Teatro, danza, musica, digital e Kids, dal 17 settembre al 24 novembre va in scena la 34° edizione del REF: 377 artisti provenienti da 27 paesi sono i protagonisti di 126 eventi in scena in 20 spazi diversi della capitale .
RomaEuropaFestival, 17 settembre- 24 novembre 2019- è considerato un Festival “ alternativo, di tendenza, sperimentale”. Sicuramente guarda al futuro, è in perennne movimento e invita alla riflessione attraverso i suoi spettacoli e la partecipazione di artisti che hanno molto da rccontare. Per la 34° edizione , il festival, prodotto dalla Fondazione RomaeuropaFestival, con la collaboraione di una ampia rete di realtà pubblico-private , si propone con il titolo “ Landscape”, paesaggi del contemporaneo tra teatro, danza, musica, digital e kids, 377 artisti provenienti da 27 paesi, 126 eventi in scena in 20 spazi diversi della capitale. Come ha sottolineato Monique Veaute, presidente Fondazione Romaeuropa, nel corso della presentazione del Festival ( Roma, Opificio), questa edizione si pone “ come un paesaggio da scoprire e da attraversare.Il programma può essere letto come una mappa, una cartina volta a rappresentare un panorama singolare:la geografia del nostro mondo di oggi...Una cartina che permetterà al pubblico di scegliere i propri percorsi " .
Tante le vie suggerite dal festival che vede protagonista la danza contemporanea, che dà spazio alle arti visive, che comprende sonorità contemporanee, elettroniche, rock , jazz , che presenta “ opere innovatrici che oltrepassano i muri dei generi”. Grande e significativa anche l’attenzione al nostro patrimonio immateriale avvicinando la danza tradizionale indiana Kuchipudi, l’energia delle musiche della Nuova Caledonia , le cerimonie notturne del villaggio amazzonico di Paoyhan, i movimenti contadini tunisini , le reminiscenze delle tradizioni africane... Insomma, il ricco e trasversale programma dà vita a una geografia di scambi e contaminazioni testimoniando “ una volontà di apertura verso tutte le civiltà al di là delle frontiere europee nonostante l’Europa sia un soggetto importante: questi sono i principi da cui è partita l’idea di RomaEuropa Festival- ancora la presidente.
Il direttore artistico Fabrizio Grifasi ha illustrato spirito e qualità dell’evento tratteggiando i vari spettacoli e artisti, e disegnando anche il profilo del pubblico del Ref: grande prevalenza di giovani e medio giovani pari al 60%, livello culturale alto ( il 62% è laureato), pubblico che si rinnova negli anni." Un fenomeno sano".
Tanti i luoghi della Capitale che si aprono al festival
, pubblici e privati, frutto di una sinergica collaborazione con Mibac, Comune di Roma , regione Lazio, realtà come il parco della Musica, Accademia Santa Cecilia, Teatro Olimpico, Vascello, Vittoria, .Teatro di Roma ...Tanti spazi , di varia identità per questo festival “ nomade” , dal teatro classico alle Chiese, dai garage al Mattatoio, “ spazio nevralgico del festival”.
Si comincia il 17 settembre con un Brasile, energico e tagliente con Lia Rodriguez, per la prima volta al REF, che con Furia ci porta nel cuore della danza contemporanea tra le musiche rituali della Nuova Caledonia. Sempre per la danza a seguire il brasiliano Bruno Beltrao e il suo Grupo de Rua, il coreografo anglo bengalese Akram Khan,che darà il suo addio alle scene. Poi il maestro William Forsyte , Aurelien Bory con un nuovo ritratto dedicato alla danzatrice indiana Shantana Shivalingappa. E ancora lo spagnolo Jesus Rubio Gamo che trasforma il Bolero di Ravel in un inno alla danza e al movimento, e una ricca sezione Dancing Days, a cura di Francesca Manica, dedicata alla danza euopea .
Festival nel Festival ,curato da Stefania Lo Giudice, Kids+ Family che trasforma Il Mattatoio in uno spazio interamente dedicato ai bambini con una programmazione parallela di danza, musica, teatro e arti visive, laboratori e attività ludiche gratuite.
REF è un grande viaggio che presenta davvero sfumature, sorprese e riflessioni.
Ester Ippolito
Apertura vendite 3 giugno 2019
Programma romaeruropa.net