Lo spettacolo Opus Cactus dei MOMIX ha aperto il Festival Internazionale della Danza, uno spaccato dei diversi volti del balletto in programma nella capitale dal 10 febbraio fino al 28 maggio. Ospiti della Sesta edizione anche le compagnie Astra Roma Ballet con la novità “George Sand. ‘Uomo’ e libertà”, Aterballetto con un trittico di coreografie al debutto a Roma e il Balletto del Sud con “Le quattro stagioni”.La collaborazione tra Teatro Olimpico e Filarmonica Romana
di Livia Rocco
Con la sesta edizione del Festival della Danza, la Filarmonica Romana e il Teatro Olimpico confermano la loro collaborazione ormai trentennale. “Ed è ‘matrimonio d’amore’ anche quello tra noi e i MOMIX , in apertura della rassegna mercoledì 10 febbraio- sottolinea presentando il festival Lucia Montefoschi, amministratore delegato e direttore artistico del Teatro Olimpico.
“Abbiamo adattato lo spettacolo Opus Cactus al Teatro Italia, dove ci esibiamo in seguito alla chiusura temporanea del Teatro Olimpico - annuncia Moses Pendleton, direttore artistico della celebre compagnia MOMIX-. In questo lavoro dedicato al deserto sono stato molto ispirato dal Cactus gigante, una pianta che ho trovato fortemente evocativa e misteriosa, soprattutto dopo il tramonto, quando la sua sagoma diventa più scura. E’ un viaggio tra i deserti del mondo attraverso danza, musica, immaginazione, ma sempre con la fisicità tipica della nostra compagnia, che è famosa per ‘fare cose eccezionali con il corpo’, come disse una volta la principessa Margaret”
Torna così nella capitale - dopo 15 anni dal debutto - al Teatro Italia, dal 10 al 21 febbraio, uno dei maggiori successi firmati da Moses Pendleton, scandito da ritmi tribali, rituali col fuoco e danze iniziatiche provenienti dai più remoti luoghi della terra, che ci proietta dal deserto dell’Arizona a tutte le più importanti superfici desertiche, rendendo un tributo a queste aree misteriose ed affascinanti. Con il suo inconfondibile stile ricco di fantasia, l’artista americano tramuta di volta in volta i suoi strepitosi ballerini in strani rettili striscianti, lucertole, scorpioni, in variopinte specie di flora e fauna, in imponenti cactus e minacciosi uccelli-totem. I ballerini della compagnia sfidano le leggi della gravità: volano, rotolano, saltano, rimbalzano, si librano su alti pali, attraversano la scena come fulmini su minuscoli skateboards, compiono un rituale iniziatico per mezzo del fuoco. A impreziosire lo spettacolo, la musica scelta dallo stesso Pendleton: si spazia dal visionario Brian Eno a brani originari di zone desertiche dell’Australia e della penisola arabica.
“Aggiungendo qualche nuovo elemento – commenta il coreografo - penso di aver reso tutto l'insieme più surreale, più onirico. C'è una forte componente legata ai nativi americani (gli Indiani), anche molto divertente a volte”.
Il Festival Internazionale della Danza di Roma prosegue con altre tre compagnie, molto diverse tra loro, per offrire uno spaccato dei diversi volti della danza di oggi. Dopo i MOMIX , sarà la volta dell’Astra Roma Ballet. Diretta dalla grande étoile Diana Ferrara, la compagnia fa il suo debutto al Festival venerdì 29 aprile al Teatro Olimpico, che tornerà agibile quanto prima, con un nuovo spettacolo dedicato alla straordinaria e affascinante figura di George Sand, con la coreografia di Sabrina Massignani. Lo spettacolo, George Sand. “Uomo” e libertà, sarà il racconto danzato della vita di una delle scrittrici più interessanti della storia della letteratura, dalla illuminante libertà di pensiero, trasposta in danza attraverso la leggerezza e la determinazione, con momenti intensi come i passi a due rappresentativi dei suoi più importanti e significativi amori, tra cui la tormentata e scandalosa storia con Chopin. “Trovo molto attuale il personaggio di George Sand – anticipa la coreografa – e cerco di raccontare attraverso il ballo – insieme a musica e suoni a cui sto lavorando - soprattutto il suo coraggio e il suo rapporto con l’arte e con la scrittura”. Protagonista d’eccezione sarà Sabrina Brazzo, étoile internazionale e prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, affiancata nel ruolo di Fryderyk Chopin dal primo ballerino internazionale Andrea Volpintesta del Teatro alla Scala di Milano.
Martedì 24 maggio (replica mercoledì 25) sarà la volta di Aterballetto, compagnia di riferimento per la danza contemporanea in Italia, ospite ormai abituale della manifestazione. Si presenta quest’anno con due nuovi, lanciatissimi coreografi, Philippe Kratz e Andonis Foniadakis, e un classico del calibro di Jirí Kylián con tre nuovi lavori, al loro debutto nella capitale. Le emozioni del momento che riportano in vita lontani ricordi sono il tema che accompagna il lavoro di Kratz per SENTieri, mentre 14’20’’ di Kylián è una riflessione sul tempo e su temi ad esso collegati, quali la velocità, l’amore e l’invecchiamento. Infine Antitesi di Foniadakis racchiude in sé la volontà di mettere in gioco i contrari: locale e globale, lento e veloce, maschile e femminile, astratto e concreto, barocco e contemporaneo, mentre la musica connette compositori fra loro anche distanti, superando le barriere tra la classicità e la contemporaneità.
Il Festival si chiude venerdì 27 maggio (replica sabato 28) con Le quattro stagioni del Balletto del Sud, coreografia di Fredy Franzutti. “Propongo un’integrazione delle arti- rivela il coreografo. Lo spettacolo, infatti, unisce teatro, musica , danza e poesia, traendo ispirazione dalle stagioni intese non solo come mutamento climatico dell'anno solare, ma anche come “stagioni di vita dell’uomo”, dove si avvicendano i suoi sentimenti volubili e le sue reazioni emotive di fronte agli eventi della vita. A raccordare i vari quadri, le rime del grande poeta inglese Wystan Hugh Auden, mentre alle note rassicuranti e familiari delle celebri Stagioni vivaldiane si alternano in contrasto le melodie ritmate di John Cage, che ci portano alle esigenze dell'uomo moderno e contemporaneo.
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