apre i canali a un’unica percezione collettiva. Con Shady Abdelrahman, Ibrahim Abdou, Doua Fatfat, Nermin Habib, Eman Hussein, Ghareeb L’étranger, Mounir Saeed Shaymaa Shoukry, Dovydas Strimaitis, Daniel Alwell. A Short Term Effect, Francia, in coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. | 11 e 12 giugno in prima assoluta al Museo Madre.
Humour noir quello di Martin Zimmermann, regista, coreografo e scenografo svizzero che nel suo ultimo lavoro Danse Macabre porta in scena la difficile esistenza di tre personaggi fragili, smarriti e disadattati, che si ritrovano in una sperduta discarica di rifiuti. Insieme a loro, impalpabile e onnipresente, la Morte - interpretata dallo stesso Zimmermann - burattinaia impietosa di una storia che ha solo una via di fuga: l’umorismo. Il teatro dell’assurdo di Zimmermann trova anche qui la sua chiave di volta nel registro tragicomico, complesso e feroce al tempo stesso. Creato con e interpretato da Tarek Halaby, Dimitrijourde, Methinee Wongtrakoon, Martin Zimmermann. MZ Atelier, Svizzera. | 16 e 17 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama.
Esperienza immersiva, partitura per musica, poesia, coreografia, arte figurativa: è Echos opera multidisciplinare di Mathilda May, attrice, autrice e regista francese. Al centro della scena solo lui, il celebre rapper Sly Jonshon, che scivola fluido con il suo corpo, la sua voce, il suo avvolgente soul tra le immagini oniriche e artistiche di Mathias Delfau, con cui disegna coreografie, suoni, percorsi poetici, in uno spazio senza luogo e senza tempo. Sogno. Ma forse no. Scène Nationale Grrranit, Francia.| 23 giugno in prima nazionale al Teatro Politeama.
Capodimonte diventa cornice del Ballet des Porcelaines o il Principe della teiera, ballo pantomimico del 1739, rivisitato in chiave moderna dalla storica dell’arte americana Meredith Martin e dal coreografo cinese Phil Chan. Uno spettacolo che rievoca il gusto per gli orientalismi in voga nel VIII secolo, qui riportato a un codice coreografico tra il barocco e il contemporaneo e a un gesto narrativo capovolto rispetto all’originale, in cui il mondo asiatico si contrappone ai dettami occidentali. Con i ballerini Georgina Pazcougin, Daniel Applebaum e Tayler Hanes sarà chiamato in scena l’Ensemble Barocco di Napoli interprete del prezioso repertorio musicale settecentesco. Amici di Capodimonte, Italia. | 25 e 26 giugno in prima nazionale al Museo di Capodimonte.
Una denuncia a colpi di led amplificatori, chiavette usb, è lo spettacolo Altamira 2042 dell’artista brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha. Una sorta di rito sciamanico 3.0, per gettare una luce sul disastro ambientale provocato dalla costruzione della diga di Belo Monte sul fiume Xingu. Con i potenti mezzi dell’arte coreutica e della scrittura performativa Carneiro traghetta lo spettatore in un suggestivo viaggio attraverso i suoni, i colori, le voci della natura incontaminata degli indigeni, minacciati da una catastrofe sociale e esistenziale. Corpo Rastreado, Brasile. | 3 e 4 luglio in prima nazionale alla Sala Assoli.
Documentario dal vivo, Ways narra l’esperienza migratoria in senso lato, sia essa geografica, esistenziale, professionale, familiare. È la storia dell’umanità che sin dalla nascita è costretta a migrare da un luogo, fisico e mentale, all’altro. Creato dalla coreografa Martina Ricciardi che ne è anche l’interprete, Ways racconta – attraverso le immagini di Laurène Lepeytre e la musica di Horacio Peña Cros – una storia universale, a volte drammatica a volte grottesca, dove la molteplicità dei percorsi si addensano attorno all’unicità del singolo. En corps des Mots, Francia. | 6 luglio in prima nazionale alla Sala Assoli.
Voci di donne, voci di madri che piangono i propri figli uccisi dalla guerra. Corpi di donne, corpi di madri che danzano per sopravvivere a ciò che resta, alla memoria, all’assenza. Autobiografia universale, Told by my mother del coreografo e danzatore libanese Ali Chahrour parte da vicende personali per abbracciare ciò che diventa la Storia. In scena, accanto a lui, l'attrice siriana Hala Omran e i musicisti Ali Hout e Abed Kobeissy interpreti di melodie del patrimonio popolare arabo. Yelostudio, Libano – in coproduzione con la Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival. | 10 luglio in prima nazionale al Teatro Politeama.
Campania Teatro Festival è stata presentata il 26 aprile in conferenza stampa da Ruggero Cappuccio e Alessandro Barbano con Sylvain Bellenger , Direttore Generale del Museo del Real Bosco di Capodimonte ,e Vincenzo De Luca , Presidente della Regione Campania.