Filarmonica romana, la stagione del bicentenario. Musica, danza, convegni e incontri

L’Accademia Filarmonica Romana festeggia il Bicentenario dalla sua fondazione con iniziative speciali promosse dal Consiglio d’Amministrazione e realizzate grazie anche al contributo straordinario del MIC. Il tutto concorre a dar vita ad una stagione speciale comprendente la musica e la danza, ma anche incontri, convegni, documentari e pubblicazioni.

 Era il 4 dicembre del 1821 quando a Roma nacque un’associazione di “dilettanti” per l’esecuzione di musica da camera e opere liriche in forma di concerto. L’anniversario verrà festeggiato con un concerto speciale il prossimo 4 dicembre al Teatro Olimpico con l’Orchestra Mozart diretta da Daniele Gatti e una prima assoluta, commissionata dalla Filarmonica, a Georges Aperghis.   Tante e diversificate le altre iniziative con le quali si celebra il Bicentenario. Oltre al concerto speciale del 4 dicembre, il 3 e 4 dicembre si terrà un “colloquio” cui partecipano alcuni rappresentanti di istituzioni operanti in campo musicale tra le più originali e dinamiche, per una riflessione comune sulla musica nel presente e nel futuro e sul rapporto tra istituzioni musicali, le città e i diversi pubblici. Verrà realizzato un documentario, che con materiale di archivio e filmati ripercorre i due secoli di storia. È stato deciso di dar vita ad una pubblicazione che aggiorni la Storia dell’Accademia Filarmonica Romana curata nel 1990 da Arrigo Quattrocchi, arricchendola di nuovi contributi sulla storia più recente dell’istituzione. Altra pubblicazione sarà l’inventario dell’archivio, dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Soprintendenza archivistica del Lazio, e che comprende importanti documenti a partire dal 1822. Infine il 4 dicembre, nel giorno della sua fondazione, verrà emesso dalle Poste un francobollo celebrativo.   Tanti poi i concerti e gli appuntamenti che nel corso della stagione ricorderanno artisti, musicisti e compositori che si sono legati alla storia della Filarmonica, a partire dal concerto inaugurale del 25 ottobre al Teatro Argentina “Omaggio a Giuseppe Sinopoli”. Rientrano tra queste iniziative anche la “Festa Filarmonica” e il concerto di Pietro De Maria.   L’Accademia Filarmonica, presieduta da Paolo Baratta, vedrà, nel corso della stagione succedersi due direttori artistici, Andrea Lucchesini, che terminerà il suo che terminerà il suo mandato a fine 2021,  ed Enrico Dindo, che subentrerà da gennaio 2022.

"Presentare i prossimi concerti è un grande piacere ed anche, confesso, un’emozione speciale: significa condividere il frutto di un lavoro di ideazione ed organizzazione fatto di desiderio e condotto sul filo dell’incertezza, ma anche corroborato dalle tante idee e progetti che tutti abbiamo continuato a immaginare in questo periodo così particolare- le parole di Lucchesini.  "Per me significa veder avvicinarsi la conclusione del mio viaggio con la Filarmonica, che è stato per molti versi differente e ancor più interessante di quanto avrei potuto immaginare. A parte la pandemia - che ci ha costretto a mettere in campo nuove e impensate energie per mantenere l’istituzione attiva - questi anni alla Filarmonica sono stati intensi e pieni di incontri che porterò con me, e sono orgoglioso di accompagnare l’Accademia al suo duecentesimo compleanno, nella convinzione che abbia ancora moltissimo da dare alla città ed al nostro Paese. Passo volentieri il testimone ad un musicista di grandissima levatura qual è Enrico Dindo e mi accingo a presentare questi ultimi mesi del 2021, nella speranza che il futuro ci riservi buone notizie".

 

La stagione si presenta ricca di componenti diverse e di nuclei programmatici distinti e vari, aperta a un pubblico di tutte le età, che potrà scegliere fra la musica da camera con solisti e formazioni d’eccezione al Teatro Argentina, la danza al Teatro Olimpico e la dimensione più raccolta fra pubblico e interpreti della Sala Casella. Non mancheranno giovani talenti e, per i più piccoli, concerti e laboratori per avvicinarsi al mondo della musica.

La danza al Teatro Olimpico 

 Il Teatro Olimpico si conferma il palco eletto per gli spettacoli di danza e non solo. Infatti il 2 novembre torna un grande amico della Filarmonica e del mondo musicale romano. Mischa Maisky, con il suo prezioso violoncello Montagnana del ‘700, esegue tre (n. 1, 4 e 5) delle sei Suites per violoncello solo di Bach, autentici monumenti che ha eseguito più volte in concerto e inciso in tre diverse registrazioni nel corso della sua lunga carriera artistica. Nelle Suites regola e invenzione trovano un insuperabile punto d’incontro: “un grande diamante, con tante sfaccettature diverse che riflettono la luce in innumerevoli modi” racconta il musicista lettone. Segue il cartellone della danza. Dal 4 al 7 novembre per la prima volta a Roma Don Juan,  la nuova produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, firmata dal coreografo Johan Inger, che si confronta con il Don Giovanni, mito antico ma ancora fortemente contemporaneo, sulla partitura musicale originale di Marc Álvarez, orchestrata da Manuel Busto. La danza diviene lente d’ingrandimento dei singoli caratteri e svela in modo sottile ma evidente il mondo interiore degli uomini e delle donne in scena, sottolineandone sfumature ed emozioni. I 16 danzatori di Aterballetto raccontano il Don Juan in un atto unico, immersi in uno spazio scenico indefinito, curato da Curt Allen Wilmer, un labirinto di strutture che vengono mosse a vista dagli stessi danzatori.

Il 13 e 14 novembre sarà in scena SHINE Pink Floyd Moon, l’ultimo lavoro che ha lasciato Misha van Hoecke, celebre coreografo e regista russo-belga scomparso lo scorso agosto. Andato in scena al Teatro Olimpico nei primi giorni di marzo 2020, sospeso per il lockdown, lo spettacolo torna sul palcoscenico con un pensiero speciale di tutta la compagnia, dei produttori e della Filarmonica al grande artista. Accompagnato dal vivo dal sound psichedelico della band Pink Floyd Legend, e interpretato dai solisti e corpo di ballo Compagnia Daniele Cipriani, lo spettacolo parte dal famoso brano Shine on You Crazy Diamond in cui i Pink Floyd rendevano omaggio al loro compagno Syd Barrett.

Assente dal Teatro Olimpico dal lontano 2007, dall’8 al 13 febbraio torna la Parsons Dance, celebre compagnia americana di David Parsons dalla travolgente danza solare che diverte. Fra i più creativi ed eclettici coreografi dei nostri tempi, esponente di punta della postmodern dance americana, David Parsons presenta le sue due nuove creazioni The Road (che debutterà il prossimo novembre) e Balance of Power. A completare la serata alcune coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale.

 

 

La Musica

Con un omaggio a Giuseppe Sinopoli si apre il 25 ottobre al Teatro Argentina la Stagione del Bicentenario dell’Accademia Filarmonica Romana. L’istituzione dedica la sua inaugurazione al direttore e compositore scomparso vent’anni fa, legato alla Filarmonica da un rapporto intenso e fruttuoso, che lo vide promotore della nascita dei Solisti della Filarmonica, ensemble dedito alla musica del secondo Novecento, che diresse in più occasioni. Il concerto sarà diretto da Fabio Maestri alla guida dell’Ensemble In Canto con le voci soliste di Monica Bacelli e Sabrina Cortese. Il programma affianca la musica dello stesso Sinopoli - Klangfarben (1977) e la nuova versione per voce e orchestra da camera curata dal figlio Marco di Lou Salomé Suite (1981) - a quella di un autore a lui particolarmente caro, qual è stato Gustav Mahler, di cui si ascolteranno i Lieder eines fahrenden Gesellen e i Rückert Lieder.

Il 4 dicembre – a distanza esatta di due secoli da quel 4 dicembre 1821 che vide nascere la Filarmonica – un concerto speciale ne ricorderà la fondazione. Al Teatro Olimpico l’Orchestra Mozart, realtà d’eccellenza internazionale e unica nel panorama italiano fondata da Claudio Abbado, diretta da Daniele Gatti, esegue un programma che si apre con due compositori presenti nella storia della Filarmonica: Rossini (di cui viene eseguita l’Ouverture dal Barbiere di Siviglia), socio onorario dal 1837, e fra gli autori prediletti dai dilettanti filarmonici che eseguirono in forma di concerto diverse sue opere (anche in prima italiana), e Stravinskij, che istaurò negli anni Cinquanta un rapporto privilegiato con l’istituzione e di cui si ascolterà l’Apollon Musagète. Nella seconda parte una prima esecuzione assoluta, commissione della Filarmonica a Georges Aperghis, Leone d’oro alla Carriera alla Biennale di Venezia nel 2015, e nel 2021 insignito dell’Ernst von Siemens Music Prize. Contre-jour, le jour è il titolo della sua nuova creazione, solista il baritono Lionel Peintre, musicista versatile con cui Aperghis lavora da anni. Finale festoso con il capolavoro della Jupiter, ultima sinfonia mozartiana.

Il Teatro Argentina si conferma il palco eletto per accogliere le più importanti formazioni da camera e i grandi solisti della scena internazionale. Dopo l’inaugurazione del 25 ottobre, il 18 novembre toccherà a Vadim Repin: virtuosismo assoluto, tecnica impeccabile, ma anche poesia e sensibilità. Compie quarant’anni il Quartetto Hagen, formazione leggendaria che si è consolidata nel solco della più celebrata tradizione mitteleuropea. I “quattro straordinari ragazzi di Salisburgo” impugnano i loro preziosi strumenti ad arco (tutti di liuteria italiana del Sei-Settecento) nell’atteso concerto del 25 novembre (programma in via di definizione). È Festa Filarmonica l’8 dicembre, con il direttore artistico Andrea Lucchesini, qui nelle vesti di pianista, far musica insieme ad alcuni cantanti del Teatro dell’Opera e ai musicisti prime parti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, un simbolico abbraccio fra le principali istituzioni della città per festeggiare insieme il Bicentenario. L’omaggio alla storia della Filarmonica passa anche attraverso il concerto di Pietro De Maria (16 dicembre) che esegue alcuni brani pianistici, di rara esecuzione, di Giovanni Sgambati, primo importante direttore artistico dell’istituzione dal 1893 al 1896, nonché punto di riferimento per la Filarmonica nel passaggio fra i due secoli. A Sgambati sarà affiancata musica di Liszt e Beethoven.

Il 2022 all’Argentina si apre con un nuovo ciclo di concerti affidato al Quartetto Prometeo che in tre stagioni eseguirà l’integrale dei Quartetti per archi di Šostakovič. Composti fra il 1938 e il 1974, i quindici Quartetti attraversano un periodo importante della storia del Novecento, dalla Seconda Guerra Mondiale ai primi segni di distensione della guerra fredda e diventano preziosa testimonianza di un’epoca storica e dell’evolversi della scrittura compositiva di Šostakovič. I primi due concerti sono il 20 gennaio e il 5 maggio. È l’unica formazione in Trio di questa stagione ed è formata da tre musicisti d’eccezione: Lorenza Borrani al violino, Ursina Maria Braun al violoncello e Alexander Lonquich al pianoforte affrontano l’integrale dei Trii con pianoforte di Robert Schumann nel concerto del 10 febbraio. Torinese, classe 1985, Gabriele Carcano è tra i pianisti italiani della sua generazione che si sta affermando più brillantemente. La Filarmonica l’ha ospitato per la prima volta nel 2017 per l’apertura del ciclo “Beethovenklavier” in Sala Casella, ora torna nel recital del 17 febbraio, questa volta sul palco dell’Argentina, per un concerto che attraversa due secoli di storia, da Bach fino a Ravel.

Formazione nata nel 1997 per avvicinare il grande pubblico alla musica contemporanea, Sentieri selvaggi si è andata confermando in oltre vent’anni di attività fra le realtà più dinamiche e attive nella promozione della musica d’oggi. Il 10 marzo, diretta da Carlo Boccadoro, con le voci soliste di Chiara Osella e Sabrina Cortese, porta a Roma per la prima volta Auden Cabaret di Matteo D’Amico in una nuova versione strumentale approntata dal compositore romano, che ha dedicato al teatro musicale gran parte del suo lavoro. Nucleo fondante è l’ultimo scritto poetico di Auden, The Entertainment of the Senses, che risale al settembre del 1973. È un duo che si è consolidato e maturato artisticamente negli anni quello della violinista Anna Tifu e del pianista Giuseppe Andaloro, ospiti della Filarmonica il 24 marzo. Un’attività concertistica iniziata per entrambi in età giovanissima e consacrata dai primi premi di importanti concorsi. Con il suo prezioso violino Antonio Stradivari “Marèchal Berthier” 1716 ex Napoleone, la Tifu presenta con Andaloro un programma con brani celebri del repertorio per violino e pianoforte di Franck, Ravel, Chausson e De Sarasate. A chiudere la programmazione all’Argentina il 12 maggio sarà l’ensemble barocco Les Paladins, formazione vocale e strumentale fondata vent’anni fa da Jérôme Correas. Tratto distintivo è l’interpretazione teatrale ed espressiva dei suoi musicisti, ospiti dei più importanti festival internazionali di musica antica. La serata Händel Heroines sarà una selezione di arie delle eroine dell’opere handeliane, donne forti, combattenti, indomite, ma per lo più sconfitte. A interpretarle la voce del soprano Chantal Santon solista francese fra le più acclamate di oggi.

 

Credit foto Aterballetto (apertura) Viola  Barnanda

Credit foto Shine Massimo Danza

 http://www.filarmonicaromana.org/


Stampa  
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/3/2001
crediti