Con il Festival dell'Oriente, dell'America Latina e Irlandese (nuova Fiera di Roma), l'incontro con il mondo tra ritmi, colori e sapori. Emozioni e spettacoli, concerti, iniziative culturali, danze, gastronomia , mostre stand commerciali, arte, conferenze e workshop, un momento prezioso per chi vuole scoprire e conoscere terre lontane e per chi ama farsi travolgere e coinvolgere in prima persona
Viaggiare tra Oriente e America Latina, facendo nel frattempo un un salto in Irlanda. Danzare e conoscere una pluralità di ritmi, assistere a spettacoli unici che riportano in vita tradizioni e culture, immergersi tra colori, profumi e sapori del mondo: un tour infinito quello proposto quest’anno, alla Nuova Fiera di Roma in più date (dal 22 al 25 aprile, dal 29 aprile al 1 maggio ed ancora dal 6 all’8 maggio) dal Festival dell’America Latina, new entry 2016, dal consolidato Festival dell’Oriente, dal Festival irlandese più Arti Marziali e Benessere. In un unico contenitore una buona parte di mondo a portata di mano con un ricco programma tra folklore, spettacoli, concerti, iniziative culturali, danze, gastronomia, mostre, stand commerciali, arte, conferenze e workshop: un momento prezioso per chi vuole scoprire e conoscere terre lontane e per chi ama farsi travolgere e coinvolgere in prima persona.
Il fuoco della Tierra Latina
Colore e ritmo è ciò che caratterizza la Tierra Latina con le sue millenarie tradizioni, passione ed energia. Ed ecco in una grande vetrina Brasile, Argentina, Cuba, Perù, Messico, Colombia, Venezuela, Costa Rica, Guatemala, Bolivia, Cile, Repubblica Dominicana, Paraguay, Uruguay e tanti altri splendidi paesi, tutti pronti a regalare un ‘appassionante esperienza e sabor latino. Qui musica e danza la fanno da padrone, dai ritmi più antichi a quelli che ancora sono parte viva di queste culture e si manifestano in spettacoli di valore che attirano i visitatori a ritmo continuo: dalla salsa e ritmi cubani al merengue di Santo Domingo, dai ritmi andini (gruppo“Awank’ay”) all’energia messicana che si esprime nel canto e nella musica dei mariachi (gruppo Mariachi Romatitlán ) accompagnati dalle danze popolari in un volteggiare di gonne supercolorate. O Samba e capoeira che introducono il grande Brasile. La musica dell’America Latina è il prodotto della fusione di differenti tradizioni musicali: il substrato indigeno pre-esistente (gruppi Inca, Maya ed Aztechi), le tradizioni dei colonizzatori (principalmente Spagna e Portogallo), e la tradizione musicale africana (frutto del traffico di schiavi provenienti da questo continente).
Dalla salsa al mambo, dal cha cha alla bachata, fino al tango...gli orizzonti sono davvero vasti....E dopo aver goduto dei variopinti spettacoli, al Padiglione 10 è il momento di farsi travolgere nelle piste da ballo- salsa, bachata, tango in atmosfera milonguera - e, perchè no, approfittare di alcune lezioni di danza tenute da professionisti. Da non perdere l’area esterna allestita per ballare immaginando di trovarsi ai Caraibi. Inoltre, dal momento che per l’America Latina la musica è così importante, una piccola mostra realizzata in collaborazione con www.ilmuseoche suona.com di Roland Ricaurte, una collezione di 200 strumenti che rappresentano le Americhe "dall'origine del suono ai ai ritmi contemporanei".
L’Oriente magico
La magia e malia dell’Oriente si confermano ancora una volta irresistibili: sete, gioielli, profumi inebrianti, veli, armonie e percussioni accolgono i visitatori in ambienti sempre più ricchi e pieni di luci in uno spettacolo continuo di performance in rappresentanza di mille paesi, dall’India alla Cina, dall’Indocina al Giappone, dal'Egitto alla Thailandia, mille sfumature, mille culture e tradizioni, oltre a mostre di abiti, ricostruzioni di ambienti.
Di grande attrazione, accanto allo shopping irresistibile e alle degustazioni di cibi esotici, come sempre gli spettacoli, dalla danza orientale del gruppo di Elisa Scapeccia (Hafla Dancers) alla allegra Banghra Dance che coinvolge tutti gli spettatori, alle espressioni della danza cinese, thailandese, i mitici tamburi giapponesi..... ... All’esterno in particolari giorni e orari è stata ricostruita l’atmosfera della festa più colorata dell’India, la Holi Festival, al ritmo della danza Bollywood. Interessante inoltre l’area dedicata al Benessere, allo Yoga, altro capitolo importante della cultura orientale.
La verde Irlanda
Da non perdere il Festival Irlandese, il paese smeraldo che accoglie i suoi ospiti con una serie infinita di attività, dai racconti dei Bardi all’allegria delle danze irlandesi e celtiche, dalla bellezza delle mostre fotografiche a quelle degli antichi strumenti a corde e a fiato, dalle rievocazioni storiche ai divertentissimi giochi tipici come il tiro alla fune o la gara della yarda di birra, dalla scuola d’armi al villaggio Celtico. Nutrita la parte musicale con i concerti di alcuni tra i più rappresentativi gruppi musicali internazionali provenienti direttamente dall’Irlanda e dal variegato mondo celtico per ballare in allegria. La fortuna ci ha fatto incontrare la Sean Gallagher Band, uno dei più apprezzati gruppi musicali nel contesto dei Festival tradizionali di Folk Irlandese che, con i suoi ritmi coinvolgenti ed il suo genuino sound Irish, al ritmo dei pezzi della tradizione irlandese come “Whiskey in the Jar”, “Dirty Old Town” o “The Wild Rover” trasporta nella tipica atmosfera dei pub irlandesi. Anche in Irlanda la danza è protagonista con performance di ballerini ed ensembles di danze tradizionali irlandesi e celtiche: dalle Gaeliche set o ceili dances, le danze di gruppo eseguite da ballerini in coppia, alla step dance, la spettacolare danza solista, sino alla riverdance, la danza celtica divenuta famosa negli ultimi anni grazie all’ampia diffusione nei principali teatri mondiali. Presente la scuola di danza Gens d'Ys , con sedi in tutta Italia. Capitolo interessante la cucina: manzo e stinco alla birra scura, le grigliate tipiche irlandesi, le zuppe tradizionali, il salmone affumicato, i formaggi tipici alle erbe, i dolci alle mele ed altre delizie annaffiate dalla famosa birra scura e i distillati irlandesi.
Ada Braccioli