Parioli in danza .... "storie di danza per tante danze"

Sensibile alle nuove e numerose istanze di un pubblico che è mutato, sempre più attento e incuriosito dalla originalità delle proposte sia per quanto riguarda i linguaggi della scena sia per i contenuti ed i temi affrontati, il Teatro Parioli Peppino De Filippo e il  direttore artistico Luigi De Filippo hanno  scelto la Danza per aprire la   programmazione  2015-2016 di eventi collaterali, affidandosi al regista e coreografo Aurelio Gatti per inaugurare un cartellone di quattro appuntamenti orientati alla diversificazione di generi e linguaggi

Sono “storie di danza per tante danze”, quelle della rassegna Parioli in danza (da ottobre a marzo 2015): si passa dal teatro danza all’hip hop, dal floorwork al neoclassico, dal contemporaneo alla break-dance, non più generi distanti e contrapposti, ma linguaggio distintivo e unificante di un unico discorso. "Roma ha un impeto di diversificare la sua offerta – afferma il curatore Aurelio  Gatti - e alcune volte ci si dimentica, in questo “novismo” imbarazzante, dei pezzi fondamentali della sua costruzione: la danza è uno di questi. Il fatto che il Parioli non abbia una storia dedicata a questa arte ma metta a disposizione un palcoscenico ad un pubblico di non addetti ai lavori consente di restituire alla danza un grado di solvibilità per una fascia ben più ampia rispetto ai consueti amanti di Tersicore. Il fatto, inoltre, che siano tutte produzioni originali e connotate da una sorta di linguaggio multidisciplinare è forse la caratteristica più innovativa".

Parioli in danza ha esordito, dopo un'anteprima nel maggio scorso,   dal primo ottobre, per tre giorni, con Convivio, uno spettacolo innovativo e dalla originale capacità di dare ad un tema, quale puo’ essere il cibo, un carattere universale. Protagonista è stata  la compagnia Ritmi Sotterranei, attiva da sei anni su territorio internazionale (e da due anni prodotta da MDA, Mimo Danza Alternativa) della quale fa parte la coreografa Alessia Gatta che, in coppia con il drammaturgo Marco Angelilli, ha inteso costruire una performance ispirandosi inizialmente al celebre “Convivio” dantesco per poi approdare ad una ritualità collettiva giocata sull’attualità con argomenti quali la fame, la distanza e la migrazione, il tutto mostrato da una sintesi visiva sulla base di generi di danza diversificati. Il tessuto coreografico si compone attraverso un gioco combinatorio di tecniche differenti: la concretezza dell'hip-hop, dell'house e del breaking si fonde con la musicalità il linguaggio, la parola del corpo con il movimento della voce. In una compresenza continua di ironia e di inquietudine, Convivio indaga le contraddizioni intime e universali della contemporaneità ed esplora il confine tra il desiderio di "cum vivere" e l'ossessione per tutti i rumori degli altri che arrivano al nostro orecchio.

da Apollonio Rodio, Valerio Flacco, Euripide, Strabone
drammaturgia Donadoni , Maccagnano, Gatti
regia e coreografia Aurelio Gatti
musica autori vari
scena e costumi Capannone Moliere
con Rosa Merlino, Benedetta Capanna, Stefano Fardelli, Carlotta Bruni ,Cinzia Maccagnano

Le avventure e le continue peripezie degli Argonauti che, coinvolti in situazioni imprevedibili e proiettati in mondi sconosciuti a contatto con civiltà ignote dalle idee spesso diverse, se non opposte, alle loro, accettano di mettere in campo le proprie certezze e di confrontarle con quelle degli altri uomini, dando prova della loro spregiudicata intelligenza. Una prova alla quale sono chiamati, ancora oggi, tutti quei navigatori che decidono di uscire dalla rotta stabilita, dalla convenienza e dalle consuetudini per rischiare di sballare, buttare a mare, le proprie convinzioni ormai ben ancorate nel calmo golfo dell’inamovibile buonsenso. In realtà il loro è un viaggio onirico, visionario, tramite il quale raggiungeranno il fondo della loro anima, quel luogo remoto e inviolato dove appare la luce della coscienza, della consapevolezza.

Un viaggio di iniziazione per danza, teatro e musica.

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Dal 7 all'8 novembre in scena Argonauti- Giasone e Medea, un viaggio di iniziazione per  teatro, danza e musica. Le  avventure e le continue peripezie degli Argonauti che, coinvolti in situazioni imprevedibili e proiettati in mondi sconosciuti a contatto con civiltà ignote dalle idee spesso diverse, se non opposte, alle loro, accettano di mettere in campo le proprie certezze e di confrontarle con quelle degli altri uomini, dando prova della loro spregiudicata intelligenza. Una prova alla quale sono chiamati, ancora oggi, tutti quei navigatori che decidono di uscire dalla rotta stabilita, dalla convenienza e dalle consuetudini per rischiare di sballare, buttare a mare, le proprie convinzioni ormai ben ancorate nel calmo golfo dell’inamovibile buonsenso. In realtà il loro è un viaggio onirico, visionario, tramite il quale raggiungeranno il fondo della loro anima, quel luogo remoto e inviolato dove appare la luce della coscienza, della consapevolezza. Da Apollonio Rodio, Valerio Flacco, Euripide, Strabone, regia e coreografia Aurelio Gatti.

Dal 14 al 15 dicembre  è la volta di Fantasia.0. C'è un luogo in cui il reale si intreccia con l'irreale, in cui tutto può accadere, in cui i sogni possono diventare realtà': è la fantasia. La danza spinta fino all'estremo diventa un acrobalance e teatro-circo, dove il corpo umano prende forme e sembianze animali e vegetali. L'idea è quella di creare un teatro globale che unisce danza, musica, parola e circo. Mvula Sungani in questa nuova pièce vuole far vivere allo spettatore un’atmosfera fiabesca. Un insieme di quadri onirici accompagnati dalle più grandi melodie e canzoni proprie della tradizione musicale italiana, dal melodramma alla musica d'autore, il tutto unito a composizioni originali interpretate dal vivo. Scenografie multimediali e giochi di luce conferiranno allo spettacolo un sapore moderno e tecnologico. Guest Emanuela Bianchini,regia e coreografie Mvula Sungani, arrangiamenti e musica dal vivo Riccardo Medile, musiche autori vari costumi Giuseppe Tramontano con i solisti della Compagnia Florinda Uliano, Chiara Bertuccelli, Giulia Francescotti, Raffaele Rizzo, Damiano Grifoni.

Ultimo appuntamento  dal 3 al 4 marzo  con Ballades,  coreografie Claudio Ronda, musiche originali Paolo Zambelli con Compagnia Fabula Saltica, Vito Alfarano, Alessia Cecchi, Melania Chionna, Ezio Domenico Ferraro, Federica Iacuzzi, Thomas Martino, Valentina Soncin. “Ballades” è un lavoro di impostazione e concezione moderna, che attinge dalle tradizioni culturali e popolari del nostro Paese. Attraverso una rilettura giocosa, ironica, contemporanea, la coreografia esplora la vita e le atmosfere delle balere: luoghi fermi nel tempo, in cui, grazie alla danza, le storie personali di uomini e donne comuni si intrecciano, trasformandosi in “Ballades ”, per una narrazione poetica e al tempo stesso sensuale.Le musiche originali di Paolo Zambelli, che attingono dalla tradizione popolare del valzer, dal tango e dalla mazurka, si arricchiscono di sonorità moderne legate al jazz e al rock e in un ritmo serrato e coinvolgente esaltano l’energia delle danze, per diventare complici di questo gioco. L’orchestrina, come nella migliore tradizione, accompagna con molta discrezione la messa in scena, si adegua agli umori degli ospiti, segue le tensioni emotive, dà voce alle aspettative e ai sogni di chi attraverso di essa esprime la voglia di conoscere e farsi conoscere.

guest Emanuela Bianchini
regia e coreografie Mvula Sungani
arrangiamenti e musica dal vivo Riccardo Medile  
musiche autori vari
costumi Giuseppe Tramontano
con i solisti della Compagnia Florinda Uliano, Chiara Bertuccelli, Giulia Francescotti, Raffaele Rizzo, Damiano Grifoni

C'è un luogo in cui il reale si intreccia con l'irreale, in cui tutto può accadere, in cui i sogni possono diventare realtà': è la fantasia. La danza spinta fino all'estremo diventa un acrobalance e teatro-circo, dove il corpo umano prende forme e sembianze animali e vegetali. L'idea è quella di creare un teatro globale che unisce danza, musica, parola e circo. Mvula Sungani in questa nuova pièce vuole far vivere allo spettatore un’atmosfera fiabesca.

Un insieme di quadri onirici accompagnati dalle più grandi melodie e canzoni proprie della tradizione musicale italiana, dal melodramma alla musica d'autore, il tutto unito a composizioni originali interpretate dal vivo. Scenografie multimediali e giochi di luce conferiranno allo spettacolo un sapore moderno e tecnologico. Fantasia con le sue suggestioni darà allo spettatore una chiave per assistere al circo dell'anima.

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Le avventure e le continue peripezie degli Argonauti che, coinvolti in situazioni imprevedibili e proiettati in mondi sconosciuti a contatto con civiltà ignote dalle idee spesso diverse, se non opposte, alle loro, accettano di mettere in campo le proprie certezze e di confrontarle con quelle degli altri uomini, dando prova della loro spregiudicata intelligenza. Una prova alla quale sono chiamati, ancora oggi, tutti quei navigatori che decidono di uscire dalla rotta stabilita, dalla convenienza e dalle consuetudini per rischiare di sballare, buttare a mare, le proprie convinzioni ormai ben ancorate nel calmo golfo dell’inamovibile buonsenso. In realtà il loro è un viaggio onirico, visionario, tramite il quale raggiungeranno il fondo della loro anima, quel luogo remoto e inviolato dove appare la luce della coscienza, della consapevolezza.

Un viaggio di iniziazione per danza, teatro e musica.

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da Apollonio Rodio, Valerio Flacco, Euripide, Strabone
drammaturgia Donadoni , Maccagnano, Gatti
regia e coreografia Aurelio Gatti
musica autori vari
scena e costumi Capannone Moliere
con Rosa Merlino, Benedetta Capanna, Stefano Fardelli, Carlotta Bruni ,Cinzia Maccagnano

Le avventure e le continue peripezie degli Argonauti che, coinvolti in situazioni imprevedibili e proiettati in mondi sconosciuti a contatto con civiltà ignote dalle idee spesso diverse, se non opposte, alle loro, accettano di mettere in campo le proprie certezze e di confrontarle con quelle degli altri uomini, dando prova della loro spregiudicata intelligenza. Una prova alla quale sono chiamati, ancora oggi, tutti quei navigatori che decidono di uscire dalla rotta stabilita, dalla convenienza e dalle consuetudini per rischiare di sballare, buttare a mare, le proprie convinzioni ormai ben ancorate nel calmo golfo dell’inamovibile buonsenso. In realtà il loro è un viaggio onirico, visionario, tramite il quale raggiungeranno il fondo della loro anima, quel luogo remoto e inviolato dove appare la luce della coscienza, della consapevolezza.

Un viaggio di iniziazione per danza, teatro e musica.

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Teatro Parioli Peppino De Filippo
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