Romaeuropa Festival presenta la sua trentacinquesima edizione per come è stata ideata nei mesi antecedenti la crisi legata al Covid19 e prevista dal 23 settembre al 22 novembre in 20 spazi della capitale.Musica, danza e teatro.
Il teatro, la danza, la musica, il nuovo circo, le arti digitali e la creazione per l’infanzia sono gli strumenti attraverso i quali restituire una visione del mondo costruita nel segno dell’internazionalità e del dialogo culturale, delle contraddizioni dei nostri tempi senza rinunciare all’immaginazione, alle visioni del futuro e alla leggerezza. Tutti elementi che da trentacinque anni sono segno distintivo del Festival e della direzione artistica e generale di Fabrizio Grifasi e che si ricollocano oggi nel segno di una rinnovata speranza e ripartenza.
«La drammatica situazione che stiamo vivendo ci spinge a interrogarci sulle necessità del nostro presente e sulle prospettive future. Siamo consapevoli di quanto in questo momento la priorità sia essere al fianco di chi sta soffrendo e di chi è in prima linea nell’emergenza Covid19 nel quadro delle scelte difficili che sono state fatte nelle ultime settimane- scrivono in un messaggio Monique Veaute ,Pres. Fondazione Romaeuropa, Fabrizio Grifasi ,Dir. Generale e Artistico Fondazione Romaeuropa, e tutto lo staff della Fondazione Romaeuropa.“Nei giorni in cui era prevista la conferenza stampa della nostra 35esima edizione (nel mese di aprile come da consuetudine) ci è sembrato importante pubblicarne il programma così come lo abbiamo pensato e costruito nei mesi prima della crisi assieme agli artisti, alle istituzioni e ai partner che ci sostengono. Vogliamo sia un segno di presenza e speranza per gli artisti e per il pubblico, una visione del mondo che abbiamo immaginato nel segno del dialogo culturale e internazionale, proprio quando la violenza della pandemia in corso ha reso necessario chiudere le frontiere e fermare la mobilità delle persone. Non sappiamo se e come riusciremo ad accogliere e presentare quest’anno tutti i progetti e gli spettacoli previsti, ma questa è per noi anche l’occasione per impegnarci a lavorare sin da subito al fine di garantire, dove possibile, un orizzonte alternativo nell’immediato futuro e di certezza per il prossimo annoFaremo di tutto per sostenere la comunità degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo, sempre nel rispetto delle prioritarie condizioni di sicurezza (anche per il pubblico) che ci saranno indicate nei prossimi mesi dalle Istituzioni e, anche se dovessero essere riconfermate le attuali misure di distanziazione e di interdizione pur parziale alla mobilità internazionale, cercheremo di trovare le modalità per rinnovare la nostra presenza anche in altri formati per contribuire alla ripartenza della nostra comunità e del nostro paese.Questo è prima di tutto il tempo della solidarietà.Ci ritroveremo, per la trentacinquesima volta il prossimo autunno, forse in maniera diversa, ma con lo stesso desiderio di essere insieme».
Ref20, ecco il programma. Musica, danza e teatro
Eccolo quindi il mondo immaginato dal REf20: un percorso capace di abbracciare gli ultimi quindici anni prima della fine di un secolo segnato dall’esplosione dei sogni della modernità e i primi venti anni di un nuovo millennio dove prevalgono le incertezze e le incognite; il luogo degli incontri sorprendenti, delle emozioni svelate, dei sogni ancora vivi e delle passioni condivise in dialogo con i grandi maestri della creazione internazionale e con una generazione Under35 spesso al primo approccio con le scene, un attraversamento delle geografie del presente, oltre i confini europei e alla scoperta della sensibilità dei numerosi ecosistemi con i quali condividiamo il nostro futuro.
Dopo l’opening affidato a Möbius, firmato dalla folta Compagnie XY insieme al coreografo Rachid Ouramdane, la grande danza internazionale è rappresentata da alcuni degli artisti che hanno attraversato la storia del festival e dalle nuove proposte del REf. Sono: Lloyd Newson - fondatore dei DV8 - per la sua prima collaborazione con un'altra compagnia, il Ballet Rambert, nel riallestimento dello spettacolo culto Enter Achilles (per la prima volta al REf nel 1998), Hofesh Shechter con la sua Shechter II per l’esclusivo riallestimento live di Political Mother, Dada Masilo con The Sacrifice, Emanuel Gat con LOVETRAIN2020, Olivier Dubois con Itmahrag (tutte coproduzioni del REf20), Sasha Waltz con il suo Allee Der Kosmonauten, Virgilio Sieni e Mariangela Gualtieri con Ossicino, Enzo Cosimi con Coefore Rock & Roll, Nacera Belaza con Le pur hasard in dialogo con la danzatrice Oona Doherty (in corealizzazione con Teatro di Roma), Taoufiq Izzediou con Botero en Orient e ancora Francesca Pennini guida di CollettivO CineticO per la prima assoluta del suo Manifesto Cannibale, altra coproduzione del REf e apertura della sezione Dancing Days, sguardo sulle tendenze della danza europea curato da Francesca Manica (quest’anno con le compagnie: Chatha, Hiva Sedaghat & Mitra Ziaee Kia, GN|MC Guy Nader | Maria Campos, Collettivo MINE e la selezione dal network Aerowaves).
Protagonisti del grande teatro internazionale sono Milo Rau e il suo Familie (coproduzione REf) Ersan Mondtag con De Living, Bashar Murkus e Khasabi Theatre con The Museum e Hash, Alexander Zeldin con Love (in corealizzazione con Teatro di Roma) e Arkadi Zaides con Talos e Necrepolis (in corealizzazione con Teatro Biblioteca Quarticciolo e Spellbound Produzioni). Per il teatro italiano: Filippo Andreatta | OHT Office for a Human Theatre presenta 19 luglio 1985, una tragedia alpina (spettacolo di teatro musicale costruito insieme all’Ensemble Vocale Continuum e coprodotto dal REF) e Rompere il Ghiaccio (performance presentata in corealizzazione con il MAXXI); Bartolini/Baronio ritornano con la seconda tappa del loro Esercizi sull’abitare, Elvira Frosini e Daniele Timpano affrontano con cinismo e ironia l’eredità della Rivoluzione francese nella prima assoluta del loro Ottantanove mentre con Sonora Desert Muta Imago costruisce un percorso sensoriale sulla percezione del tempo in dialogo con la musica di Alvin Curran (i due spettacoli sono presentati in corealizzazione con Teatro di Roma); ancora Fabiana Iacozzilli (con Una Cosa Enorme) e la vincitrice di Biennale College Teatro - Registi under 30 Martina Badiluzzi (con The Making of Anastasia - TBC ) presentano - in corealizzazione con La Fabbrica dell’attore / Vascello - due differenti affondi sull’identità femminile.
Alla sezione Anni Luce curata da Maura Teofili il compito di presentare la più giovane scena italiana con gli spettacoli di Camilla Brison No land landy e Francesco Alberici Diario di un dolore e le letture delle drammaturgie di Caroline Baglioni (vincitrice Biennale College Teatro 2019 – Autori Under40) Tatjana Motta (vincitrice Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”) e Fabio Pisano (vincitore Premio Hystrio, Scritture di Scena 2019) nel progetto Situazione Drammatica curato da Tindaro Granata in collaborazione con Ugo Fiore e Carlo Guasconi. Il progetto vede la collaborazione di Rai Radio 3 nell’ambito di Tutto Esaurito! – Il Mese del Teatro.
Due le nuove progettualità destinate al sostegno della creatività italiana under35 presentate nell’ambito della sezione: Powered by REf, un percorso di tutoraggio e residenza costruito in collaborazione con Carrozzerie N.O.T., 369Gradi, Teatro Biblioteca Quarticciolo, ATCL Lazio e il Centro Unico Regionale delle Residenze del Lazio e MashUp un percorso di formazione volto all’incontro tra differenti discipline e guidato da Daria Deflorian, Marta Ciappina, Francesco Villano e Filippo Lilli. I due progetti si affiancano al rinnovato appuntamento con DNAppunti Coreografici (per il supporto ai giovani coreografi), il concorso Vivo d’Arte promosso dal Ministero per gli Affari Esteri (destinato agli artisti italiani Under35 residenti all’estero) e Sound of Silences, concorso per la musica per immagini presentato da Edison Studio in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
A rappresentare la grande musica contemporanea sono, invece, Max Richter di ritorno dopo sette anni di assenza dai palcoscenici italiani con due dei suoi più grandi successi The Blue Notebook e Vivaldi Recomposed eseguiti dal Max Richter Ensemble e dalla Finnish Baroque Orchestra in un live in corealizzazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; Wim Mertens con il suo Inescapable Tour nato in occasione dei suoi quarant’anni di carriera; Bryce Dessner di ritorno al REf per un doppio appuntamento al fianco di Katia e Marielle Labèque e dell’ensemble di percussionisti BlowUp e ancora Andrea Belfi, Pianohooligan (Piotr Orzechowski) e Fabrizio Ottaviucci oltre all’escursione musicale di Ascanio Celestini insieme al PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble (in collaborazione con Musica per Roma) nella sua rilettura di Pierino e il Lupo di Sergej Sergeevič Prokof'ef. Robert Henke torna al festival con un nuovo live costruito con i Commodore degli anni Ottanta e con le sue sonorità e visioni elettroniche costruisce un ponte ideale con la sezione Digitalive, a cura di Federica Patti, dedicata alle culture digitali, centrali nelle produzioni performative e installative di Quayola, Myriam Bleau, Salò (la band formata da Emiliano Maggi, Toni Cutrone di MAIMAIMAI, Giacomo Mancini e Stefano Di Trapani), Éric Minh Cuong Castaing – Shonen Company, Mara Oscar Cassiani, John Walter, Alexander Whitley (presentati nell’ambito della stagione UK_Italy 2020), RUFA/VR Project Room, Lorem, Massimo Pupillo, Stefano Pilia, Stephen Keller FEAT. Andreas Fischer e Not Waving & Dark Mark (il progetto nato dal sodalizio tra Alessio Natalizia e Mark Lanegan).
Ad animare la sezione REf Kids & Family curata da Stefania Lo Giudice sono invece gli spettacoli di teatro, musica, danza e nuovo circo dedicati ai bambini e alle loro famiglie proposti da Teatro del Carretto, Locomoctavia, Roberto Abbiati, Les Grandes Personnes, Oorkaan, Teatro Mobile Compagnia Girovago e Rondella e Compagnia Dromosofista, Compagnia Teatro Viola, Alexandra Dariescu e Compagnia 4x4.
L’archivio della Fondazione Romaeuropa e gli spettacoli che hanno attraversato la storia del festival così come le proposte della nuova edizione saranno oggetto di proposte streaming e televisive. Intanto, continuano in questi giorni le attività online della Fondazione Romaeuropa per il programma #laculturaincasa promosso da Roma Capitale e in linea con la campagna nazionale #iorestoacasa promossa dal MIBACT, sulla pagina Facebook del REf interviste, pillole video e focus ai protagonisti delle sue trentaquattro passate edizioni. L’ideazione dell’intero programma prodotto dalla Fondazione Romaeuropa, presieduta da Monique Veaute e diretta da Fabrizio Grifasi, è stata possibile grazie al sostegno del MIBACT – Direzione Generale Spettacolo, di Roma Capitale e della Regione Lazio; della corealizzazione con Musica per Roma, Teatro di Roma, Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Maxxi – Museo delle arti del XXI secolo, Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello in collaborazione con La Quadriennale di Roma, Palazzo Merulana, Fondazione Elena e Claudio Cerasi e Coopculture e della rete pubblico/privata che sostiene il festival: la Fondazione Nuovi Mecenati, l’Institut Français e La Francia in Scena, l’Ufficio Culturale de l’Ambasciata di Spagna, l’Acción Cultural Española (AC/E) e l’Instituto Cervantes, il Dutch Performing Arts, il Goethe-Institut, il British Council e il programma UK_Italy 2020, Adam Mickiewicz Institute oltre alla rete Aerowaves – Dance Across Europe cofinanziata nell’ambito del programma Europa Creativa.
Il programma del festival, così ideato, ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata del Belgio, della l’Ambasciata Britannica, dell’Ambasciata di Spagna, dell’Ambasciata di Israele, dell’Ambasciata di Finlandia, dell’Ambasciata di Francia, dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, Ambasciata di Polonia e dalla Delegazione del Quebec. Il programma è inoltre costruito in network con Carrozzerie N.O.T, Villa Medici – Accademia di Francia, Nuova Consonanza, Torinodanza, Festival Aperto, Quadriennale di Roma e con i partner: Internazionale, le Università La Sapienza e Roma3, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, l’Accademia Nazionale di danza, l’Accademia di Belle Arti di Roma, RUFA, IED e NABA e la scuola di cinema Gianmaria Volontè.
Il premio Vivo d’Arte è promosso dalla Farnesina – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. DNAppunti coreografici è realizzato con Cango, Casa della Danza – Bassano del Grappa, L’Arboreto - Teatro dimora di Mondaino, Gender Bender, Triennale teatro dell’arte.
Con i suoi canali dedicati alla cultura, all’approfondimento e allo spettacolo RAI è Main Media Partner del Romaeuropa Festival 2020. Tutto il programma e le schede degli spettacoli disponibili sul sito www.romaeuropa.net a partire dalle ore 12 del 21 aprile