In scena al teatro Vascello di Roma la versione de Il Balletto di Roma di Giselle, dal 26 febbraio al 3 marzo, coreografi Itamar Serussi Sahar e Chris Haring | Liquid Loft. Centosettantacinque anni. Tanti ne sono passati dalla prima rappresentazione del balletto Giselle, gioiello di poesia romantica creato per il debutto parigino della ballerina italiana Carlotta Grisi. Da allora Giselle non ha mai smesso di trasformarsi. E questa versione lo dimostra.
Per noi spettatori del XXI secolo è importante tenere a mente un fatto: oggi Giselle non è più solo il balletto emblema dell'Ottocento romantico europeo, ma una danza che affonda le proprie radici nel tempo presente godendo di un diritto di cittadinanza globale. Commissionando la creazione ai coreografi Itamar Serussi Sahar e Chris Haring | Liquid Loft, impegnati rispettivamente nel I e nel II atto, il Balletto di Roma , in scena al Teatro Vascello di Roma dal 26 febbraio al 3 marzo, non si limita a presentare una nuova versione di Giselle capace di esplorare ancora e diversamente la follia amorosa di una giovane tradita dal proprio ideale (I atto) e l'esito mortifero del suo dolore ambientato in un mondo ultraterreno (II atto).
La Giselle che il Balletto di Roma porta in scena nel 2016 non esplora un personaggio che contiene in sé gli opposti riassumibili nella sacra contrapposizione tra vita e morte, ma l'espressione di un sentire esteso e molteplice che appartiene alla comunità dei corpi in scena. La sua identità non è più incarnata in un ruolo, ma agisce come una lente attraverso la quale ognuno osserva il mondo intorno a sé.
Così hanno lavorato i danzatori della compagnia, incorporando Giselle nelle improvvisazioni non in quanto scomposizione del suo personaggio in parti più piccole e individuali, ma in quanto decostruzione della narrazione del libretto di Théophile Gautier e delle sue declinazioni alle prese con corpi e sensibilità del tempo presente. La profonda rielaborazione delle musiche di Adolphe Adam, a opera di Richard Van Kruysdijk e Andreas Berger, sostiene entrambi gli atti collocando la danza in una dimensione che consente a ogni spettatore di creare la propria storia grazie alle evocazioni ritmiche e a quelle del gesto.
Ideato dall'artista israeliano Itamar Serussi Sahar, il primo atto ci consegna una coreografia all'insegna della potenza fisica e carnale che emerge da corpi spogli di quel vezzo pantomimico che tradizionalmente caratterizza il primo atto di Giselle. Dell'archetipo ottocentesco ritroviamo la dimensione terrestre, che qui si esprime attraverso un'umanità che si lascia alterare dal reale, mossa e a tratti scossa da pulsioni vitali che esplorano lo spazio della scena esprimendo un senso di appartenenza tanto alla vita quanto alla morte. Mentre la vitalità del I atto tende a diversificare tra loro i danzatori, il II atto firmato dal coreografo austriaco Chris Haring, recupera una dimensione collettiva più corale. Giselle ci ricorda che, tra gli umani, nulla è più condiviso e comune della morte. L'ipotesi che la vendetta sia capace di alleviare il dolore della perdita rappresenta allora quell'ultimo guizzo di umano, l'ultima chimera che la vita concede a Giselle, prima che i corpi si affrontino definitivamente – interrotti solo da alcune estreme incursioni del reale – in un incontro dominato da una rarefazione visiva che va esaurendosi. Come una fenice ormai incenerita che ci riconsegna tutti, artisti e pubblico, alla vita.
dal 26 febbraio al 3 marzo 2019 dal martedì al sabato h 21 domenica h 18
Balletto di Roma
GISELLE
coreografie Chris Haring e Itamar Serussi Sahar
concept development Peggy Olislaegers
musiche originali Adolphe Adam
rielaborazioni musicali Richard Van Kruysdijk, Andreas Berger
con i danzatori del Balletto di Roma
presentazione a cura di Gaia Clotilde Chernetich
con il sostegno di Fonds Podium Kunsten Performing Arts Fund NL, Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, Forum Austriaco di Cultura
con il contributo di Regione Lazio
TEATRO VASCELLO
Via Giacinto Carini, 78 – 00152 Roma
Tel. 06.5881021/06.5898031
www.teatrovascello.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.